Storie di perditaI ricordi emersi dalla pulizia delle foto salvate dall’alluvione in Emilia-Romagna

“Il fallimento degli oggetti”, toccante progetto fotografico di Federica Nannini e Roberto Braga, costruisce un percorso narrativo sui ricordi e intreccia le immagini degli spazi familiari di una casa colpita dalle inondazioni del maggio 2023

Courtesy of Federica Nannini e Roberto Braga

“Di quanto ci accade restano i ricordi. Effimeri per natura, si deformano e sbiadiscono col tempo come la nostra t-shirt preferita. Ci affidiamo agli oggetti per ancorare il nostro passato a qualcosa di concreto. Grazie a un grumo di atomi che chiamiamo spilla, tazza o portacarte, riportiamo in superficie un granello di memoria». Partendo da questo assunto, Federica Nannini e Roberto Braga si esprimono attraverso il loro progetto fotografico “Il fallimento degli oggetti”, esposto dal 27 aprile al 29 maggio presso la profumeria Casimiro Essenza di Reggio Emilia.

Parliamo di una sequenza di immagini che racconta come, in quanto tempo e attraverso quali calamità naturali una fotografia cerchi di rendere tutti immortali. La memoria è evanescente, e la fotografia, soprattutto quella di famiglia, appare come un espediente per consegnare i ricordi all’eterno, nell’illusione di arrestare lo scorrere del tempo, esorcizzando al tempo stesso la morte. «Ogni fotografia è un memento mori – scriveva Susan Sontag –, fare una fotografia significa partecipare alla mortalità, alla vulnerabilità e alla mutabilità di un’altra persona o di un’altra cosa. Ed è proprio isolando un determinato momento e congelandolo che tutte le fotografie attestano l’inesorabile azione dissolvente del tempo».

Courtesy of Federica Nannini e Roberto Braga

Tra gli oggetti a cui attribuiamo un innato potere immortale sulla memoria, le fotografie occupano un posto privilegiato. Partendo dal recupero di scatti di famiglia strappati all’alluvione in Emilia-Romagna del maggio 2023, “Il fallimento degli oggetti” costruisce un percorso narrativo sui ricordi e intreccia le immagini degli spazi familiari di una casa d’infanzia in fase di abbandono, e i momenti speciali immortalati su vecchie fotografie appartenute a persone colpite dall’inondazione. 

Il lavoro di pulitura delle “fotografie alluvionate” ha portato alla luce immagini slegate dallo spazio e dal tempo dei ricordi visivi: immagini frutto dell’impronta della fotografia sui materiali dell’album che la conservava. Il progetto si avvale non solo delle stampe originali logorate dal fango, ma anche delle nuove immagini che le acque hanno impresso sulle superfici dei raccoglitori. 

courtesy of Federica Nannini e Roberto Braga

Il progetto parla di un falso ricordo nato dal trauma della perdita e del suo incontro con altre storie di perdita. Gli oggetti, secondo gli autori, non restituiscono la realtà e i ricordi perché raramente coincidono con ciò che è davvero accaduto. Quello che l’uomo conosce, sostiene Platone, non lo apprende ex-novo perché conoscere è ricordare. Apprendere per l’uomo significa recuperare ciò che ha già conosciuto e che aveva dimenticato. Bisogna però fare un passo avanti per capire che prima i ricordi tornano alla mente in modo spontaneo, poi bisogna poi applicarsi in una ricerca consapevole, in un processo che scava tra i ricordi per creare legami e dare senso a ciò che viviamo nel presente, come sostiene Aristotele. L’oggetto non basta, ma serve ciò che esso evoca per poter recuperare il ricordo.

Courtesy of Federica Nannini e Roberto Braga

Il progetto fotografico di Federica Nannini con la curatela e la collaborazione di Roberto Braga è arrivato secondo al circuito Off di Fotografia Europea, menzione d’onore per la qualità del progetto.

Chi è Federica Nannini
È un’insegnante e una fotografa autodidatta; attraverso la costante dedizione e la formazione professionale continua sviluppa una solida conoscenza delle principali tecniche fotografiche. Perfeziona le sue competenze attraverso corsi specifici finalizzati fino a mettere a fuoco il suo stile personale. Diversi suoi scatti sono stati selezionati da alcune realtà editoriali tra cui Perimetro e Broad Magazine e premiati con esposizioni collettive come PhotoLiquida.

Chi è Roberto Braga
È content editor e fotografo autodidatta. Perfeziona le sue conoscenze sulla fotografia contemporanea attraverso diversi corsi dedicandosi in modo particolare al photo editing. Alcuni suoi scatti sono stati selezionati per importanti iniziative editoriali nazionali e internazionali e hanno vinto premi e riconoscimenti in competizioni fotografiche.

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