La riviera delle Dolomiti Consigli per una vacanza all’insegna del gusto sull’Altipiano del Renon

A pochi minuti da Bolzano esiste una località che ha fatto della sostenibilità ambientale e dell’accoglienza il suo marchio di fabbrica grazie alla presenza di professionisti capaci e strutture all’avanguardia

Foto di Daniel Geiger per IDM Alto Adige

Nonostante la latitudine suggerisca il contrario, Bolzano in estate raggiunge temperature folli, forse addirittura superiori alle soffocanti Bologna e Milano. Certo, i bolzanini che desiderano fuggire l’afa hanno l’imbarazzo della scelta in quanto a località montane raggiungibili con un breve viaggio in macchina o in treno. Esiste però una possibilità ancora più rapida e a portata di mano, esattamente a dodici minuti di funivia. Per chi arriva da fuori, è abbastanza stupefacente scoprire che in piazza Walther, nel pieno centro del capoluogo altoatesino, parte un moderno impianto di risalita che collega la città all’Altipiano del Renon, la montagna per eccellenza per gli abitanti di Bolzano.

Il viaggio è suggestivo, la cabina si alza velocemente e nel giro di pochi minuti il paesaggio subisce una completa trasformazione: l’asfalto e il cemento della città cedono il passo a edifici in stile liberty e poi alle classiche case in legno con enormi fioriere di gerani color corallo. Il panorama lascia intravedere, oltre ai pascoli e ai boschi di abeti, le grandi catene dolomitiche del Sassolungo, dello Sciliar e del Catinaccio d’Antermoia.

Il Renon è soprannominato la riviera delle Dolomiti, in quanto gode di una lunga tradizione di accoglienza turistica. Lo stesso Sigmund Freud lo considerava «divinamente bello e accogliente» come testimonia una lettera indirizzata al collega e amico Carl Gustav Jung.

Oggi l’Altipiano è meta d’elezione per le vacanze in famiglia, viste le numerose attrazioni pensate per i più piccoli come il Trenino del Renon, il Sentiero Selvaggio delle Meraviglie e il Museo Platter, dedicato all’apicoltura e al miele.

Inoltre, negli ultimi anni, questo territorio ha saputo distinguersi, grazie alle strutture ricettive all’avanguardia, nell’attenzione verso il turismo green ed ecologico, non a caso detiene il Marchio Sostenibilità Alto Adige, riconoscimento che IDM Alto Adige ha sviluppato per conto della Provincia in materia di turismo sostenibile.

Ecco quindi qualche consiglio per una vacanza sull’Altipiano del Renon all’insegna del relax e del buon cibo.

Ristorante Pirbamer
Giungendo da Bolzano in macchina, dopo aver percorso i primi dolci tornanti, si incontra il paese di Auna di Sotto e, proprio all’ingresso del borgo, come fosse un delizioso benvenuto sul Renon, il Ristorante Pirbamer.

Il locale si compone di due piani e ognuno conserva la sua anima distinta. Al piano terra troviamo un ambiente in stile tipico altoatesino con tavoli e sedie di abete e tende ricamate alle finestre. Qui l’offerta si compone di piatti semplici e gustosi appartenenti alla tradizione locale. Salendo al primo piano, cambia la quota e anche l’atmosfera, le ampie vetrate, i tavoli moderni in legno chiaro e le sedute verdi danno l’impressione di essere a diretto contatto con la natura. Il menu offre pietanze leggere e ispirate da creatività e ambizione, quelle dei due fratelli Hannes (in sala) e Werner (in cucina) che hanno coraggiosamente ideato il nuovo concept del ristorante. Tanta passione e ricerca hanno portato a proposte audaci e stravaganti, come il gelato all’olivello spinoso, un arbusto spontaneo le cui bacche aranciate hanno un sapore aspro e aromatico, simile a quello degli agrumi, capace di risvegliare e rinfrescare anche le papille gustative più stanche.

