Il Cremlino negaSecondo le prime indagini, l’aereo precipitato in Kazakistan è stato colpito da un missile russo

I risultati preliminari mostrano dietro lo schianto ci sarebbe il sistema di difesa di Mosca partito per rispondere a un attacco di droni ucraini. Il volo è scomparso dalla mappa di monitoraggio, tornando visibile un’ora e quarantadue minuti dopo

(La Presse)

Secondo le evidenze emerse dalle indagini preliminari, l’aereo di linea della Azerbaijan Airlines precipitato il 25 dicembre in Kazakistan, provocando trentotto morti, sarebbe stato abbattuto da un missile contraereo russo.

Il volo J2-8243 si è schiantato vicino alla città di Aktau in Kazakistan, dopo aver deviato da un’area della Russia meridionale dove Mosca ha ripetutamente utilizzato sistemi di difesa aerea contro gli attacchi dei droni ucraini.

Quattro fonti azere, sentite da Reuters, hanno confermato che i risultati preliminari mostrano che l’aereo è stato colpito dal sistema di difesa aerea russo Pantsir-S. Le comunicazioni del volo e il tracciamento del Gps sarebbero stati paralizzati dai sistemi di guerra elettronica durante l’avvicinamento a Grozny, capitale della Cecenia. Il volo è scomparso dalla mappa di monitoraggio, tornando visibile un’ora e quarantadue minuti dopo.

«Nessuno sostiene che sia stato fatto apposta», spiega la fonte anonima a Reuters. «Tuttavia, tenendo conto dei fatti accertati, Baku si aspetta che la parte russa confessi l’abbattimento dell’aereo azero».

La Russia utilizza avanzate apparecchiature elettroniche di disturbo per confondere la posizione dei droni ucraini e i sistemi di comunicazione, schierando nel Sud-Ovest un gran numero di sistemi di difesa aerea per abbattere i droni.

I vertici ceceni, secondo le comunicazioni intercettate dall’intelligence americana, avrebbero informato «quasi subito» Mosca del timore che il sistema antiaereo russo avesse colpito o danneggiato «per errore» un aereo civile in transito nel mezzo di un attacco di droni attribuito agli ucraini. Nonostante il jet Embraer E190 fosse diventato quasi ingovernabile, i piloti sono riusciti comunque a portarlo a terra, andandosi però a schiantare a quasi 390 chilometri orari. Delle sessantasette persone a bordo, di cui cinque membri dell’equipaggio, trentotto persone sono morte e ventinove sono sopravvissute.

I passeggeri sopravvissuti raccontano che i piloti hanno provato ad atterrare per tre volte a Grozny, senza riuscirci. Parlano poi di un’esplosione all’esterno. Questa, secondo fonti europee e americane, sarebbe il missile terra-aria russo esploso a poca distanza, le cui schegge avrebbero colpito il velivolo, danneggiando la fusoliera. Non potendo atterrare a Grozny – non è ancora chiaro perché – ai piloti è stato indicato di andare in Kazakistan. L’aereo è sceso rapidamente verso terra e dopo l’impatto con il suolo ha preso fuoco, spezzandosi in due.

Alcune fonti del governo dell’Azerbaijan, consultate da Euronews, hanno confermato che da un’indagine preliminare l’aereo è stato colpito da alcune schegge di un missile terra-aria russo esploso nelle sue vicinanze. Al pilota, dicono, sarebbe stato negato l’atterraggio in aeroporti russi più vicini, costringendolo ad attraversare il mar Caspio per raggiungere in emergenza Aktau, dove è poi precipitato.

Un funzionario del governo americano ha spiegato a Reuters che, se le prime evidenze venissero confermate, questa sarebbe un’ulteriore prova degli atti «sconsiderati della Russia durante l’invasione dell’Ucraina».

Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha dichiarato che le autorità russe stanno indagando sull’incidente e che è sbagliato lanciare accuse prima della conclusione delle indagini. Lo stesso ha fatto il presidente del Senato del Kazakistan, Ashimbayev Maulen, definendo le accuse infondate e immorali.

Le immagini del relitto dell’aereo mostrano quello che sembra essere un danno da schegge alla sezione di coda dell’aereo.

Mercoledì, la società di sicurezza aerea Osprey Flight Solutions ha dichiarato in un avviso alle compagnie aeree che le riprese del relitto e le circostanze nello spazio aereo nel sud-ovest della Russia indicavano la possibilità che l’aereo di linea fosse stato colpito da una qualche forma di fuoco antiaereo.

Negli ultimi mesi i droni militari ucraini hanno ripetutamente preso di mira le regioni meridionali della Russia, facendo partire le difese aeree russe.

L’autorità russa per l’aviazione civile, come prima versione, aveva detto che l’aereo aveva colpito uno stormo di uccelli prima di schiantarsi. Mentre l’agenzia di stampa russa Ria Novosti aveva riportato che l’aereo era stato costretto a deviare il percorso a causa del brutto tempo, aggiungendo che attorno all’aeroporto di Grozny c’era una nebbia fitta, per cui l’atterraggio dell’aereo era stato riprogrammato verso il Kazakistan.

La Nato ha chiesto un’indagine sul disastro aereo. Se i dati preliminari saranno confermati, sarebbe la seconda volta in un decennio che le forze russe abbattono un aereo civile dopo l’incidente dell’MH17 in Ucraina. L’incidente ricorda anche un precedente del novembre 2018, quando un velivolo di Air Astana perse il sistema idraulico sopra il Portogallo ma, con l’aiuto dell’aeronautica portoghese, atterrò in sicurezza.

 

X