Affluenza in caloAl via lo spoglio in Sardegna: oggi il nuovo presidente della Regione

È andato a votare il 52,4 per cento degli elettori. Il picco a Nuoro, città di Alessandra Todde. Quest’anno, a differenza di cinque anni fa, non ci saranno gli exit poll che in genere orientano l’esito finale

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Alle 7 del mattino sono partite le operazioni di scrutinio dello schede elettorali in Sardegna, dove ieri si è votato per eleggere il presidente della Regione e rinnovare il consiglio regionale.

Il nome del governatore si dovrebbe conoscere, almeno come proiezione, già da metà pomeriggio, ma la cautela è d’obbligo. Quest’anno, a differenza di cinque anni fa, non ci saranno gli exit poll che in genere orientano l’esito finale.

I componenti delle 1.844 sezioni avranno dodici ore di tempo, fino alle 19, per completare tutte le attività con i risultati. Se ci saranno sezioni che non avranno concluso il loro lavoro, i plichi con tutte le schede e i registri saranno chiusi all’interno delle buste sigillate e saranno trasferite ai tribunali delle circoscrizioni territoriali che termineranno le operazioni e verificheranno tutti i risultati.

L’unico risultato che si conosce finora è quello sull’affluenza, incognita peggiore, insieme al voto disgiunto, di questa chiamata alle urne, che vede i sardi peggiorare la disaffezione alle urne: il dato definitivo registra infatti un -1,5 per cento rispetto all’ultima tornata elettorale. L’ultima rilevazione alla chiusura dei seggi dice che ha votato il 52,4 per cento degli aventi diritto contro il 53,09 per cento del 2019. A trainare gli elettori soprattutto Nuoro, città di nascita della candidata di Pd e Cinque Stelle Alessandra Todde, con un record del 56 per cento.

Gli altri candidati sono il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, sostenuto dal centrodestra; Renato Soru sostenuto da Azione, Italia Viva, PiùEuropa e altri piccoli partiti. C’è anche una quarta candidata, Lucia Chessa, di sinistra, sostenuta dalla piccola lista Sardegna R-Esiste.

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