L’esperimento americano Il gran discorso di Joe Biden sull’eredità politica della sua presidenza

Il presidente degli Stati Uniti ha detto che la transizione dei poteri con il suo successore sarà pacifica, e ha elencato i successi dei suoi quattro anni alla Casa Bianca, invitando i democratici a non abbattersi: «Abbiamo perso questa battaglia. L’America dei vostri sogni vi chiama a rialzarvi»

LaPresse

Pubblichiamo il discorso del presidente degli Stati Uniti Joe Biden al Rose Garden della Casa Bianca.

Da oltre duecento anni, l’America porta avanti il più grande esperimento di autogoverno nella storia del mondo. E non è un’esagerazione. È un dato di fatto. Siamo il popolo. Il popolo vota e sceglie i propri leader e lo fa pacificamente. Viviamo in una democrazia. La volontà del popolo prevale sempre. Ieri ho parlato con il presidente eletto Trump per congratularmi con lui per la sua vittoria, e gli ho assicurato che metterò a disposizione la mia intera amministrazione per lavorare con il suo team e garantire una transizione pacifica e ordinata. È ciò che il popolo americano merita. 

Ieri ho anche parlato con la vice presidente Kamala Harris. È stata una partner e una servitrice pubblica. Ha condotto una campagna ispiratrice, e tutti hanno avuto modo di vedere ciò che io ho imparato a rispettare fin da subito: il suo carattere. Ha una spina dorsale dritta come una verga di ferro. Ha un grande carattere, un vero carattere. Ha messo tutto il cuore e l’impegno, e lei e il suo team dovrebbero essere orgogliosi della campagna che hanno condotto. Sapete, la lotta per l’anima dell’America, fin dalle nostre origini, è sempre stata un dibattito continuo e rimane vitale ancora oggi.

So che per alcune persone questo è un momento di vittoria, per dire l’ovvio. Per altri, è un momento di sconfitta. Le campagne sono competizioni di visioni contrapposte. Il paese sceglie l’una o l’altra, e accettiamo la scelta che il paese ha fatto. L’ho detto molte volte: non si può amare il proprio paese solo quando si vince. Non si può amare il proprio vicino solo quando si è d’accordo con lui. Qualcosa che spero possiamo fare, indipendentemente da chi si sia votato, è vederci non come avversari, ma come americani. Abbassiamo la temperatura. Spero anche che possiamo mettere a tacere la questione sull’integrità del sistema elettorale americano: è onesto, è equo ed è trasparente. Ed è degno di fiducia. 

Che si vinca o si perda, spero anche che possiamo ristabilire il rispetto per tutti coloro che hanno lavorato duramente nei seggi elettorali. Dovremmo ringraziarli. Ringraziarli per aver gestito i seggi elettorali, conteggiato i voti e protetto l’integrità stessa delle elezioni. Molti di loro sono volontari che lo fanno semplicemente per amore del loro paese. E mentre facevano il loro dovere come cittadini, io farò il mio dovere come presidente. Rispetterò il mio giuramento e onorerò la Costituzione il 20 gennaio.

Avremo un trasferimento pacifico del potere qui in America. A tutto il nostro incredibile staff, ai sostenitori, ai membri del gabinetto, a tutte le persone che sono state con me negli ultimi quattro anni, Dio vi benedica, come direbbe mia madre. Grazie di cuore. Avete dato tanto negli ultimi quattro anni. So che è un momento difficile. State soffrendo. Vi sento e vi vedo. Ma non dimenticate, non dimenticate tutto ciò che abbiamo realizzato. 

È stata una presidenza storica. Non perché io sia presidente, ma per quello che abbiamo fatto, per quello che avete fatto. Una presidenza per tutti gli americani. Gran parte del lavoro che abbiamo svolto è già percepibile dal popolo americano. La maggior parte del lavoro fatto finora si sentirà ancora di più nei prossimi dieci anni. 

Abbiamo approvato leggi che stanno cominciando ora a dare i loro frutti. Vedremo più di un trilione di dollari di lavori infrastrutturali realizzati, cambiando la vita delle persone nelle comunità rurali e in quelle in difficoltà, perché ci vuole tempo per completare tutto. E molto altro. Ci vorrà tempo, ma è in arrivo. La strada da percorrere è chiara, a condizione che continuiamo a sostenerla. C’è tanto, tanto che possiamo fare e faremo grazie alle leggi che sono state approvate. Ed è davvero qualcosa di storico. 

Stiamo lasciando dietro di noi l’economia più forte del mondo. So che la gente sta ancora soffrendo, ma le cose stanno cambiando rapidamente. Insieme, abbiamo cambiato l’America per il meglio. Ora abbiamo settantaquattro giorni per concludere il nostro mandato. Facciamo in modo che ogni giorno conti. È la responsabilità che abbiamo verso il popolo americano. Guardate, amici, nella vita di tutti voi, i momenti difficili sono inevitabili. Ma arrendersi è imperdonabile. I momenti difficili sono inevitabili. Ma arrendersi è imperdonabile. 

Tutti cadiamo, ma la misura del nostro carattere, come direbbe mio padre, sta in quanto velocemente ci rialziamo. Ricordate, una sconfitta non significa che siamo sconfitti. Abbiamo perso questa battaglia. L’America dei vostri sogni vi chiama a rialzarvi. Questa è la storia dell’America da oltre duecentoquaranta anni. E continua ancora. È una storia per tutti noi, non solo per alcuni. 

L’esperimento americano continua. Andrà tutto bene, ma dobbiamo rimanere impegnati. Dobbiamo continuare a lottare. E, soprattutto, dobbiamo mantenere la fede. Sono così orgoglioso di aver lavorato con tutti voi. Lo dico sinceramente. Lo dico con tutto il cuore. Dio vi benedica tutti. Dio benedica l’America e possa Dio proteggere le nostre truppe. Grazie, grazie, grazie.

 

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