Quesiti linguisticiBusta, sacchetto o shopper? Risponde la Crusca

Molto dipende dall’area geografica, dall’età di chi parla e dalla situazione comunicativa. Alcuni termini però indicano contenitori senza manici, altri con i manici

(Unsplash)

Tratto dall’Accademia della Crusca

Diciamo subito che tutti i termini elencati nel titolo, a cui aggiungiamo per completezza sporta, fanno parte del nostro repertorio lessicale e possono identificare, con minime differenti sfumature che poi vedremo, lo stesso oggetto. La scelta di un termine piuttosto che un altro può essere determinata da diversi fattori tra cui l’area geografica, l’età del parlante, la situazione comunicativa. C’è anche da dire che il referente, sebbene abbia sempre mantenuto la stessa funzione, nel corso del tempo ha invece cambiato foggia e materiale. Attraverso la consultazione di alcuni dizionari (GDLI, GRADIT, Sabatini-Coletti 2022, Devoto-Oli online, Zingarelli 2024, Vocabolario Treccani online), anche etimologici (DELI e l’Etimologico), abbiamo potuto confrontare le varie definizioni nell’accezione che ci interessa; riportiamo, aggiungendo alcune informazioni integrative da altri dizionari, quelle del GRADIT le cui sigle FO e AD vengono apposte rispettivamente per lessemi che appartengono al lessico fondamentale (ossia usato da tutti coloro che parlano italiano) e a quello di alta disponibilità (ossia quello non usato spesso ma comunque noto a ogni parlante):

borsa s.f. (FO) [ca. 1250; lat. tardo bursa(m), dal gr. búrsa ‘pelle, otre’ [già nel latino medievale aveva assunto parte dei significati correnti tra cui ‘sacco di cuoio’; cfr. DELI] sacca, spec. di pelle o stoffa, di varia forma e capacità in cui tenere denaro, documenti o altri oggetti da portare con sé: b. della spesa, da sera, da viaggio, da tabacco; b. a tracolla; b. di coccodrillo, di plastica, di paglia | o la b. o la vita, minaccia con cui i rapinatori intimavano la consegna della borsa del denaro; oggi scherz. […] SINONIMI: bisaccia, busta, cartella, pochette, shopper, sporta

busta s.f. (AD) [1797; dal fr. ant. boiste ‘scatola’, 1150, mod. boîte, lat. *buxida [dal lat. buxis, -ĭdis ‘scatola di bosso’, poi lat. volgare *buxĭta(m) ‘scatoletta, capsula’; cfr. L’Etimologico] sacchetto, spec. di plastica, per la spesa [Esempi una busta di plastica; sistemare le buste nel portabagagli; cfr. Devoto-Oli online] SINONIMI: sacchetto, shopper

sacchetto s.m. 1 dim. -> sacco 2 (AD) [av. 1320 [1310, dim. di sacco, dal lat. saccu(m), dal gr. sákkos, cfr. aram. ant. šaqq e fenicio *šaqq ‘stoffa grossa, sacco’; cfr. DELI] piccolo sacco di materiale vario per contenere e trasportare oggetti: s. di carta, di plastica, di stoffa; s. per la spesa, per la biancheria | s. sottovuoto, involucro per alimenti, spec. in laminato plastico, composto da poliestere e polietilene o alluminio e usato per la conservazione e la vendita al dettaglio di alcuni generi alimentari | estens., ciò che vi è contenuto: comprare un s. di zucchero, di salatini SINONIMI: busta, cartoccio, involucro

shopper s.m.inv. (ES[otismo]) ingl. [1987 [1985; cfr. Devoto-Oli online]; ingl. shopper […] pl. shoppers, der. di (to) shop ‘comperare’] sacchetto di carta o di plastica per la spesa, in cui di solito sono impressi marchi, messaggi pubblicitari e sim. [distribuito ai clienti di negozi o grandi magazzini per il trasporto di oggetti acquistati al minuto; cfr. Devoto-Oli online] SINONIMI: busta

sporta s.f. (CO[mune]) [av. 1303; lat. sporta(m), dal gr. spurída, acc. di spurís, attraverso l’etrusco [che indicava un paniere di paglia a due anse; cfr. l’Etimologico] […] 2 (CO) borsa larga e robusta a due manici, confezionata con vimini, paglia, tela o plastica, usata spec. per fare la spesa | estens., quantità di roba contenuta in tale sacca: una s. di patate [Locuzioni FIG. un sacco e una sporta, quantità grandissima SINONIMI: borsa, sacca-sacco; cfr. Devoto-Oli online]

