“Thanks for the Dance”, grazie per il ballo, è un album postumo del cantautore canadese Leonard Cohen, pubblicato nel 2019 grazie alla sollecitudine del figlio Adam, il quale coinvolse numerosi musicisti, già collaboratori del padre, nell’interpretazione del canovaccio lasciato dall’artista.
Dopo l’ascolto del disco, decisi di assumerne il ringraziamento contenuto nel titolo come espressione di riconoscenza per quei vini che sono talmente festosi da bastarmene un sorso per farmi prendere dal vortice della bellezza e per quei libri dalla scrittura talmente radiosa che me ne basta una pagina per far danzare le mie giornate.
Non è raro incontrarne, di vini e di libri così, se siamo disponibili ad accoglierli con gratitudine, e così pure non è infrequente conoscere delle belle persone, se siamo aperti ai loro abbracci.
Al proposito, ti suggerisco di trovare il tuo modo speciale – il ritornello di una canzone, un rigo di poesia, la filastrocca che imparasti da bambino – per dire grazie alle persone o alle cose che ti aiutano ad apprezzare quelle piccole, frequenti occasioni di conforto che ti riserva ogni giorno la vita, non solo nei vini che bevi e nei libri che leggi, ma ovunque la bellezza ti si manifesti e in qualunque forma ti si rappresenti.
Non ho alcun dubbio che le opportunità della piacevolezza si moltiplicheranno: se impari a ringraziare più spesso la vita, questa non potrà che sorriderti.
Vino consigliato
Mâcon-Villages “Les Sardines”, Robert-Denogent
Una sera che il sole tramontava con pigrizia di là dei monti, volli regalarmi un bicchiere di questo vino bianco borgognone; scesi in cantina, ne presi una bottiglia, me ne versai, lo bevvi, e i pensieri si fecero via via più leggeri, ballando al ritmo lento della luce solare, che si accingeva a salutarmi, prima del riposo notturno.