Economia umanistaSport, cultura, arte: la strategia espansiva di Banca Ifis punta su impatto sociale e inclusione

L'istituto di credito di Ernesto Furstneberg Fassio pensa concretamente ai Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. E da Londra annuncia che il settore dell'attività sportiva oggi vale il 3,9% del Pil e impiega 400.000 persone che sono a tutti gli effetti attori di un made in Italy moderno e sostenibile sul territorio

Lo sport italiano esce dai successi parigini rinforzato e pronto per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. Il momento è quello giusto per cominciare a pensare all’impatto che le olimpiadi invernali avranno sullo sviluppo dell’economia italiana dello sport e, più in generale, del sistema Paese. Tra le realtà finanziarie più dinamiche, Banca Ifis, che lancia i primi segnali di impegno per diffondere il Made in Italy durante i Giochi e sceglie Londra per raccontare l’economia italiana dello Sport. Un settore che vale il 3,9% del Pil nazionale (dati del 2023) e rappresenta un biglietto da visita formidabile per promuovere il valore e i valori del nostro paese.

L’evento “How Italy creates economic and social value through sport” si è tenuto all’ambasciata Italiana sul Tamigi il 20 settembre, ed è stata l’occasione per presentare i dati dell’Osservatorio sullo Sport System italiano a cura dell’area di marketing strategico della banca che sono stati commentati in una tavola rotonda con Anna Ferrino, CEO Ferrino Spa e presidente di Assosport; Davide Piccolo, CEO Kappa e Matteo Cassina di Passoni, il marchio torinese produttore di bici tra i più amati dagli appassionati.

Un talk incoraggiante che vede il sistema sportivo italiano generare circa 120 miliardi di euro di entrate, supporta 115.000 club sportivi, alimenta 10.000 aziende manifatturiere e impiega oltre 400.000 persone. Innegabile il valore sociale di questi numeri, che possono crescere puntando sui valori dell’inclusione e dello sviluppo di un’attività sportiva sostenibile e diffusa sul territorio. Obiettivi che la banca di casa Fürstenberg persegue con decisione. Soltanto ventiquattro ore prima della trasferta londinese infatti Banca Ifis ha annunciato l’ingresso nel capitale sociale di The Street srl con una quota del 25%, affiancandosi ai soci fondatori Alessandro Benetton, Mauro Benetton e Davide Vanin. La società ad oggi controlla la maggioranza di 21Gallery, Il Cantiere, Ristorante Vite e il brand di design Ondesign. Realtà che si inseriscono nella strategia di Banca Ifis a supporto delle attività culturali e di impatto sociale sul territorio, in particolare all’area del Nordest d’Italia in cui la Banca ha la propria sede e le proprie radici.

Nelle parole del presidente dell’istituto di credito, Ernesto Fürstenberg Fassio, si coglie soddisfazione: «Negli ultimi due anni, grazie all’operato della 21Gallery, The Street ha portato sul territorio una rete di dialogo che ha messo in contatto giovani e grandi artisti, attraverso una piattaforma espositiva che non ha eguali in Italia. Per questo motivo, vogliamo mettere l’esperienza di Banca Ifis al servizio di una nuova fase evolutiva che consentirà a The Street di espandersi a livello territoriale».

 

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