Ristorante Pirbamer
Via Santa Lucia, 44 – Auna di Sotto/Renon (Bz)

Residenza Kematen
Diciamoci la verità, molti di noi si avventurano attraverso canaloni e stretti sentieri nel bosco solo per poi sedersi a tavola e dare libero sfogo alla propria golosità. Le lunghe ore con gli scarponi ai piedi vengono impiegate per sognare la vetta e le leccornie che ci aspettano una volta giunti a destinazione. E, trattandosi di Alto Adige, la mente indugia a lungo su montagne di tagliatelle ai finferli, canederli e schlutzkrapfen affogati nel burro. Ecco, senza dubbio Residenza Kematen, con il suo menu squisitamente locale, è la risposta alle preghiere dei camminatori e non solo. I tavoli vengono apparecchiati sul prato antistante la baita e ogni pietanza racchiude il meglio della tradizione altoatesina. Funghi, speck, selvaggina, mele, frutti di bosco e tutti i prodotti tipici del territorio sapientemente abbinati e cucinati per un’offerta che cambia ogni giorno, in base alle proposte dei fornitori di fiducia.

Tagliatella ai Finferli, Residenza Kematen, foto di Arianna Presta

Il consiglio allora è di camminare e faticare a lungo, sedersi al tavolo con una fame da lupi per godersi ogni portata: dall’antipasto al dolce. E per tutti coloro che pensano di non essere golosi, la sfida è provare a rimanere impassibili davanti ai commoventi canederli dolci alle prugne con salsa di vaniglia, talmente buoni da decidere di consacrare la propria anima al dio Alto Adige.

Residenza Kematen
Via Caminata, 29 – Collalbo sul Renon (Bz)

Ristorante Feines Eckl
Un altro momento topico di ogni vacanza in montagna che si rispetti è il ritorno dell’eroe, ovvero quando, impolverati e provati dalla strada — e dalle libagioni —, i turisti tornano in hotel e, dietro richiesta del navigato albergatore, narrano le loro imprese da alpinisti provetti con soddisfazione ed entusiasmo.

Poi però, avvolti nel tepore dei morbidi accappatoi, dopo una lunga doccia calda, spesso l’adrenalina scende e la fatica della giornata inizia a farsi sentire, facendo passare qualsiasi voglia, persino quella di uscire per andare a cena.

Un buon motivo per combattere l’indolenza e non cedere ancora una volta al comodo ristorante dell’hotel, è concedersi una visita al Feines Eckl, una vera perla nel panorama gastronomico del Renon.

Lo staff è davvero giovane e ambizioso; in cucina troviamo Jakob Eckl che, dopo aver lavorato in Germania, ha ottenuto un’esclusiva borsa di studio creata dallo chef svizzero Andreas Caminada, grazie alla quale ha potuto viaggiare attraverso l’Europa e fare esperienza, formando il proprio palato e la propria tecnica.

Il menu si propone quindi come un concentrato di suggestioni diverse, a cominciare dall’omaggio alla cucina mediterranea con l’antipasto “Bell’Italia”, una magistrale rivisitazione della caprese, passando al primo piatto che, come rivela il nome “Bosco Nostrano”, è un’ode ai profumi e ai sapori dell’Alto Adige, fino al secondo: un roast beef di Angus accompagnato da carote croccanti, salsa Ras El-Hanout e millefoglie di patata, la cui composizione rivela tutto lo studio e la voglia di stupire dello chef, animato dall’ambizione di riuscire a parlare di sé attraverso i suoi piatti.

Roastbeef, Feines Eckl, foto di Arianna Presta

In sala, la danza è perfetta, i piedi della maître Michaela Grosmanova sono sempre uniti, lei e i camerieri si muovono in sincrono e, come in ogni balletto che si rispetti, ogni passo viene eseguito con il sorriso e apparentemente senza sforzo.

I tempi e la cadenza tra una portata e l’altra sono calcolati con maestria e a ogni piatto sale la curiosità di vedere cosa verrà dopo, senza mai rimanere delusi.

