Lo scoppio della guerra in Ucraina e il peggioramento delle relazioni con la Russia hanno accresciuto l’importanza strategica della Rail Baltica, una linea ferroviaria che dovrebbe unire Estonia, Lettonia e Lituania e collegare le tre nazioni alla rete della Polonia avvicinandole al resto dell’Unione Europea. Il progetto infrastrutturale mira a ridurre i tempi di viaggio tra gli Stati Baltici, privi di un collegamento ferroviario diretto, garantendo una riduzione delle emissioni inquinanti e facilitando lo spostamento di merci e persone.
Il ministero delle Infrastrutture dell’Estonia ha definito la Rail Baltica, secondo quanto riportato dalla Bbc., come «un legame indissolubile con le reti europee» mentre Anvar Salomets, amministratore delegato di Rail Baltica Estonia, ha spiegato alla Bbc che «i treni potranno raggiungere una velocità massima di duecentocinquanta chilometri orari rispetto agli ottanta/centoventi chilometri orari di oggi».
I tempi di viaggio tra Tallinn e la capitale lituana Vilnius passeranno dalle attuali dodici ore a poco meno di quattro ore mentre la larghezza dei binari verrà uniformata a quella dell’Unione Europea consentendo ai passeggeri di poter raggiungere la Polonia senza dover cambiare treno.
La Rail Baltica non è solamente un importante progetto infrastrutturale ma assume un significato più ampio se inquadrata nelle crescenti tensioni tra Bruxelles e Mosca. Gli Stati Baltici confinano con la Russia e non potrebbero difendersi da soli a causa della scarsità delle dimensioni territoriali, dell’assenza di rilievi montuosi e delle ridotte dimensioni degli eserciti locali.
Estonia, Lettonia e Lituania sono membri dell’Alleanza Atlantica, che ha dispiegato un contingente di diecimila uomini in loco e che potrebbe inviarne fino a duecentomila nell’ipotesi peggiore. Peter Nielsen, a capo della Nato Force Integration Unit, ha spiegato alla Bbc che «la Rail Baltica incrementerà la mobilità bellica e consentirà ai treni di partire da Amsterdam e raggiungere direttamente Tallinn».
L’importanza della linea è anche culturale perché spezzerebbe gli ultimi legami con la lunga occupazione sovietica allontanando Tallinn, Riga e Vilnius da Mosca. La nascita del corridoio ferroviario non è priva di ostacoli e i costi di realizzazione sono passati dai 3.5 miliardi di euro del 2010 agli oltre venti miliardi di euro di oggi.
L’Unione Europea, che ha identificato la Rail Baltica come un’infrastruttura chiave, è impegnata nell’erogazione di finanziamenti per la costruzione della linea ma non è chiaro se e quanto potrà incidere il significativo aumento dei costi stimati sulla capacità di contribuzione. Non mancano, poi, ritardi significativi nella realizzazione di un progetto che avrebbe dovuto prendere vita nel 2025 e che ora dovrebbe essere completato entro la fine del decennio.
La Coordinatrice della Commissione Europea Catherine Trautmann ha asserito, di fronte al Parlamento lettone, che la tratta principale della Rail Baltica dovrà essere completata entro la fine del 2030 ma bisognerà vedere se si riuscirà a rispettare queste tempistiche. I tre Stati Baltici stanno procedendo con velocità diverse alla costruzione della linea: in Estonia si punta alla realizzazione di cinquanta chilometri di percorso entro il 2024 oltre ai ventuno già in cantiere e ai trenta in fase d’appalto, in Lituania si dovrebbero completare settanta chilometri entro la fine dell’anno mentre la Lettonia è in ritardo e i primi lavori sui duecentotrenta chilometri della tratta locale sono iniziati solamente nel maggio 2024. La Lettonia dovrà accelerare in breve tempo perché i ritardi nella tratta centrale del corridoio ferroviario ne ostacolano la realizzazione complessiva e ricadono su Estonia e Lituania.
Il futuro della Rail Baltica è strettamente legato agli eventuali mutamenti del quadro geopolitico a Bruxelles. Un aumento degli esecutivi populisti ed euroscettici nei Paesi dell’Unione Europea potrebbe portare a discussioni sull’opportunità di finanziare una linea ferroviaria che ha una forte spinta europeista e che è molto sgradita a Mosca.
Un drastico peggioramento dei rapporti con il Cremlino nel breve-medio periodo potrebbe invece trovare gli Stati Baltici impreparati e sguarniti dal punto di vista ferroviario, con l’Alleanza Atlantica che avrebbe grosse difficoltà nell’inviare truppe consistenti sulla linea di confine con Mosca. In uno scenario di questo genere la Rail Baltica vedrebbe scemare la propria importanza e potrebbe trasformarsi in un progetto secondario, dalla realizzazione ancora più incerta rispetto a quella attuale.
L’eventuale successo nel completamento della Rail Baltica è destinato a incrementare il già alto tasso di europeismo negli Stati Baltici, ad accorciare le distanze all’interno dell’Unione Europea indebolendo scetticismi e populismi e ad accrescere l’importanza di Bruxelles sullo scenario internazionale. L’importanza della posta in gioco è molto alta e i prossimi anni saranno fondamentali per capire quale direzione potrà prendere questa linea.