Nella lunga sequela di bombardamenti russi sull’Ucraina dopo la strage di Mosca, uno dei missili da crociera di Mosca ha violato brevemente i cieli della Polonia.«L’oggetto è entrato nello spazio aereo polacco vicino alla città di Oserdow e vi è rimasto per 39 secondi», ha denunciato l’esercito di Varsavia, che in risposta hanno fatto decollare i caccia a difesa del territorio.
È l’ennesimo episodio per la Polonia. Che però mette in allerta il fronte occidentale per la paura di un’escalation russa dopo l’attentato di Mosca rivendicato dall’Isis. Tra le Cancellerie occidentali c’è la paura di una provocazione da parte di Valdimir Putin. La paura di un tentativo di mettere alla prova la prontezza della Nato nell’applicazione dell’articolo 5 che obbliga alla difesa di un membro dell’Alleanza Atlantica – scrive Repubblica.
Il livello di allarme è iniziato a salire. Le intelligence sono impegnate a capire l’origine di quel che è accaduto nella capitale russa e soprattutto le potenziali conseguenze. In primo luogo quale tipo di reazione potrà avere il Cremlino. Si valutano quattro elementi: la ritorsione di Putin, le fake news, i potenziali incidenti e il rafforzamento del fronte orientale.
Nelle considerazioni di tutti gli analisti, la risposta del presidente russo si concentrerà su una controffensiva ancora più violenta sull’Ucraina. Putin utilizzerà, secondo gli 007, i terroristi dell’Isis-k per incrementare gli attacchi contro Kyjiv. È quel che già sta facendo, forte del plebiscito elettorale ottenuto alle ultime elezioni.
Alina Polyakova, capo del Centro per l’analisi della politica europea, ha spiegato che è molto probabile che Putin utilizzerà l’attacco come giustificazione per un’ulteriore azione di escalation in Ucraina. «Ovviamente Putin ha deciso di attribuire la colpa all’Ucraina e di usarla come giustificazione per ciò che stavano già pianificando, ovvero un’escalation della guerra e un’offensiva più estesa contro l’Ucraina», ha detto a Politico. «Lo abbiamo già visto con i più recenti attacchi missilistici contro le infrastrutture energetiche ucraine».
E lo strumento principale per portare avanti attacchi ancora più cruenti contro l’Ucraina sono le fake news. Il Cremlino punta a mettere in connessione la violenza al Crocus City Hall con gli ucraini, vuole dimostrare che dietro la morte di quasi 150 russi c’è Kyjiv. Non si tratta solo di una manovra interna ma anche di una operazione rivolta alle opinioni pubbliche europee. L’operazione è già partita con migliaia di bot che su X diffondono contenuti falsi, come scrive Matteo Pugliese su Linkiesta. Un esempio da manuale di Coordinated Inauthentic Behaviour, una tattica di manipolazione dei flussi su un social network per generare un alto traffico e far diventare tendenza dei contenuti che incolpano l’Ucraina su quanto accaduto a Mosca.
Perché se passasse l’idea che il vero artefice dell’attentato è l’Ucraina, sarebbe un colpo all’immagine del Paese aggredito. Buona parte degli europei non lo accetterebbero. E per molti governi del Vecchio Continente diventerebbe più complicato sostenere la linea di aiuto a Zelensky.
Ma il terzo punto è il più delicato per i membri della Nato. Sta infatti prendendo corpo il sospetto che in questo contesto il dittatore russo possa decidere di lanciare qualche “provocazione”. Un modo per saggiare la capacità di reagire dell’Alleanza Atlantica. Quello che è accaduto in Polonia ha in qualche modo confermato i timori. Ma la paura è che ci possa essere qualche atto dimostrativo ancora più clamoroso, un incidente in Polonia o nei Paesi Baltici.
Da tempo la Nato in realtà aveva deciso di rafforzare i confini orientali spostando truppe in Polonia, Romania e Bulgaria. Ora ci potrebbe essere una accelerazione e una intensificazione. Una delle più grandi esercitazioni della Nato, la “Steadfast Defender 2024” si è conclusa la scorsa settimana e si basava proprio sull’eventualità di un attacco da Est.
I presidenti di Lettonia ed Estonia, in un’intervista al Financial Times, hanno esortato i membri della Nato a rafforzare il reclutamento straordinario di soldati, affermando che i Paesi dovrebbero fare di più per prepararsi alla minaccia rappresentata dalla Russia. Intanto il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato all’Eliseo una riunione del Consiglio di difesa e sicurezza, portando l’allerta per la sicurezza nazionale del Paese al massimo livello.