«Sai, c’era un tempo in cui partecipare a Sanremo era considerato da perdenti». Potrebbe essere così l’incipit di Casa mia, il brano di Ghali in gara alla kermesse canora nell’edizione settantaquattro, in cui il cantante italotunisino spiega il pianeta Terra a un extraterrestre. C’era davvero una volta in cui eravamo esterofili e si imparava l’inglese con le canzoni, un’epoca in cui cantare in italiano marcava male. Ora la tendenza ha preso tutt’altra direzione e la generazione Z ha iniziato a seguire Sanremo come fossero i Grammy. Anzi, con più interesse, perché un testo in italiano per i ragazzi di adesso è più hype di uno in inglese. Tanto alla globalizzazione ci siamo già arrivati e abbiamo pure scavallato, facendo il giro e ritornando nei confini nazionali, a volte addirittura regionali. Basti pensare alla riscossa della cultura partenopea.
Le prime volte al Festival
Il Festival della canzone italiana 2024 sarà ricordato come quello delle prime volte (a parte “l’ultimo Sanremo” di Amadeus, ma di questo se ne parla già da qualche anno). Quella delle radio in veste di una delle tre giurie, al posto della proverbiale giuria demoscopica, e come il festival della prima gara di un cospicuo numero di artisti già abbastanza navigati. Due fenomeni che in realtà sembrano correre sullo stesso binario. Ghali, Negramaro, Gazzelle, Geolier, Alessandra Amoroso: perché debuttare ora sul palco dell’Ariston? La risposta è racchiusa in parte in alcune dichiarazioni degli stessi cantanti in competizione, quando descrivendo le loro canzoni parlano di «cassa dritta e uptempo». Insomma, l’identikit di una hit radiofonica nel segno di un Sanremo che somiglia sempre più al Festivalbar, lo sforna-tormentoni estivo.
Quindi il settantaquattresimo Festival vede l’esordio delle radio come giuria a sé (prima erano raggruppate con tv, web e carta stampata). Tra l’altro, solamente l’anno scorso i cronisti di queste categorie sono tornati fisicamente nella sala stampa Lucio Dalla, dopo che il Covid 19 aveva limitato l’accesso a un numero ridottissimo di persone, in sostanza ai rappresentanti della carta stampata. Cosa che inevitabilmente aveva generato polemiche verso Amadeus e che magari ha contribuito alla decisione di quest’anno di dare più spazio a web e radio.
Big che ricominciano
Oltre a Ghali, che al termine di un anno di pausa è uscito a dicembre 2023 con l’album Pizza Kebab Vol.1, debuttano come big i salentini Negramaro, irriducibilmente capitanati da Giuliano Sangiorgi. Sono passati diciannove anni da quando si presentarono tra le giovani proposte e furono eliminati prima della fase finale. Ma il brano Mentre tutto scorre divenne comunque una hit e il regista Alessandro D’Alatri, già alla direzione del video della canzone, lo scelse come colonna sonora del suo film La febbre. Presentando la ballata Ricominciamo tutto sul palco dell’Ariston, i Negramaro celebrano vent’anni di carriera compiuti lo scorso anno, pensando all’esordio discografico del 2003, e annunciano il tour 2024 negli stadi. «Siamo contro i pregiudizi, tutti devono avere una seconda chance» hanno dichiarato tramite i canali ufficiali sanremesi. Comunque andrà, sarà un successo.
Ugualmente Alessandra Amoroso, dopo la vittoria del talent Amici nel 2009, si è tenuta distante dalla competizione sanremese per tredici anni, presenziando solo come ospite e in duetto con Emma. Per l’ennesima volta, anche nell’edizione 2023 si vociferava che dovesse gareggiare ma poi nulla. E a seguire si era scatenato il solito battage mediatico per risalire ai motivi dell’assenza (scelta della cantante o eliminazione?). Lei stessa ha parlato della partecipazione alla gara di quest’anno come l’avvio di una nuova fase della sua carriera.
Big che si allargano
Tra gli artisti già noti al pubblico che debuttano alla kermesse c’è un giovane rapper napoletano che sta facendo numeri eccezionali. Emanuele Palumbo, in arte Geolier (dal termine francese per carceriere), classe 2000, ha esordito a 18 anni con il brano omaggio al suo quartiere P Secondigliano, ed è stato prodotto l’anno successivo da Luché dello storico gruppo hip hop Co’sang. Il debutto sarà doppio, in realtà, perché Geolier sta per sbarcare su Netflix con lo show rap Nuova Scena, in onda dal 19 febbraio, proprio la settimana successiva al Festival. Nel format importato dagli Stati Uniti verrà affiancato dal collega veterano Fabri Fibra e da Rose Villain, anche lei in gara a Sanremo 2024, nella caccia ai nuovi talenti a Roma, Napoli e Milano.
Il successo di Geolier a Sanremo è annunciato da mesi, sulla scia della moda partenopea degli ultimi anni che porterà un testo napoletano sul palco dell’Ariston con il brano I p’ me tu p’ te (un chiasmo sfiorato con Tu pe’ me io pe’ te di Nino D’Angelo, che ne conta svariate di partecipazioni in dialetto al Festival). I puristi della lingua napoletana inorridiscono e gridano allo scempio, ma Geolier intanto ha già intascato il sold out allo stadio Maradona per l’estate 2024.
Portavoce della quota indie-pop all’Ariston invece sarà Gazzelle, che non ha progetti da promuovere ma ha dichiarato di avere semplicemente rivalutato il Festival. Con il suo brano in gara Tutto qui? punta a uscire dalla zona di comfort per arrivare anche alle casalinghe. Su Instagram posta screenshot dei messaggi d’entusiasmo della zia (“Che bella notizia bello di zia!”). Flavio Bruno Pardini, classe ’89, made in quartiere Prati a Roma e provetto poeta con il libro Limbo pubblicato da Rizzoli, il 9 giugno 2023 si è già guadagnato anche lui uno stadio, l’Olimpico. Il brano che porta a Sanremo è una canzone d’amore in linea con la sua vena sentimentale, più o meno come l’amico Fulminacci che lo accompagnerà nella serata delle cover in Notte prima degli esami di Antonello Venditti.
Big che saltano la fila
A proposito di cover da applauso, nel 2023 aveva conquistato l’Ariston duettando con Elodie su American Woman, brano del 1970 firmato The Guess Who e riportato al successo da Lenny Kravitz. Marianna Mammone, alias BigMama, è una voce potente nel mondo del rap femminile ma non solo quello. La sua è una storia di riscatto personale. Nata nel 2000 in provincia di Avellino, le sue canzoni sono un manifesto contro il bullismo di cui è stata vittima, di affermazione dell’identità queer e di emersione dalla marginalità della provincia. I suoi flow bruciano di desiderio di rivalsa e arrivano diretti e schietti. Ma riguardo la partecipazione sanremese sono apparse delle ombre. Sui social, infatti, qualcuno si è chiesto come abbia fatto ad arrivare direttamente in gara tra i big senza passare dalla sezione giovani, non essendo neanche comparsa nella lista dei quarantanove ammessi alle audizioni delle nuove proposte. Forse rappresentava la quota di inclusività da sbandierare a questa edizione del festival? Qualsiasi cosa ci sia dietro, il palco dell’Ariston è pronto a conoscere la sua La rabbia non ti basta e dalla cover di Lady Marmelade che canterà con Gaia, La Niña e Sissi.
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