Se l’Occidente permetterà all’Ucraina di colpire obiettivi russi con armi a lungo raggio di fabbricazione occidentale, Mosca lo considererà come un atto di guerra diretto da parte della Nato. Lo ha detto il dittatore russo Vladimir Putin giovedì durante una sessione plenaria del decimo Forum Internazionale delle Culture Unite a San Pietroburgo nel tentativo di segnare una linea rossa diplomatica per evitare una escalation del conflitto che metterebbe a serio rischio la sicurezza del suo fragile paese.
Putin ha sottolineato che l’utilizzo di tali missili richiederebbe inevitabilmente il coinvolgimento di personale militare degli Stati Nato per programmare le traiettorie di volo e fornire i dati di puntamento satellitare, compiti che Kyjiv non è in grado di svolgere autonomamente. «Questo non è semplicemente un problema di consentire o meno al regime ucraino di colpire la Russia. Si tratta di decidere se i Paesi della Nato sono direttamente coinvolti in un conflitto militare. La loro partecipazione diretta cambierà in modo significativo l’essenza stessa, la natura stessa del conflitto».
La preoccupazione del Cremlino si nota nei piccoli dettagli diplomatici, come la decisione revocare l’accredito a sei dipendenti dell’Ambasciata britannica a Mosca, accusandoli di «attività di intelligence e sovversive» o la inusuale scelta di inserire nella lista nera dei ricercati la giornalista della Rai Stefania Battistini e il suo operatore Simone Traiani, rei di aver attraversato illegalmente il confine russo nella regione di Kursk.
Nel frattempo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a fare pressione sui Paesi occidentali, in particolare sugli Stati Uniti e il Regno Unito, per ottenere l’autorizzazione a utilizzare questi missili a lungo raggio per colpire in profondità sul suolo russo, limitando così la capacità di Mosca di lanciare attacchi. Secondo alcune indiscrezioni, il presidente Joe Biden starebbe valutando l’ipotesi, anche se alla fine potrebbe considerare la possibilità di imporre restrizioni sull’utilizzo di armi fornite dagli Stati Uniti.