Russia e Ucraina hanno effettuato i più grandi attacchi con droni, l’uno contro l’altro, dall’inizio dell’invasione di Mosca. L’aeronautica ucraina ha fatto sapere che la Mosca ha lanciato sabato notte 145 droni, la maggior parte dei quali è stata abbattuta. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver intercettato 84 droni ucraini in sei regioni, compresi alcuni in avvicinamento a Mosca, costringendo i voli a essere dirottati da tre dei principali aeroporti della capitale.
Le raffiche di droni arrivano dopo la notizia, rivelata dal Washington Post, secondo cui il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin, consigliando al capo del Cremlino di rinunciare a un’escalation in Ucraina. Il neo eletto presidente avrebbe sottolineato anche la considerevole presenza militare degli Stati Uniti in Europa, sollevando la questione dei territori. Trump avrebbe espresso interesse a discutere di «una rapida risoluzione della guerra in Ucraina» nelle successive conversazioni tra i due. Il governo ucraino sarebbe stato informato della chiamata e non si è opposto alla conversazione. Ma non c’è stata alcuna conferma ufficiale della telefonata né dei contenuti da parte di Washington o di Mosca.
Durante la campagna elettorale, Trump presidente eletto ha detto più volta che potrebbe porre fine alla guerra «in un giorno», ma non ha fornito dettagli su come lo farebbe. Un ex consigliere di Trump, Bryan Lanza, ha dichiarato alla Bbc che l’amministrazione entrante si concentrerà sul raggiungimento della pace anziché consentire all’Ucraina di riconquistare territori dalla Russia. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha parlato domenica attraverso i media statali di segnali «positivi» provenienti dalla nuova amministrazione americana. Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha già messo in guardia contro la concessione di terre alla Russia, sottolineando che senza l’aiuto degli Stati Uniti l’Ucraina perderebbe la guerra.
In un post su Instagram, intanto, uno dei figli di Trump, Donald jr, ha evocato la possibile sospensione degli aiuti americani a Kyjiv. Mentre la Russia avrebbe radunato un contingente di cinquantamila soldati, tra cui diecimila nordcoreani, in vista di un imminente attacco per riconquistare i territori persi nella regione di Kursk sotto il controllo dell’Ucraina.