L’evacuazione dal LibanoSecondo gli 007 israeliani, l’attacco dell’Iran potrebbe partire oggi

Grosse code all’aeroporto Rafic Hariri di Beirut, dopo che i governi di diversi Paesi occidentali hanno consigliato ai loro cittadini di lasciare il Paese. Tajani ha convocato i suoi omologhi del G7 per un meeting urgente

(AP Photo/Hussein Malla)

L’attacco dell’Iran contro Israele sarebbe atteso per oggi. Ma se il 13 aprile Teheran aveva telegrafato le sue mosse in anticipo, questa volta no. La strategia prevederebbe di tenere Tel Aviv e i suoi alleati sulla corda. Secondo l’intelligence israeliana, Hezbollah, l’organizzazione sciita armata dall’Iran, colpirà prima le postazioni militari e le infrastrutture, ma potrebbe colpire anche i centri abitati a sud di Haifa, fino a Tel Aviv.

Lo stato maggiore israeliano ha realizzato un piano di evacuazione per migliaia di persone negli hotel di Gerusalemme e in campi allestiti nel deserto del Negev. E per le città del Nord, le più esposte a un attacco di Hezbollah verso il confine con il Libano, lo scenario comunicato ai sindaci è di tre giorni senza elettricità, danni alla rete idrica e telefonini sconnessi per 24 ore.

Israele aspetta ormai da sei giorni la risposta dell’«asse della resistenza» contro le operazioni che hanno ucciso Fuad Shukr, comandante in capo di Hezbollah, martedì a Beirut e il giorno dopo Ismail Haniyeh, il leader di Hamas, ospite degli ayatollah a Teheran.

In televisione, il portavoce militare israeliano Daniel Hagari si è rivolto alla popolazione per assicurare, da un lato, l’«altissima allerta» delle forze di difesa. Dall’altro ha voluto ribadire che, fino a ordini contrari, «le linee guida di condotta non cambiano», promettendo «un avvertimento adeguato» a qualsiasi minaccia. Tuttavia ha invitato i civili a non abbassare la soglia di attenzione e reazione perché le difese aeree di Israele «non sono ermetiche».

Domenica intanto si sono formate grosse code all’aeroporto Rafic Hariri di Beirut, dopo che i governi di diversi Paesi occidentali hanno consigliato ai loro cittadini di lasciare il Paese per i timori di una nuova guerra tra Israele ed Hezbollah.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha convocato i suoi omologhi del G7 per un meeting urgente sull’estensione del conflitto nella regione.

Il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi, ha incontrato ieri a Teheran il suo omologo iraniano, Ali Bagheri Kani, per scongiurare un attacco contro Israele. Il governo iraniano, però, ha insistito sulla necessità di non dare spazio ai compromessi. Oggi intanto il capo del comando centrale delle forze armate statunitensi, Michael Kurilla, sarà in Israele per discutere con i leader politici e militari israeliani di una possibile azione militare iraniana nel Paese.

 

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