Prove di campo largoDalla sanità ai salari, la contromanovra di Schlein per unire le opposizioni

I temi concreti saranno elencati in un unico documento congiunto, da contrapporre alla legge di bilancio dell’esecutivo. Anche per evitare che a prevalere siano le polemiche e i battibecchi continui tra Conte e Renzi

(photo Cecilia Fabiano / LaPresse)

Sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale e transizione ecologica, diritti sociali e civili. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha indicato dal palco della Festa dell’Unità di Reggio-Emilia i punti centrali di quella che sarà la «contromanovra» delle opposizioni del campo largo. Con le priorità per «costruire un’alleanza coerente e mandare a casa questo governo». Un’alternativa da costruire «nel Paese più che nel Palazzo» con una «piattaforma condivisa per prepararsi a governare».

La segretaria ha presentato la sua “ricetta” per superare le divisioni che separano soprattutto Giuseppe Conte e Matteo Renzi. L’idea è di puntare sui contenuti al di là dei nomi. «Serve un passo in più, una visione di respiro, molto di più di un accordo tra forze politiche: un’alleanza nella società», ha detto Schlein, appellandosi non solo ai partiti del centrosinistra ma «alle migliori intelligenze ed energie» per scrivere «insieme» un progetto per l’Italia. «Abbiamo bisogno di voi, ho lo zaino pieno di proposte, strutturiamo il confronto e allarghiamolo. Non accettiamo un’Italia piccola, vendicativa e chiusa: parliamo a chi si preoccupa di costruire un futuro migliore».

I temi concreti, dalla sanità al salario minimo, saranno elencati in un unico documento congiunto delle opposizioni, da contrapporre alla manovra dell’esecutivo, spiega Repubblica. Un modo per svelare anche chi fra i possibili partner intende fare sul serio e chi invece no e per evitare che a prevalere siano le polemiche e i battibecchi continui. Pd, M5S, Avs e centristi sono così tutti ingaggiati. Alla vigilia della sessione di bilancio — una legge che, dice, «sarà senz’anima e senza respiro» — occorre mettere nero su bianco i contenuti che uniscono le opposizioni ed eliminare ciò che divide. E laddove non fosse possibile, trovare un compromesso.

È con questo «approccio pragmatico» che sarà scritta la mozione comune della minoranza in grado di ricalcare la manovra governativa con altrettante controproposte, elencando le priorità del polo progressista. Una sorta di agenda dell’esecutivo che verrà nel 2027. Da offrire anche a Palazzo Chigi, in forma di collaborazione.

Si parte dalla sanità, che è uno degli elementi più unificanti. L’idea potrebbe essere quella di chiedere la rinuncia alla conferma del taglio Irpef, che porta solo briciole nelle tasche dei contribuenti, per impiegare i 4 miliardi di risparmio nell’assunzione di medici e infermieri per tagliare le liste d’attesa e aumentare la qualità delle cure. Per quanto riguarda i salari, si chiede di rinnovare i contratti collettivi scaduti da anni e introdurre il salario minimo a nove euro. E per spingere il lavoro, soprattutto femminile, sarà chiesto di attivare il congedo paritario di cinque mesi per uomini e donne. E ancora la riduzione di orario a parità di salario, l’abolizione degli stage gratuiti, lo stop ai subappalti, iniziative contro il caporalato come percorsi di protezione per chi denuncia, l’abolizione della legge Bossi-Fini sull’immigrazione.

Poi c’è la scuola pubblica, «vera leva di emancipazione sociale», con «libri di testo gratuiti e uno stipendio più alto per gli insegnanti». E lo Ius Scholae: «Non voglio più sentire un ministro, anzi due, parlare di ridurre gli straniere nelle classi, perché a scuola ci sono solo bambini che hanno gli stessi diritti». «Abbiamo sbagliato a non fare una legge sulla cittadinanza quando avevamo i numeri», ha ammesso Schlein a Reggio Emilia. «Siamo disponibili a dialogare con le altre forze politiche ma non a deludere ancora le aspettative delle persone che aspettano questa riforma». E poi più borse di studio per l’università e una legge per regolare gli affitti brevi.

Sulla politica industriale e la conversione ecologica, l’idea è «un’agenda che sappia rilanciare la seconda manifattura d’Europa», puntando anche sui benefici delle rinnovabili, mentre si deve proseguire nella lotta all’evasione fiscale. L’attenzione sul Pnrr è massima da parte di Schlein. Poiché l’1 per cento di crescita registrato quest’anno è dovuto agli investimenti del Pnrr, per la segretaria del Pd occorre iniziare a pensare a cosa accadrà dopo il 2026, impostare i progetti per accompagnare le imprese nella transizione ecologica e digitale. Le idee sono tante, ora bisogna discuterle con gli alleati. C’è anche da lavorare sul referendum contro l’Autonomia e le regionali in Liguria, Emilia e Umbria. E non sarà facile.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter