Tra oggi e domani la Camera dei deputati discuterà la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dei Trasporti Matteo Salvini per i rapporti mai interrotti tra Lega e Russia Unita. La mozione è partita ovviamente dalle opposizioni, nello specifico da Matteo Richetti di Azione, poi sottoscritta anche da Giuseppe Conte – leader del Movimento 5 stelle – e Elly Schlein, segretario del Partito democratico.
Nel testo viene riportato che il vicepremier leghista «non rinnega né i rapporti di collaborazione con il partito di Vladimir Putin né le sue dichiarazioni di elogio a Putin stesso». Ma Salvini ha già risposto su questo punto: «Non esiste nessun accordo, non metto piede in Russia da non so quanti anni».
Di certo non è un momento facile per la Lega di Salvini, già nel pieno di una discussione interna avviata dopo la dichiarazione di Salvini in favore di una possibile candidatura del generale Roberto Vannacci alle elezioni Europee. Ventuno esponenti della Lega hanno chiesto al leader del Carroccio spiegazioni: «Perché abbiamo smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste per fare accordi con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche?».
Le opposizioni provano quindi ad approfittarne, mettendo in difficoltà uno dei partiti di maggioranza, nello stesso momento in cui chiedono la sfiducia anche per la ministra del Turismo Daniela Santanchè, in una settimana sempre più difficile sul piano politico per la destra. Quest’ultima mozione però potrebbe slittare ancora alla luce dell’indagine della Procura di Milano sul caso Visibilia.
«Le opposizioni hanno presentato le mozioni di sfiducia nei confronti dei ministri Santanchè e Salvini», ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti di Fratelli d’Italia. «Da regolamento possono farlo. In Aula avranno la risposta che meritano, cioè la piena fiducia da parte della maggioranza nei confronti dei due ministri di centrodestra».