La giornata di ieri segna due avanzate militari nei rispettivi territori in guerra. Le Forze armate ucraine hanno lanciato un attacco con droni contro un aeroporto militare russo nei pressi di Volgograd.
La scelta di Kyjiv di continuare a penetrare nel territorio nemico non ha lasciato però che rimanessero scoperti gli obiettivi su altri fronti caldi: le truppe scelte della Terza Brigata d’assalto hanno dato il via a una controffensiva nella regione nord-orientale di Kharkiv, conquistando in poche due chilometri quadrati oltre le linee russe.
Lo hanno fanno sapere i portavoce ucraini, attraverso i media, in partcolare il Kiyjv Independent, che descrive le operazioni delle ultime ore come un attacco che aveva l’obiettivo di danneggiare il potenziale offensivo della Ventesima armata russa.
Andrii Biletskyi, a capo dell’operazione ucraina ha dichiarato che l’obiettivo di oggi è stato portato a compimento. Ha poi aggiunto che negli ultimi quattro giorni i russi hanno perso in quella regione circa 300 soldati, molte armi, equipaggiamento e postazioni strategiche.
Sul fronte opposto l’esercito russo continua l’avanzata nella regione di Donetsk e Andrei Bocharov, governatore di Volgograd, ha riferito che l’attacco di ieri ha impressionato la popolazione per quantità e frequenza delle esplosioni, durate molte ore e che hanno coperto la zona bombardata di una fitta coltre di fumo nero.
Il servizio di sicurezza ucraino, lo Sbu ha poi confermato di aver condotto un raid a distanza sulla base aerea di Marinovka, a circa settanta chilometri a ovest di Volgograd.
La base ospita trenta jet da combattimento Su-34 e Su-35, utilizzati regolarmente per bombardamenti contro le postazioni strategiche di Kiyjv sulla prima linea e non è ancora chiaro quanti velivoli siano stati danneggiati o distrutti.
L’Ucraina sta conducendo una campagna di droni a lungo raggio sempre più ambiziosa contro infrastrutture strategiche russe critiche, colpendo più di duecento obiettivi. Tra cui depositi di petrolio, raffinerie e fabbriche di armi. La scorsa settimana aveva già colpito due basi aeree, Borisoglebsk, a 240 km all’interno della Russia, e Savasleyka, a circa 650 km di distanza.
Martedì scorso altri droni erano stati lanciati in un attacco importante nella regione artica di Murmansk, a più di 1600 km di distanza, dove si trovano i bombardieri strategici russi. Il ministero della Difesa russo ha affermato di aver abbattuto tutti i velivoli senza pilota nemici che si erano infiltrati nel suo territorio.
E infine ieri l’attacco con i droni che hanno colpito il traghetto ferroviario nel porto di Kavkaz, non lontano dal ponte stradale e ferroviario che collega la terraferma russa con la Crimea occupata.
Kiyjv ha affermato che metterà fine all’attraversamento illegale dello stretto di Kerch. Sempre ieri, a meno di 20 giorni dall’attacco a sorpresa contro la Russia. Volodymyr Zelensky si è recato al confine nella regione di Sumy, da dove le truppe ucraine hanno fatto partire la loro incursione.