Per la sua prima visita di Stato a Roma, il premier laburista britannico Keir Starmer ha incontrato la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, con i quali ha discusso della possibilità di autorizzare l’uso delle armi fornite a Kyjiv per colpire obiettivi in territorio russo, ma soprattutto delle politiche di prevenzione, respingimento e gestione dei traffici irregolari di migranti attuati dal governo italiano.
I giornali mettono in evidenza la sintonia tra Starmer e Meloni, nonostante lui sia laburista e la premier italiana una leader della destra europea. Dopo aver bloccato le deportazioni in Ruanda del predecessore Rishi Sunak, Starmer deve ottenere risultati concreti sui migranti che attraversano il Canale della Manica e per questo avrebbe chiesto aiuto all’Italia, «visto che da voi i flussi di migranti irregolari si sono ridotti del sessanta per cento in un anno. Insieme distruggeremo le bande di trafficanti umani», dice in un’intervista a Repubblica e alla stampa britannica.
Addirittura, Starmer fa capire che potrebbe replicare il piano Albania dell’Italia, «perché noi britannici siamo pragmatici». Il piano prevede la costruzione di tre centri per l’accoglienza dei migranti in Albania, che avrebbero dovuto aprire a maggio, ma ancora non sono pronti. Il primo ministro britannico ha visitato il Centro nazionale di coordinamento per l’immigrazione del ministero dell’Interno italiano. E ha incontrato in un summit anche i vertici della Guardia Costiera.
«Keir è molto interessato al nostro accordo con Tirana», ha detto Meloni, «ed entrambi vogliamo che Interpol ed Europol si concentrino sulla lotta ai trafficanti di uomini».
Londra ha già offerto quattro milioni di euro all’Italia per il suo lavoro anti-sbarchi in Nord-Africa. «L’Italia resta un alleato G7 e Nato. Abbiamo forti relazioni bilaterali», spiega Starmer. «Ci sono seicentomila italiani residenti nel Regno Unito. Oggi Leonardo e Marcegaglia hanno annunciato oltre cinquecento milioni di investimenti in Inghilterra. E i migranti sono una sfida comune: più cooperiamo, più otterremo risultati».
Starmer evita di commentare la richiesta di sei anni di carcere a Salvini per il caso Open Arms. Ma dice: «È importante lavorare insieme anche sui migranti, come lo facciamo su Ucraina, Medio Oriente… non credo che sarebbe ragionevole non avere questo forte rapporto bilaterale con delle sfide globali così enormi davanti. L’Italia resta un alleato e noi lavoriamo con gli alleati per distruggere le gang di trafficanti».
Starmer era accompagnato da Martin Hewitt, ex comandante di polizia che è stato nominato capo del Border Security Command, il nuovo ente creato dal governo dei Laburisti per coordinare il lavoro delle agenzie statali, compreso il contrasto ai trafficanti di esseri umani che organizzano le traversate dei migranti dalla Francia al Regno Unito attraverso il canale della Manica.
Nelle ultime settimane, nel canale della Manica ci sono stati due gravi naufragi. Nel 2024, in tutto, sono già morte quarantacinque persone, il numero più alto dal 2018.
Durante la conferenza stampa, Starmer ha elogiato «il lavoro dell’Italia con i paesi lungo le rotte migratorie» e ha citato la diminuzione degli arrivi via mare che c’è stata nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. «I numeri sono calati significativamente: non è merito solo dell’accordo con l’Albania», ha detto, «che ancora non è partito, ma del lavoro alla radice della presidente con alcuni Paesi d’origine». Lavoro che risale in realtà a molto prima dell’insediamento di Giorgia Meloni al governo e che è stato molto criticato dalla sinistra, alla quale Starmer appartiene.