Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha aperto il vertice Nato di Washington per i settantacinque anni dell’Alleanza Atlantica annunciando l’invio di cinque nuovi sistemi di difesa aerea per l’Ucraina da parte di alcuni Paesi alleati, tra cui l’Italia. Proprio nel summit in cui ci si aspetta che la Nato dichiari «irreversibile» il percorso di ingresso di Kyjiv nel blocco atlantico.
La promessa di consegne di armi, comprese le difese antiaeree richieste dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, è arrivata appena un giorno dopo un attacco missilistico mortale contro un ospedale pediatrico oncologico e altri obiettivi civili in Ucraina che Biden ha definito un «orribile promemoria della brutalità della Russia».
«L’Ucraina riceverà centinaia di intercettori aggiuntivi nel corso del prossimo anno, aiutando a proteggere le città ucraine dai missili russi e le truppe ucraine che affrontano i loro attacchi in prima linea», ha detto Biden.
Il discorso del presidente americano è stato un passo fondamentale per convincere i leader stranieri che Biden, 81 anni, è ancora all’altezza del compito di guidare l’alleanza militare composta da 32 membri. È stato anche un test fondamentale per salvare la sua campagna presidenziale dopo un disastroso dibattito contro Donald Trump che ha portato molti nel suo stesso partito a mettere in dubbio la sua candidatura.
Con toni forti, Biden ha detto: «Prima di questa guerra, Putin pensava che la Nato sarebbe andata distrutta. Oggi la Nato è più forte di quanto lo sia mai stata nella sua storia. Quando iniziò questa guerra insensata, l’Ucraina era un Paese libero. Oggi è ancora un Paese libero e la guerra finirà con l’Ucraina che rimarrà un Paese libero e indipendente». «La Russia non prevarrà», ha detto tra gli applausi. «L’Ucraina prevarrà».
Più tardi, il presidente ucraino Zelenskiy ha esortato i leader politici statunitensi a non aspettare l’esito delle elezioni presidenziali di novembre per agire con forza per aiutare il suo Paese. «Tutti aspettano novembre. Gli americani aspettano novembre, in Europa, nel Medio Oriente, nel Pacifico, tutto il mondo guarda novembre e, a dire il vero, anche Putin aspetta novembre. È tempo di uscire dall’ombra, di prendere decisioni forti… di agire e non aspettare novembre o qualsiasi altro mese», ha detto.
«Collettivamente, forniremo all’Ucraina ulteriori sistemi di difesa aerea strategica, comprese batterie Patriot aggiuntive donate da Stati Uniti, Germania e Romania; componenti Patriot donati da Olanda e da altri partner per consentire il funzionamento di una batteria Patriot aggiuntiva; e un ulteriore sistema Samp-T donato dall’Italia», si legge in una nota della Casa Bianca. E gli Stati Uniti riprogrammeranno le consegne pianificate delle vendite militari straniere di intercettori critici per la difesa aerea, così da poter fornire a Kyjiv centinaia di intercettori aggiuntivi nel prossimo anno.
«Questi cinque sistemi di difesa aerea strategici contribuiranno a proteggere le città, i civili e i soldati ucraini e ci stiamo coordinando strettamente con il governo ucraino in modo che questi sistemi possano essere utilizzati rapidamente», si legge nella nota. «Stiamo lavorando a un ulteriore annuncio quest’anno di ulteriori sistemi di difesa aerea strategica per l’Ucraina».
I diplomatici presenti al summit, scrive il Guardian, hanno affermato che un comunicato finale del vertice potrebbe definire «irreversibile» il percorso dell’Ucraina verso la Nato per spostare poi il controllo del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, il principale canale per la fornitura di aiuti militari e addestramento all’Ucraina, sotto il controllo dell’Alleanza Atlantica.
Questi passi sono ampiamente visti come un tentativo di rendere le politiche della Nato «a prova di Trump», nel caso in cui una nuova amministrazione repubblicana potrebbe tagliare gli aiuti all’Ucraina, o forse di subordinarli allo svolgimento di negoziati diretti con la Russia.
Ma molto probabilmente a Washington non ci saranno progressi significativi riguardo all’adesione dell’Ucraina alla Nato, anche se i membri dell’alleanza cercheranno di mascherare l’ultimo pacchetto di sostegno militare come parte di quello che viene descritto come «un ponte verso l’adesione». I Paesi contrari, tra cui Stati Uniti, Ungheria, Germania e Italia, temono che consentire all’Ucraina di aderire alla Nato mentre continua la guerra con la Russia sarebbe considerata un’escalation che potrebbe portare l’alleanza in conflitto diretto con Mosca.