Idee per NataleDormire in un castello nel centro di Bolzano

A due passi dai mercatini di piazza Walther sorge il primo e unico hotel a cinque stelle del capoluogo altoatesino, inaugurato cinque anni fa. Con tanto di ristorante ricavato nelle segrete, due piani sotto terra

Dormire in un castello in centro città. Mentre Bolzano si addobba a festa per Natale, a due passi dai mercatini di piazza Walther sorge il primo e unico hotel a cinque stelle del capoluogo altoatesino, Castel Hörtenberg. Un autentico castello in stile Oltradige, a metà tra il gotico e il rinascimento toscano, ristrutturato dalla Podini Holding che lo ha acquistato dai baroni Fuchs. In cinque anni, l’imponente struttura e il suo giardino sono diventati la chicca dell’ospitalità cittadina. Un’oasi metropolitana, con tanto di piscina, spa e un ristorante gourmet nascosto nelle segrete del castello.

Le ventiquattro suite dell’hotel sono state modellate seguendo pietra su pietra le forme della struttura, ingentilite dalla presenza costante del legno di cirmolo e abete rosso. Tra gli arredamenti moderni, sono state conservate le travi in legno a vista, gli affreschi, gli stucchi e gli alti soffitti a cuspide. Con salottini ricavati negli spazi delle quattro torri. Mentre dalle ampie vetrate ci si sveglia guardando le Dolomiti, tra i boschi e i vigneti e la funivia che porta all’altopiano del Renon.

Ma la chicca dell’hotel è la grande suite Stube, caratterizzata da un’antica stufa di maiolica, con affreschi stellati sul soffitto e una straordinaria vista sul giardino dell’hotel, dove sorge la piscina riscaldata da provare anche con la neve.

Se in estate si pranza e si cena in giardino, in inverno ci si ritrova nella cantina del castello, simile a quelle delle botteghe storiche di Bolzano che scendono anche per due o tre livelli.

Il ristorante “Le Segrete”, raggiungibile scendendo due rampe di scale, attinge ai sapori e produttori locali, coniugando le due anime, italiana e tedesca, del capoluogo altoatesino, accostate con sapori che arrivano da lontano. Dai tipici ravioli tirolesi ai tagliolini burro, tartufo e miso. Dalla sella di cervo al salmerino alpino. Il giovane chef Armin Elezi, che lo guida dal 2023, è esperto nelle tecniche di fermentazione delle verdure applicate a un’attenta selezione degli ingredienti. E una menzione speciale merita la colazione, con i pani, i dolci e le marmellate prodotte tra le mura del castello.

La storia di Castel Hörtenberg comincia circa settecento anni fa da un maso contadino medievale, acquistato da Leonhard Hiertmair nel 1471, la cui proprietà passa poi agli eredi insigniti del titolo nobiliare dall’imperatore. La casata si estinse nel 1682 e la residenza passò a un altro ramo della famiglia, i Giovannelli, che la fecero diventare un importante punto di riferimento per la storia di Bolzano sostenendo le guerre di liberazione tirolesi. Agli inizi dell’Ottocento, Castel Hörtenberg diventa il quartier generale di Andreas Hofer, comandante dell’insurrezione tirolese. Sarà poi grazie al matrimonio tra la baronessa Maria Giovanelli von Hörtenberg zu Gerstburg e il barone Ludwig von Fuchs, che il castello diventa proprietà dei baroni von Fuchs, ultimi proprietari prima del passaggio ai Podini.

Un tempo, intorno al castello c’erano solo viti, come ritratto dalla tela ottocentesca che si vede nella reception. Oggi dalla storica dimora si raggiungono in poco tempo le vie dello shopping della città, che deve la sua fortuna proprio alle fiere medievali e ai commerci, favoriti dalla posizione geografica e dalle leggi mercantili codificate da Claudia De’ Medici, contessa del Tirolo.

Mentre a piedi o in bicicletta si arriva con facilità anche lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige, per camminare o pedalare tra i filari e i meleti. E salendo con la funivia all’Altopiano del Renon, si può osservare dall’alto l’intera città, con i segni inconfondibili dell’architettura del Ventennio fascista, che qui impose l’italianizzazione.

Goethe, che passò rapidamente da Bolzano nel settembre del 1786 «con un bel sole allegro», notò nella conca «aperta a mezzogiorno» le viti, le fruttivendole in piazza e il carattere mercantile della città. «La vista di tutti quei volti di mercanti mi piacque», scrisse. «Se ne riceve la netta impressione d’un esistenza fattiva ed agiata».

Castel Hörtenberg
Via Monte Tondo, 4 – Bolzano

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