Il mondo in sospesoL’esercito israeliano in stato di massima allerta in attesa dell’attacco dall’Iran

Il Pentagono nel frattempo ha accelerato il dispiegamento dei militari nella regione, inviando anche un sottomarino nucleare e una seconda portaerei. Il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha detto a Scholz che il suo Paese ha il «diritto di rispondere»

(La Presse)

Israele avrebbe messo il suo esercito in stato di massima allerta per la prima volta, dopo aver osservato i preparativi di Iran e Hezbollah per portare a termine gli attacchi attesi. Lo scrive il Wall Street Journal, aggiungendo che Tel Aviv non sa in realtà se gli attacchi siano effettivamente imminenti e sta procedendo con cautela.

Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, lunedì 12 agosto ha affermato che i preparativi offensivi e difensivi sono in corso. Secondo la Casa Bianca, è sempre più probabile che l’Iran attacchi Israele questa settimana, anche prima dei colloqui diplomatici sulla situazione a Gaza, previsti per giovedì 15 agosto. Il Pentagono nel frattempo ha accelerato il dispiegamento dei militari nella regione, inviando anche un sottomarino nucleare e una seconda portaerei.

Funzionari israeliani e statunitensi hanno riferito ad Axios che l’Iran ha compiuto importanti passi preparatori nelle sue unità missilistiche e di droni, simili a quelli compiuti prima dell’attacco a Israele ad aprile.

Durante una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha detto che il suo Paese ha il «diritto di rispondere» a qualsiasi aggressione.

L’Iran «si assumerà la responsabilità» di qualsiasi attacco contro Israele che «potrebbe aggravare ulteriormente le tensioni regionali», hanno avvertito in una dichiarazione congiunta il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ieri ha parlato con i tre leader e con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per poi lanciare un appello: «Faccia un passo indietro».

«A Teheran e Hezbollah chiedo di non attaccare contemporaneamente da tutti i fronti. Significherebbe l’inizio di un conflitto», dice a Repubblica il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter