Questione di fiduciaIl preoccupante rallentamento dell’economia cinese

Pechino è cresciuta solo del 4,7 per cento tra aprile e giugno, ben al di sotto delle aspettative anche a causa della prolungata crisi del settore immobiliare e la diminuzione delle vendite al dettaglio dovuta alle pressioni deflazionistiche

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L’economia cinese ha registrato una crescita molto più lenta del previsto nel secondo trimestre del 2024, suscitando preoccupazioni su una sua ripresa fragile con conseguenze per i mercati di tutto il mondo. I dati ufficiali mostrano che l’economia di Pechino è cresciuta solo del 4,7 per cento tra aprile e giugno. Un dato in apparenza inviadibile, soprattutto per le economie europee, ma a guardar bene il tasso di crescita cinese è il più basso dal primo trimestre del 2023 e al di sotto delle previsioni degli analisti che si aspettavano un aumento almeno del 5,1 per cento. 

Un aspetto particolarmente preoccupante è stato il settore dei consumi, con la crescita delle vendite al dettaglio che ha toccato il minimo degli ultimi diciotto mesi. Le pressioni deflazionistiche hanno costretto le imprese a ridurre i prezzi su una vasta gamma di prodotti, dai veicoli agli alimenti, ai vestiti. Questo deludente dato del prodotto interno lordo rende più arduo raggiungere l’obiettivo di crescita del 5 per cento per il 2024 autoimposto dal governo cinese. Il calo dei prezzi delle proprietà e delle azioni, insieme a una crescita salariale ridotta dovuta ai tagli dei costi in vari settori, ha avuto un impatto negativo sui consumi, spingendo i cinesi a preferire acquisti di base piuttosto che spese più consistenti.

La crisi immobiliare che si protrae da anni si è aggravata a giugno con i prezzi delle nuove abitazioni in calo al ritmo più rapido degli ultimi nove anni. Questo ha ulteriormente minato la fiducia dei consumatori e ha limitato la capacità dei governi locali già fortemente indebitati di generare nuovi fondi tramite la vendita di terreni. Gli analisti prevedono che la riduzione del debito e l’aumento della fiducia saranno i principali temi di un importante incontro di leadership economica a Pechino, anche se risolvere uno di questi problemi potrebbe rendere più difficile affrontare l’altro.

Per contrastare la debole domanda interna e la crisi immobiliare, la Cina ha aumentato gli investimenti in infrastrutture e ha destinato fondi alla manifattura high-tech. Tuttavia, lo yuan cinese e le azioni sono scese a seguito dei dati deludenti. La crescita economica della seconda economia del mondo è stata irregolare, con la produzione industriale che ha superato il consumo interno, ma è comunque rallentata rispetto a maggio, alimentando rischi deflazionistici in un contesto di crisi immobiliare e debito crescente dei governi locali. 

Per sostenere la crescita, il governatore della banca centrale cinese ha promesso di mantenere una politica monetaria adeguata al nuovo contesto economico. Gli analisti prevedono una riduzione di dieci punti base del tasso primario dei prestiti a un anno della Cina e una riduzione di venticinque punti base del rapporto di riserva delle banche nel terzo trimestre. Gli analisti si aspettano che il governo cinese rilasci un altro round di misure di sostegnoal settore immobiliare dopo un incontro dei vertici del Partito Comunista cinese, previsto per la fine di luglio.

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