Bonnie Beauty è una startup fondata nel 2021 da Alice Zabeo che ha rivoluzionato il mondo della cosmesi grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Nata a Monza nel 1996, Zabeo ha sempre saputo che un giorno sarebbe diventata un’imprenditrice. Dopo gli studi in Farmacia all’Università di Pavia diventa travel influencer, ma durante la pandemia è costretta a mettere in stand-by il suo blog di viaggi. Decide quindi di dedicarsi alla sua seconda grande passione: la skincare. Oggi, grazie all’algoritmo che sfrutta l’intelligenza artificiale, Bonnie Beauty è il primo marchio made in Italy che riesce a formulare creme create per esaltare l’unicità di ogni individuo.
Com’è nata Bonnie Beauty?
Quando mi sono iscritta a Farmacia sapevo già che non mi sarei mai limitata a stare dietro a un bancone. Mentre studiavo Farmacia mi sono chiesta cosa mancasse in questo mondo e ho deciso di fare questa domanda a millecinquecento donne di cui più di cento le ho sentite direttamente per telefono. Dall’analisi di mercato è emerso che l’ottantasette per cento delle intervistate non aveva idea di quale crema fosse indicata per la loro pelle. In particolare, non sapevano quali ingredienti cosmetici fossero adatti alle loro esigenze dal momento che l’INCI era per loro difficile da decifrare. Ho capito allora che, al posto di creare un marchio che piacesse a me, sarebbe stato più intelligente crearne uno che ponesse al centro le persone e la loro pelle.
Il nome Bonnie Beauty da dove nasce?
Durante una notte insonne nel periodo del lockdown, ero a casa e stavo scrivendo alcuni nomi propri che mi piacevano, cercandoli anche su Google. Bonnie, che in scozzese significa “carina”, è stato quello che mi ha affascinato di più.
Quanti sono i prodotti Bonnie Beauty?
Per evitare lo spaesamento che ho riscontrato nelle persone che avevano partecipato alla mia analisi di mercato, ho voluto realizzare solo due prodotti per una beauty routine minimale: la crema giorno/notte personalizzata e il detergente in gel. Presto lanceremo anche una sleeping mask dalla consistenza leggera.
Come avviene la creazione della crema su misura?
I dati raccolti attraverso le risposte date nel questionario vengono trasmessi ai nostri due laboratori in Italia. Qui i farmacisti e i dermatologi grazie a quanto emerso dall’algoritmo creano una crema sartoriale con ingredienti specifici. Ci sono oltre diecimila combinazioni diverse! E una volta creata la crema, viene spedita in sette giorni al cliente.
La personalizzazione della skincare è ora una tendenza nel mondo della cosmesi?
Sicuramente c’è un orientamento verso una beauty in versione tailor made con una crescente domanda di prodotti unici capaci di soddisfare tutte le esigenze specifiche della pelle di ogni individuo. Oggi le persone cercano una soluzione all-in-one ovvero un prodotto unico multifunzionale che semplifica la routine di bellezza.
Queste creme utilizzano sono ingredienti naturali?
Bonnie Beauty fin dalla sua nascita pone una forte enfasi sulla sostenibilità e sulla responsabilità ambientale: i prodotti sono confezionati in flaconi airless completamente ricaricabili e riciclabili, realizzati attraverso una filiera di produzione cento per cento italiana. Gli ingredienti sono tutti altamente selezionati e provenienti da filiere verdi come l’estratto di elicriso, di bardana, di mirto, di malva e l’olio di primula e non contengono silicone. In più consideri che non abbiamo sprechi o necessità di stoccaggio in quanto produciamo solo dopo l’ordine e questa è una scelta che riflette la nostra dedizione a ridurre gli sprechi e a promuovere un consumo più consapevole.
Qual è la ragione per cui si è affidata all’intelligenza artificiale?
La scelta di incorporare l’AI attraverso lo Skin Analyzer è dettata dalla nostra aspirazione di trasformare radicalmente l’esperienza di skincare scegliendo il mix ideale di ingredienti da un vasto repertorio di oltre duecentosessanta opzioni.
Pensa che l’AI sia il futuro della cosmesi?
Considerando l’importanza crescente della personalizzazione nel settore della bellezza e l’efficacia dimostrata dall’uso dell’intelligenza artificiale in Bonnie Beauty, è ragionevole prevedere che possa giocare un ruolo sempre più rilevante non solo nella preparazione e offerta dei prodotti, nell’analisi personalizzata della pelle e nella formulazione, ma anche nell’ottimizzazione delle catene di produzione, nella sostenibilità e nella beauty experience. Il nostro successo dimostra che un approccio innovativo che integra l’AI può non solo soddisfare ma anche anticipare le esigenze dei consumatori, offrendo soluzioni che erano inimmaginabili fino a poco tempo fa. Allo stesso tempo, per garantirne l’efficacia, il coinvolgimento di esperti del settore farmaceutico non può che rimanere imprescindibile nella produzione di prodotti cosmetici.
Quanto contano per lei le opinioni dei clienti?
I feedback per me sono importantissimi, mi consentono di migliorare il prodotto e poi quando leggo alcuni commenti positivi sono molto felice. Bonnie Beauty è così perché così l’hanno voluta i clienti. Le confesso, all’inizio, nel novembre 2020, ho realizzato una sleeping mask personalizzata, i packaging erano rosa e rossi e rivolti principalmente ai giovanissimi. Entrambi non hanno avuto il successo commerciale sperato per cui ho cambiato sia il packaging che oggi è più minimal, sia le referenze. Ad oggi abbiamo un venti per cento di clientela maschile e un restante femminile con un range di età che va dai venti ai quarantacinque anni e stiamo crescendo a doppia cifra di mese in mese.
Cosa c’è nel futuro di Bonnie Beauty?
Il brand nasce online, ma da qualche mese stiamo facendo eventi in presenza. Ci piace incontrare le persone, offrire loro consulenze su misura, capire meglio i loro desideri e valorizzare la loro unicità con un cosmetico adatto alle loro esigenze.