A fine definizione abbiamo inserito anche i vari sinonimi che il GRADIT e il Devoto-Oli online registrano per l’accezione che ci interessa: come notiamo attraverso il grassetto, le parole possono essere tra loro sinonimiche ma, come tutti i sinonimi, non hanno un significato completamente identico. Per quanto riguarda la frequenza d’uso in associazione alla spesa, abbiamo rilevato che “borsa della spesa” è la stringa con più occorrenze (819.000 r. nelle pagine in italiano di Google, 1.033 r. nella “Repubblica”, 1.421 r. nell’archivio del “Corriere della Sera”; tutte le ricerche sono aggiornate al 28/11/2023 e comprendono le forme singolari e plurali), seguita da “sacchetto della spesa” (296.000 r. in Google, 442 r. nella “Repubblica”, 265 r. nell’archivio del “Corriere”); meno frequente rispetto a quest’ultima in Google, ma non nei quotidiani, è la dicitura “busta della spesa” (114.000 r. in Google, 889 r. nella “Repubblica”, 301 r. nell’archivio del “Corriere”), mentre risulta decisamente meno usuale “sporta della spesa” (11.920 r. in Google, 135 r. nella “Repubblica”, 134 r. nell’archivio del “Corriere”). Più complessa è la ricerca per shopper visto che la parola è usata frequentemente nel composto personal shopper con cui si indica la figura professionale che offre consulenza e assistenza negli acquisti. Comunque “shopper della spesa” conta in Google 1.480 risultati mentre “shopper per la spesa” 19.900; sulla “Repubblica” la somma di entrambe le stringhe restituisce 9 risultati, mentre nell’archivio del “Corriere della Sera” solo 2 occorrenze.

Borsa
Per interpretare i dati bisogna capire quali siano i referenti che i parlanti associano alle parole in questione: per questo scopo ci siamo serviti non solo della lettura dei contesti in cui compaiono i termini, ma anche dell’associazione di immagini (soprattutto foto) nel social X (exTwitter).

In relazione alla spesa, borsa indica più frequentemente un contenitore non usa e getta: la maggior parte delle occorrenze in X/Twitter e nei quotidiani rivela che la borsa della spesa è di solito di stoffa, di tela pesante, di plastica resistente, spesso destinata al riutilizzo. Quest’accezione è senz’altro influenzata dal significato prevalente con cui viene usato attualmente il grecismo borsa e cioè quello di accessorio, prima anche (e forse soprattutto) maschile ma poi prevalentemente di uso femminile, atto a trasportare effetti personali, documenti, denaro ecc. (per gli uomini si tende a usare il diminutivo maschile borsello; aggiungiamo che esistono anche la borsa da lavoro, ossia quel contenitore usato da medici, idraulici e altri artigiani per trasportare gli attrezzi del mestiere, la borsa da viaggio, la borsa da ginnastica o da palestra, ecc.). Ma, controllando la localizzazione degli utenti in X, abbiamo notato che, soprattutto al Nord, borsa indica comunemente il sacchetto usa e getta di carta o più frequentemente di plastica, anche nella versione biodegradabile, che viene fornito dai supermercati al momento del pagamento:

Borsa della spesa superecologicabiodegradabileaccarezzolambiente. Riempita a metà di oggetti mediamente leggeri. 10 metri fuori dal supermercato si sfonda. Tutta spesa sparsa a terra tipo scena del crimine CSI. […] (post di @LucaCiriello [utente di Torino] del 22/2/2023)

Vecchio che ti spolmoni a suon di soffiare per aprire una borsa della spesa BIODEGRADABILE.ti stimo (post di @jacopobenvenuto del 1/3/2012)

Un’altra accezione con cui borsa della spesa si sta diffondendo, non solo in X ma anche nei quotidiani, è quella di ‘insieme di beni di consumo e di servizi considerati di prima necessità, in base al quale viene determinato l’indice del costo della vita e vengono valutati gli scatti di contingenza’, concetto che di solito è associato al termine paniere (GRADIT).

Bla bla bla bla bla bla bla bla. Continuano i viaggetti di piacere senza concludere nulla…intanto la benzina aumenta, la borsa della spesa aumenta, bollette aumentano…[…] (post di @_Cesidio dell’8/9/2023)

Per i cittadini e i politici è una questione di pancia. Le famiglie e i lavoratori la recessione la “sentono” nelle buste paga, nelle borse della spesa […] (Arriva la recessione, “la Repubblica”, sez. Prima, 29/8/2022, p. 1)

A questo proposito il sito della società del Sistema camerale italiano “per la regolazione, lo sviluppo e la trasparenza del mercato e per la diffusione dei prezzi e dell’informazione economica”, settimanalmente pubblica la “Borsa della spesa”, in cui si forniscono “consigli consapevoli per l’acquisto di frutta e verdura” attraverso la collaborazione tra UnionCamere, ItalMercati e Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI).

