Guerra a BeirutIsraele e Hezbollah confermano l’uccisione di Nasrallah (e del vertice militare)

Al quinto giorno di bombardamenti sulla capitale del Libano, l’esercito dello Stato ebraico ha colpito la periferia meridionale dove si nascondeva il leader del Partito di Dio libanese, avamposto dell’Iran in Medio oriente

AP/Lapresse

L’esercito israeliano ha colpito il quartier generale militare principale di Hezbollah, nella periferia meridionale di Beirut, in particolare nel quartiere di Dahieh. L’obiettivo principale del bombardamento sarebbe stato il leader del gruppo terrorista Hassan Nasrallah, ma ancora non è chiaro se sia stato ucciso nell’attacco oppure no. L’esercito israeliano ha confermato con un comunicato ufficiale l’eliminazione di Nasrallah e di tutto il vertice militare del movimento filo iraniano del Libano. Nella tarda mattinata di sabato è arrivata anche la conferma di Hezbollah: Nasrallah, il leader del partito islamista di Dio, è stato ucciso.

I media israeliani hanno specificato che l’esercito ha usato bombe-bunker, ovvero bombe di grandi dimensioni in grado di penetrare in profondità nel terreno prima di esplodere. Secondo la TV Al-Manar, affiliata a Hezbollah, quattro edifici sono stati distrutti dagli attacchi aerei. Ma, come ha spiegato il portavoce israeliano Daniel Hagari, l’esercito israeliano ha preso di mira quella zona perché il quartier generale del gruppo è costruito «sotto edifici residenziali, per usare i civili come scudi umani».

Questo nuovo attacco, scrive il Guardian, è l’offensiva più grande lanciata da Israele contro Beirut dall’inizio dei combattimenti, che ormai risale quasi a un anno fa. Le esplosioni hanno scosso l’intera capitale libanese e si sono sentite in tutta la città. Diversi edifici sono stati distrutti e al momento dalle macerie vengono tirati fuori i primi corpi e sono in corso le evacuazioni dei feriti.

Un funzionario israeliano ha detto a Nbc News che adesso ci si aspetta che Hezbollah tenti di organizzare un «importante attacco di rappresaglia».

Questo è stato il quinto attacco aereo con cui Israele ha colpito la capitale libanese in settimana. Israele ha dichiarato di aver bombardato più di duemila obiettivi di Hezbollah in tutto il Paese, uccidendone almeno settecento e ferendone più di 1.835.

Secondo quanto dichiarato dal ministero della Salute libanese, due persone sono state uccise e 76 ferite negli attacchi aerei israeliani su Dahiyeh, sobborgo meridionale di Beirut. Ma si prevede che il bilancio delle vittime aumenterà nelle prossime ore.

All’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questa mattina il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva rifiutato nuovamente le richieste di fermare i bombardamenti, definendo Hezbollah «l’organizzazione terroristica per eccellenza nel mondo di oggi» e ha detto che «finché Hezbollah sceglierà la via della guerra, Israele non avrà altra scelta e avrà tutto il diritto di eliminare questa minaccia». Lo stesso Netanyahu poi ha interrotto la visita ufficiale che stava facendo negli Stati Uniti anticipando il ritorno.

«Gli Stati Uniti non erano coinvolti in questa operazione e non avevamo alcun preavviso», ha detto la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh.

C’è stata una dichiarazione ufficiale anche da parte delle istituzioni del regime islamico dell’Iran, che sostiene Hezbollah. L’ambasciata iraniana in Libano infatti ha definito il bombardamento israeliano una «pericolosa escalation che cambia le carte in tavola».

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter