A Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia sono scattate oggi le misure anti-smog a causa del superamento per il quarto giorno di fila dei limiti di PM10, ovvero le massime concentrazioni ammesse di particelle sottili (PM10) nell’aria. L’esposizione a lungo termine di queste particelle con un diametro inferiore a 10 micrometri può causare gravi problemi respiratori e cardiovascolari, oltre a incidere negativamente su altre condizioni di salute.
In queste città non potranno circolare per tutta la settimana dalle 7.30 alle 19.30 tutti i veicoli fino a euro 1 benzina e fino a euro 4 diesel. Inoltre è imposto il limite di diciannove gradi per la temperatura all’interno degli edifici, con una tolleranza di 2 gradi, così come è vietato l’uso di generatori di calore domestici a biomassa legnosa con emissioni inferiori o uguali a 3 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo. Nelle nove province lombarde è previsto anche il divieto agli agricoltori di spandere liquami, digestati, fanghi di depurazione, fertilizzanti salvo iniezione e interramento immediato.
L’Unione Europea ha stabilito limiti normativi per la concentrazione di PM10 per proteggere la salute pubblica. Secondo la direttiva europea sulla qualità dell’aria, il limite giornaliero è di 50 µg/m³, che non deve essere superato per più di trentacinque volte in un anno solare. Inoltre, esiste un valore limite annuale di 40 µg/m³, che rappresenta la media annuale consentita per le concentrazioni di PM10.