La diffusione di borsa in relazione alla spesa e l’identificazione di un referente piuttosto che un altro (usa e getta o meno, ad esempio) sembrerebbero avere, come abbiamo accennato, anche motivazioni legate alla provenienza geografica. Solo per citare un esempio, nell’archivio del “Corriere della Sera”, delle 10 occorrenze di “borsa/e della spesa” e delle 2 di “borsa/e di plastica” (in relazione sempre alla spesa), 7 appartengono ad articoli usciti in edizioni locali, e tutte e 7 del nord Italia: 2 a Milano, 3 a Bergamo, 1 a Brescia e 1 a Torino:

Ad esempio, un mini racconto è costruito sulla storia commovente di una coppia di anziani, miei vicini di casa: lasciavo loro la borsa della spesa fuori la porta. (Rosanna Scardi, Pensieri acidi e mini storie nel «non libro» di Iacchetti, “Corriere della Sera”, ediz. Bergamo, sez. Cultura & Tempo libero, 7/10/2022, p. 9)

Citiamo due post pubblicati su X che rivelano la distribuzione geografica di borsa e busta in relazione alla spesa (prendiamo categoricamente le distanze dal contenuto del primo post):

[…] Non riesco a capire perché gli aberranti terry vogliono cambiare la lingua italiana, una borsa della spesa, seppur di plastica, è sempre una borsa, NON UNA BUSTA, la busta è per le lettere #BastaSud (post @dick_handley del 18/5/2023)

Qui in Campania per “borsa della spesa” intendiamo quelle doppie grandi, di canapa, grandi e plastificate, molto resistenti, che i supermercati ti fanno pagare 1€, oppure quelle di stoffa. Tutte le altre le chiamiamo “buste dalla spesa” (post di @Jack73371033 del 19/5/2023)

Busta
L’altro termine con cui si indica il contenitore con i manici per trasportare la spesa è busta, francesismo penetrato nel Cinquecento attraverso i mercanti veneziani con il significato generico di ‘involucro’, ‘astuccio’, ‘custodia’, di solito per le lettere (cfr. DELI e Migliorini 1960, consultato nell’edizione 2019 [Firenze/Milano, Giunti/Bompiani], p. 523), e poi diffusosi nel primo Ottocento (oggi in francese boîte, pur mantenendo il significato di ‘contenitore’, ha finito per indicare ‘scatola’, cfr. la risposta su Box):

All’apparizione di un nuovo oggetto, talvolta il nome tarda a fissarsi: quando anziché piegare i fogli delle lettere si cominciano a usare le buste, per un pezzo il nome oscilla: si ha il francese enveloppe, o l’adattamento inviluppo, o sopraccarta, finché busta prevale. (Migliorini 1960, ed. 2019, p. 801)

Il primo significato, dunque, è quello di involucro di carta per le lettere, ma nel corso del Novecento il termine ha individuato anche il contenitore con i manici per trasportare la spesa. Il francesismo si riferisce tanto all’oggetto di plastica usa e getta fornito al supermercato (ma anche a quello, senza manici, destinato al raccoglimento della spazzatura, ad esempio), quanto al contenitore più resistente, di altre fogge e materiali, usato con la stessa funzione. Il termine, in relazione alla spesa, è comunque più diffuso al Centro, tanto che nel “Corriere della Sera”, delle 35 occorrenze di “busta/e della spesa” e “busta/e di plastica”, 20 appartengono a edizioni locali, di cui 13 a quella di Roma, 4 a quella di Milano, 2 a quella di Torino e 1 a quella di Bergamo. Abbiamo inoltre rilevato che la stringa “busta di plastica” al Nord identifica maggiormente un sacchetto di ridotte dimensioni senza manici, mentre nel Centro-Sud il referente di cui abbiamo finora parlato:

Raccogliere una foglia di rucola, lavarla e metterla in bocca: un gusto tutto diverso da quella prelavata ed estratta da una busta di plastica. (Chiara Sandrucci, A piedi nudi sul prato Borgo Rossini «adotta» 300 mq di oro urbano, ediz. Torino, sez. Cronaca di Torino, 15/7/2022, p. 7)

Un bel giardino con un arredo urbano decoroso e tanti tipi di piante e alberature. Purtroppo lunedì mattina ci sono passata: bottiglie, cartoni, buste di plastica, «cocce» di cocomero, cartacce, rifiuti vari. (Giuliana Luisa, Festicciola in Piazza Vittorio, Rifiuti abbandonati nel parco, ediz. Roma, sez. Lettere, 21/6/2022, p. 7)

Google Trends, il servizio sviluppato da Google che analizza le ricerche degli utenti nel motore di ricerca Google ci fornisce il dato che “borsa” e “busta” in associazione a “spesa” sono ricercate entrambe in Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, “borsa” anche in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia, mentre “busta” in Puglia.

CONTINUA A LEGGERE

X