Volodymyr Zelensky ha rifiutato la provocatoria proposta di Vladimir Putin, che ha chiesto pubblicamente a Kyjiv di ritirare le truppe ucraine dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia in cambio del cessate il fuoco. «Lui dice che si fermerà e non ci sarà un conflitto congelato. Sono gli stessi messaggi che mandava che Hitler. Non sono neanche passati cento anni da quando chiedeva solo una parte della Cecoslovacchia dicendo che si sarebbe poi fermato. Sono bugie storiche. Poi c’è stata la Polonia e poi l’occupazione di tutta Europa. Nel 2014 quando è iniziata l’occupazione della Crimea si parlava solo di Crimea e Donbass. Oggi si parla di quattro regioni ucraine che lui considera russe», ha detto il presidente ucraino nella intervista esclusiva al direttore di SkyTg24 Giuseppe De Bellis (la versione integrale andrà in onda alle 19.15 sul canale 50 del digitale terrestre) nell’aeroporto di Grottaglie-Taranto, prima di partire per la conferenza di pace sul Bürgenstock, in Svizzera.
Secondo Zelensky a Putin «non importa nulla di ciò che accade alle persone e ai suoi militari, questa è la nuova faccia del nazismo e io sono assolutamente sicuro di questo, perché ci sono alcuni scettici nel mondo che dicono ‘non è proprio nazismo’ perché ancora quell’ondata non è iniziata. Io ritengo che non dobbiamo aspettare la nuova ondata, perché il nazismo è già arrivato e adesso ha il volto di Putin».