Ristorante Feines Eckl
Via Tann, 12 – Renon (Bz)

Hotel Tann
Dormire bene è un aspetto da non sottovalutare in una vacanza all’insegna del ristoro e della tranquillità, e l’Hotel Tann è sicuramente uno di quei posti con il raro potere di far raggiungere la pace dei sensi anche al milanese più stressato.

La struttura è stata costruita in una radura al limitare del bosco e di fronte la vista si apre senza ostacoli sulle Dolomiti, ovunque si decida di volgere lo sguardo, si potrà godere del meglio del panorama altoatesino, se per assurdo ci si dovesse stancare delle montagne Patrimonio Unesco, ci si potrà sempre voltare e rimirare gli abeti illuminati dal sole.

L’atmosfera è così piacevole che gli avventori non vedono l’ora di approfittare di una giornata piovosa e cogliere l’occasione per passare l’intera giornata in hotel, senza sentirsi in colpa per non essere andati a camminare.

Oltre al centro benessere e la piscina panoramica, una delle attrazioni dell’hotel è il bagno al pane, un trattamento unico in Italia che consiste nell’accomodarsi in una stanza riscaldata in cui il calore secco proviene direttamente dal forno del pane in funzione, che rilascia nell’aria aromi ristoratori.

Le cene e le colazioni all’Hotel Tann, sono rese uniche dalla chef Barbara Untermarzoner che studia i piatti durante le sue lunghe passeggiate nel bosco. Non solo funghi, mirtilli e selvaggina, ma anche pesto di pino mugo, germogli di abete ed erbe spontanee popolano i menu serali, mentre a colazione è possibile assaggiare omelette all’ortica e le sorprendenti frittelle di foglie di farfara, superiori a qualsiasi frittura mai assaggiata!

La passione e la ricerca della chef non sono dettate dalle mode o da scelte di marketing, bensì dal suo sincero attaccamento al bosco e ai suoi ricordi di infanzia in cui le cene in famiglia venivano spesso arricchite da ingredienti raccolti sui rami degli alberi.

Un’energia particolare si respira all’Hotel Tann, luogo in cui ospitalità e sostenibilità non sono solo parole vuote ma valori veri da perseguire con costanza e impegno.

Hotel Tann
Via Tann, 22 – Collalbo sul Renon (Bz)

Tutti Patschenggele
Prima di tornare alla città, all’ umidità e alle distese di asfalto, si può trovare un ultimo rifugio a Soprabolzano da Tutti Patschenggele.

Questo locale viene definito dagli stessi proprietari una vineria, un baretto e un upcycling store, uno strano ibrido commerciale in cui gli avventori, a qualsiasi ora, possono trovare ristoro chiedendo un semplice caffè, concedendosi uno spuntino, bevendo un calice o facendo acquisti.

Il curioso nome deriva da un’espressione dei nativi austriaci che, tramite l’intercalare «Tutti Patschenggele», un insieme di dialetto, italiano e tedesco, desideravano rassicurare l’interlocutore dicendogli «Non ti preoccupare, andrà tutto bene».

Quest’atmosfera ottimista e rilassata, si respira in ogni angolo del piccolo locale, in cui ogni dettaglio sembra nascondere una storia o un aneddoto divertente. Per scoprirlo, basta chiedere a Tini, proprietaria di Tutti Patschenggele insieme al marito Markus, una donna eclettica e profonda che, forte di una laurea in teologia e una in pedagogia, forse ha capito meglio di altri come vivere bene la propria vita.

È impossibile descrivere in modo esaustivo Tutti Patschenggele, il modo migliore è prendere la macchina, l’autobus, il treno o la funivia e vederlo coi propri occhi, per poi tornare a casa forse un po’ frastornati ma con lo stomaco e lo spirito rinfrancati e sulle labbra il loro motto «Alles ist Gut».

Tutti Patschenggele
Paese, 8 – Soprabolzano, Renon (Bz)

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