Revoca alle restrizioniIl Parlamento Ue autorizza l’Ucraina a usare armi occidentali contro obiettivi militari in Russia

L’Eurocamera ha approvato la risoluzione sul sostegno a Kyjiv che invita gli Stati membri a togliere le limitazioni che impediscono di colpire bersagli legittimi sul territorio russo

AP/Lapresse

Il Parlamento europeo ha approvato il paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno a Kyjiv, che invita gli Stati membri «a revocare immediatamente le restrizioni l’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo». Il paragrafo è passato con 377 a favore, 191 contrari e 51 astenuti.

Tra gli italiani, quelli che hanno votato contro la fine delle restrizioni ci sono i soliti noti, quindi gli europarlamentari di Fratelli d’Italia (tranne Lara Magoni e Ruggero Razza), Lega, Forza Italia (tranne Marco Falcone, Giuseppina Princi e Massimiliano Salini, che sono andati contro la disposizione di Antonio Tajani), Movimento 5 stelle e Verdi. Il Partito democratico invece si è spaccato, come nel voto sull’intera risoluzione: solo Elisabetta Gualmini e Pina Picierno hanno votato a favore; Lucia Annunziata è tra gli astenuti, mentre Brando Benifei, Annalisa Corrado, Antonio Decaro, Camilla Laureti, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Alessandro Zan e Nicola Zingaretti hanno votato contro. Non hanno partecipato alla votazione sul paragrafo 8, non inserendo la scheda al momento del voto, Irene Tinagli, Pierfrancesco Maran, Marco Tarquinio, Raffaele Topo, Matteo Ricci, Dario Nardella.

L’Eurocamera ribadisce inoltre che l’Ucraina deve essere in grado di colpire obiettivi militari legittimi in Russia. E nella risoluzione non vincolante adottata con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, gli eurodeputati affermano che senza l’abolizione delle attuali restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali, «l’Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture».

Qui, tra le delegazioni italiane, hanno votato compattamente contrarie quelle di Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. In Forza Italia, invece, Massimiliano Salini e Marco Falcone hanno votato a favore del punto, che invece vede i voti contrari di Caterina Chinnici, Salvatore De Meo e Flavio Tosi (anche se Marco Falcone ha fatto sapere che ora intende cambiare il suo voto).

La Plenaria del Parlamento di Strasburgo sottolinea che «le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora e deplora profondamente la riduzione del volume finanziario degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte degli Stati membri, nonostante le energiche dichiarazioni rilasciate all’inizio dell’anno in corso».

L’Eurocamera ripropone anche il suo invito agli Stati membri «a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina, di accelerare le forniture di armi, in particolare di moderni sistemi di difesa aerea e altri tipi di armi e munizioni, compresi i missili Taurus, in risposta a necessità chiaramente individuate». E poi, ancora: «Chiede la rapida attuazione degli impegni congiunti in materia di sicurezza contratti tra l’Ue e l’Ucraina; ribadisce la sua posizione secondo cui tutti gli Stati membri dell’Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire sostegno militare all’Ucraina con almeno lo 0,25 per cento del loro Pil annuo».

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter