Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Con lui anche l’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale ad di Iren Paolo Emilio Signorini, oltre all’imprenditore Aldo Spinelli.
Il governatore è coinvolto in un’inchiesta della Dda genovese e della Guardia di Finanza su concessioni portuali e finanziamenti elettorali. Al momento è agli arresti domiciliari, così come Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti. Come riporta il Secolo XIX, la procura di Genova avrebbe individuato «un sistema di potere che ha indirizzato per anni, con responsabilità e azioni diversificate in un cronico intreccio di tangenti e favori, alcune delle operazioni politico-amministrative più importanti avvenute in Liguria: in primis la maxi-concessione per gestire fino al 2051 il Terminal Rinfuse, uno dei principali del porto genovese, e poi il via libera all’espansione dei supermercati Esselunga nel capoluogo ligure e la riconversione d’un pezzo di litorale nel Savonese, le ex Colonie bergamasche di Celle». Al governatore si contesta di avere accettato da Spinelli promesse di diversi finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro.