Per tutti i gusti La creatività nel panettone e non solo

Ai pasticcieri piace sperimentare aggiungendo all’impasto del lievitato natalizio ingredienti golosi, ricercati o insoliti per creare ogni anno qualcosa di nuovo, oppure tornano alle ricette di dolci meno conosciuti e un po’ perduti ma che meritano la riscoperta. Abbiamo messo un po’ di tutto nella nostra selezione, unica costante: abbiamo assaggiato ogni prodotto, ed era tutto buonissimo

Il panettone cioccolato e arancio di Denis Dianin
Il panettone cioccolato e arancio di Denis Dianin

Il panettone Salina del mastro fornaio Francesco Arena (Messina)
Francesco Arena ha unito la sua passione, nonché professione, per i lievitati al valore per il territorio in cui è nato e conduce la sua attività di mastro fornaio. In tutti i suoi prodotti c’è un profumo, un sapore, che sono espressione dell’area dello Stretto, riuscendo così a raccontare una storia della provincia messinese a ogni morso. Anche per il lievitato del Natale, Forno Arena è rimasto fedele a questo modo di fare, pensando al panettone Salina, nella versione bassa, dall’impasto arricchito di uvetta di Pantelleria e capperi di Salina canditi, ricoperto da una glassa al cioccolato e mandorle. Il panettone Salina e le altre versioni (interessante anche quella al cioccolato di Modica e mango), sono disponibili nei due negozi di Messina, e nello shop online.

Panettone Moka e Mandorla di Forno Follador (Pordenone)
Il maestro pasticcere di Pordenone Antonio Follador dà al Natale un boost e lo fa con il caffè, o meglio con una miscela studiata dal marchio 1895 Coffee Designers by Lavazza. È un blend di robusta proveniente dall’India e di arabica originaria del Brasile e della Colombia. Il risultato è una pasta di caffè lavorata a cremino, abbinata a una pasta di mandorla. Il caffè torna sulla glassa insieme al cioccolato e alla granella di mandorla. L’effetto è un po’ quello che si ha con una granita preparata con i due gusti: il tostato e un accenno di amaro dato dal caffè e una sensazione vellutata tipica della mandorla in crema. L’interno è piuttosto giallo e l’alveolatura importante al centro. Il gusto è intenso – e non potrebbe essere altrimenti – e l’idea di spezzare la sensazione leggermente smoke con la mandorla è un’ottima trovata. Va da sé che è perfetto per la prima colazione, magari accompagnato da un bel bicchiere di latte.

Panettone artigianale allo zafferano di Maccari Pura Crocus (Montalcino)
Montalcino, si sa, è nota per il vino Brunello, ma è una zona della Val d’Orcia famosa anche per lo zafferano, una spezia che qui si coltiva fin dal Medioevo e che veniva acquistata o scambiata lungo la via Francigena. Ed è allo zafferano che due giovani imprenditori, fratello e sorella, hanno dedicato la loro azienda, Pura Crocus. Sono Filippo e Viola Maccari che, quest’anno, hanno deciso di occuparsi anche del dolce lievitato più famoso che c’è, ovviamente in chiave “oro rosso”. Il pasticcere è Alessandro Giani che ha un laboratorio a Montepulciano (Pasticceria Tentazioni). Il formato è basso e la cupola è glassata con cioccolato bianco. L’interno è di un giallo vivo – grazie anche allo zafferano – mentre la parte fruttata è data dall’albicocca Pellecchiella del Vesuvio. La dolcezza dell’albicocca è ben bilanciata dal gusto un po’ umami dello zafferano. Sapore indubbiamente intenso. Buono l’impasto dalla sfogliatura, non tenace, e alveolatura calibrata. Lo zafferano è davvero l’ingrediente che fa la differenza. Unico neo potremmo dire la glassa. Meglio studiare un’alternativa meno dolce.

Pandolce genovese di Tondo Forno (Milano)
In un mondo alternativo in cui le guerre tra le repubbliche marinare si sono concluse con la vittoria di Genova, sarebbe forse il pandolce – e non il panettone – il dolce natalizio italiano per eccellenza. La forma a cupola – più evidente nella versione alta – unita alla costellazione di uvetta e frutta candita suggerisce l’idea di una stretta parentela. Cugini? Fratelli? O magari padre e figlio? Difficile dirlo. Secondo lo storico Luigi Augusto Cervetto, il pandolce avrebbe origini persiane, e sebbene non sia certo che Genova abbia davvero importato dall’Oriente la ricetta di questo dolce a base di frutta secca, pinoli e canditi, è innegabile che la Superba avesse già nell’undicesimo secolo solide basi nel Mediterraneo orientale. Molto prima che Ludovico il Moro, Duca di Milano, gustasse la prima fetta di panettone.

Il pandolce di Tondo, un piccolo forno nascosto nel quartiere Isola a Milano, è per i milanesi autoctoni e adottivi alla ricerca di nuove tradizioni natalizie, e soprattutto per i liguri colpiti da un attacco di nostalgia. «All’arrivo del primo Natale di Tondo, nel 2020, ho pensato che a Milano non ci fosse bisogno di un altro panettone, mentre io avevo bisogno di un po’ di aria di casa, nel senso del posto dove sono cresciuta, che è Genova», racconta la fondatrice Silvia Cancellieri. E non ha avuto dubbi quando si è trattato di scegliere tra la versione alta ­– ottenuta con la pasta madre di riporto – e quella bassa realizzata con il lievito chimico. Meno modaiola, forse, ma più identitaria.

Compatto e friabile, il pandolce basso di Tondo è un «piccolo e affollatissimo scrigno» di sapori: pinoli e uvetta, scorza candita di arancia e di cedro, poi anice, vaniglia e acqua di fiori d’arancio. Un dolce casalingo, di quelli che si spezzano con le mani tra una chiacchiera e l’altra, che non conoscono una ricetta giusta e una sbagliata, anche se la migliore è sempre quella della nonna. Ma Silvia una sua ricetta non l’aveva, così ha sguinzagliato sua mamma in missione dalle anziane signore genovesi. E ora le foto di quei segreti sono gelosamente conservate nel panificio in via Cola Montano, unte di burro e scarabocchiate con le modifiche e gli aggiustamenti che oggi rendono unico il pandolce di Tondo.

Panettone al pomodoro di La Roqqa (Porto Ercole, Grosseto)
Dal ristorante Scirocco, all’interno dell’Hotel La Roqqa, lo chef Francesco Ferretti ha pensato a uno degli ingredienti più rappresentativi della nostra cucina per arricchire il panettone: il pomodoro.

La sapidità mediterranea si unisce al lievitato di Natale grazie a un processo di candidatura del pomodoro che ne esalta la dolcezza e si unisce a un altro ingrediente presente nell’impasto: il cioccolato al lampone.

Valore aggiunto notevole, i pomodori arrivano dalla raccolta dell’Orto Giusto, cooperativa sociale di Orbetello che impiega giovani con disabilità nella coltivazione biologica di frutta e verdura favorendone l’inserimento lavorativo. Se il Natale ha un sapore, è quello delle cose fatte bene da cima a fondo come questo lievitato. Ordinabile online sul sito dell’Hotel La Roqqa.

Panettone Brontese di Pistì (Bronte)
Da diversi anni la Sicilia ha svelato la presenza di numerosi maestri lievitisti. Da Bronte, nome simbolo del vero pistacchio nel mondo, emerge la maestria della pasticceria Pistì. Il suo prodotto di punta a Natale resta il Brontese, un panettone basso a lavorazione artigianale ricoperto con una crema definita “light” al cioccolato bianco e granella di pistacchio verde di Bronte Dop, farcito con una crema al pistacchio. Il prodotto è senza dubbio costruito per ingolosire e al naso si preannuncia un potente godimento per gli amanti del pistacchio. Tuttavia, l’impasto tradisce la volontà di mettere in risalto l’ingrediente locale rispetto alla fragranza della fetta. Niente uvetta né canditi.

U’Sibbaresi di Daniele Campana (Corigliano, Cosenza)
La creazione del pizzaiolo Daniele Campana si chiama U’Sibbaresi ed è un panettone nato per celebrare i sapori della Calabria. Ne esistono due versioni: il Classico, aromatizzato con origano selvatico del Pollino, dell’Azienda Agricola Aroma del Benessere, e arancia calabrese candita, accompagnato da un boccetta di olio extravergine d’oliva monovarietale Grossa di Cassano, realizzato appositamente dall’Azienda Agricola Fratelli Renzo. Daniele consiglia di tostare leggermente il panettone e irrorarlo con l’olio per un risultato strabiliante e pungente diverso dal solito. Il Goloso, invece, è impreziosito da anice nero della Sila e cioccolato Vietnam 73%, servito in accompagnamento a X/enophile, una birra acida (Italian Grape Ale) prodotta dal birrificio artigianale De Alchimia da uve di Moscato di Saracena.

La produzione di U’Sibbaresi è attiva tutto l’anno. «Con questo progetto voglio dare valore alla mia terra e ai piccoli produttori locali, creando un dolce che rappresenti la Calabria non solo nel gusto, ma anche nella sua capacità di unire e sorprendere» le parole di Daniele Campana.

Nero panettone cioccolato e arancia fermentata di Panifico (Forlì)
Da Panifico di Forlì, la bakery con focus su vini francesi, bottega di passioni gastronomiche di Mirko Castellucci e sua moglie Benedetta Prandini, quest’anno sono nate diverse versioni del panettone tra le quali il Nero con arancia fermentata, frutto della collaborazione con Giulia Pieri. Nero nasce dalla volontà di creare un panettone con un punto di dolcezza minore rispetto alla zuccherosità e alla burrosità a cui si è abituati. Gel di cacao Filippine Bagai nell’impasto, a cui si aggiunge arancia fermentata sotto sale per sei mesi, per fissare il sapore dell’agrume. Niente uvetta, ma pezzi di cioccolato 85% crudo a completare questo panettone.

Panettone al cioccolato di Tomarchio (Catania)
Famosi più per le golose tortine che per i grandi lievitati, anche quest’anno Tomarchio presenta la sua idea di panettone. Disponibile in diverse versioni, abbiamo assaggiato quella al cioccolato. Basso, ricoperto di cioccolato fondente, riccioli dello stesso e nocciola Tonda Giffoni, presenta un impasto arricchito di gocce di cioccolato fondente e al latte, ben integrate nella fetta. Il naso è subito stuzzicato dalle note tostate di cioccolato e nocciola, ma è al morso che si prova piacere, con una fetta compatta ma filante.

Le torte di Natale del Portrait 10_11 (Milano)
Per gli appassionati di design e di moda, il dolce del Natale non può che essere rappresentato da una delle sei torte che il pasticciere Cesare Murzilli del 10_11 – bar, giardino, ristorante del più ampio progetto Portrait, all’ex Seminario di Milano – ha ideato per celebrare il design di altrettanti modelli d’archivio di scarpe firmate da Salvatore Ferragamo.

Colori e intarsi frutto del genio Ferragamo che si prestano alla pasticceria diventando, tra le mani di Murzilli, prodotti golosi per celebrare le feste arricchendo il momento del dessert con un effetto estetico che sorprenderà tutti.

Tutte le sei torte sono disponibili su prenotazione, nel formato regular (6/8 persone), in monoporzione singola o nel cofanetto da tre monoporzioni.

Il panettone con cioccolato fondente e caviale croccante di Cru Caviar
Se volete davvero stupire, puntate su un lievitato che non manca certo in originalità. Cru Caviar si è unito infatti alla Pasticceria Antoniazzi di Bagnolo San Vito, in provincia di Mantova, per una personale e creativa interpretazione del panettone, un dolce lavorato con cura artigianale e lievito madre, dove il caviale croccante si fonde con le gocce di cioccolato fondente, creando un piacevole equilibrio tra sapidità e dolcezza e una consistenza inedita. Il panettone con cioccolato fondente e caviale croccante è disponibile sul sito di Cru Caviar e presso il negozio aziendale a Goito (Mantova).

Panettone all’Earl Grey Imperiale e tè La via del tè (Impruneta), tisane Wilden.herbals (Milano)
Tè, tisana e panettone. Un abbinamento che durante il periodo natalizio viene fatto da molti di noi al mattino per iniziare la giornata o a metà pomeriggio per coccolarci e rilassarci. La Via del Tè realizza un panettone artigianale all’Earl Grey Imperiale, con scaglie di cioccolato fondente, scorza di arancia candita e bergamotto. A questo possiamo abbinare una delle miscele di tè realizzate dall’azienda fiorentina per le feste natalizie: tè nero “White Christmas”, tè nero “Racconto di Natale” e tè verde “Very Christmas”.

Un’altra proposta per un momento di benessere, calore e dolcezza arriva dalle tisane di Wilden.herbals, realizzate con piante officinali da filiere biologiche. Come “Bere Erbe”, una miscela composta da ortica, asperula, timo e tiglio, studiata per favorire la digestione.


Panettone caffè e caramello di Malìa (Milano)
Il Natale 2024 di Malìa ha il sapore di un panettone speciale, che riunisce due gusti capaci, insieme, di mettere d’amore e d’accordo tutti, nella tavola delle feste. Un lievitato caffè e caramello, combinazione vincente e amata della pastry chef Cristina Viviano. Gusti contemporanei mescolati a un impasto fatto con cura, a partire dal lievito centenario proveniente dal lavoro di storici panificatori della famiglia di Francesco Romano, chef e, insieme a Cristina, owner di Malìa. Buono il panettone tradizionale eh, finché non assaggi il caffè e caramello! Insieme a tutti i lievitati e dolci di Natale, il panettone caffè e caramello è disponibile nelle due pasticcerie di Milano.

Corona d’Italia di Biscottificio Mattei (Prato)
C’è un dolce natalizio ideato da Ernesto Pandolfini negli anni Trenta del 1900 che prima di essere gustato, e questa è la sua particolarità, viene usato come elemento per decorare la tavola delle feste. Si tratta de “La Corona d’Italia” prodotta dal Biscottificio Mattei di Prato. Il dolce è preparato con una sfoglia di pane briosciato, marmellata alle albicocche, ciliegie candite (bianche, rosse e verdi), il tutto viene arrotolato e guarnito con uno strato di marzapane e una spolverata di zucchero a velo.

Panettone Gianduia di Pasticceria Di Stefano (Raffadali, Agrigento)
Un piccolo laboratorio di pasticceria siciliana nella provincia di Agrigento che si dedica ai grandi lievitati di Natale della tradizione meneghina con l’aggiunta di ingredienti locali e impastando il tutto senza l’utilizzo di conservanti, emulsionanti ed elementi superflui in ricetta. Per il 2024, la novità di Di Stefano è il Panettone Gianduia, un lievitato morbido da arricchire con una crema gianduia da aggiungere a piacere grazie alla sac à poche compresa in confezione. Giocare a fare il pasticcere a tavola, arricchendo il panettone che all’esterno è ricoperto di doppia glassatura: una prima al cioccolato e una seconda al cioccolato con granella di nocciole. La golosità è una garanzia! Tutti i lievitati di Pasticceria Di Stefano sono acquistabili nel loro shop online.

Il Sole d’Inverno di Grué Pasticceria (Roma)
Marta Boccanera e Felice Venanzi, fondatori di Grué, quest’anno hanno pensato a un dolce nuovo con cui festeggiare il 25 dicembre. Non è un panettone, né un pandoro: è un’evoluzione moderna del pangiallo, il dolce antico che i romani preparavano già duemila anni fa, e l’hanno chiamato “Sole d’Inverno”, per richiamare il tepore che si prova quando la famiglia è riunita intorno alla tavola nelle fredde serate invernali. Si tratta di una ciambella morbida, ricoperta con cioccolato fondente e arricchita con caffè, miele di fiori di acacia, cannella, frutta secca lucidata al miele e canditi. Perfetto per appagare sia il gusto che la vista. “Sole d’Inverno” è disponibile solo con ritiro nel negozio di viale Regina Margherita a Roma, mentre gli altri prodotti della pasticceria sono ordinabili sul sito di Grué.

La selezione del buon cioccolato Giraudi (Castellazzo Bormida, Alessandria)
Il Natale è anche cioccolato, in ogni sua forma. La differenza sta nel concedersi o donare un cioccolato preparato con cura, magari fatto dalle mani di un artigiano di lunga esperienza. Come Giacomo Boidi, che con la sua cioccolateria Giraudi, nell’Alessandrino, lavora ottimi ingredienti che danno origine a un cioccolato emozionale, ad alto tasso esperienziale nel gusto e nella vista. Per la selezione di Natale, lo shop di Giraudi è denso di proposte di stagione, come le “Creazioni d’Inverno” – un omaggio ai sapori italiani delle feste in formato pralina – che si uniscono ai grandi classici che hanno reso celebre questo marchio, come i gianduiotti, i petali e i Carré & Rondò. Per chi non vuole scegliere, c’è sempre la “Selezione Giraudi”, una box assortita in elegante confezione.

Panettone Ananas, Albicocca, Mandorla e Rosmarino di Denis Dianin (Selvazzano Dentro, Padova)
Denis Dianin, Maestro Ampi e socio e membro del cda del Consorzio per la Tutela del Lievito madre da rinfresco, propone come novità per il Natale 2024 un panettone che combina le note fruttate di albicocca e mandorla con la mediterraneità del rosmarino, e completa il tutto con profumo esotico dell’ananas candito. Altre due nuove proposte di panettoni seguono un’ispirazione più rustica: il primo è realizzato con un impasto integrale che rievoca i sapori dello strudel, con cannella e mela semicandita, il secondo ingloba nell’impasto una farina a basso indice glicemico, zucchero primero, semicanditi di pera e albicocca, e note di caramello. I prodotti sono acquistabili online e nella pasticceria di Selvazzano Dentro e in quella di Cittadella, sempre in provincia di Padova.

Panettone di San Petronio di Forno Calzolari (Monghidoro, Bologna)
La novità di questo Natale firmata Forno Calzolari è il Panettone di San Petronio, il dolce di Natale dolce-salato che reinterpreta il celebre pane dedicato al santo patrono di Bologna! L’impasto è quello del panettone – realizzato con farine macinate a pietra da sementi coltivate biologicamente tra i monti di Sogliano Rubicone e selezionate insieme a Molino Pransani – con aggiunta generosa di burro delle vacche rosse fatto con la zangola, prosciutto crudo favoloso del Cané di Loiano e Parmigiano Reggiano del Caseificio Rosola di Zocca. Come le altre versioni del panettone – Classico, Montanaro, Due Cioccolati e Fondente di Modica – anche il Panettone di San Petronio è disponibile nel formato 500 gr e 841 gr, come l’altitudine a cui i panettoni sono fatti, a mano, nel laboratorio di Monghidoro.

Il panettone Bombetta di Mamm (Udine)
Direttamente da Gioia del Colle a Udine, Roberto Notarnicola e la moglie Chiara Campeis danno vita al primo panettone Bombetta, un mix di tradizione pugliese e di gastronomia friulana, essendo loro stessi due degni rappresentanti del Friuli-Venezia Puglia, la regione immaginaria alla quale s’ispira tutta l’offerta di Mamm, dalla colazione all’aperitivo. Companatico pugliese d’eccezione per i panini dell’estate, la Bombetta ora diventa protagonista anche del lievitato simbolo del Natale.

Arrivati a Udine nel 2015, da allora Roberto e Chiara hanno aperto tre locali in città, l’ultimo meno di una settimana fa, dove poter degustare pasticceria da forno, pane e focacce farcite, tutte realizzate con farine derivate da grani coltivati personalmente. Nel lievitato che conserva la forma e la struttura del panettone tradizionale, al posto di canditi e uvetta, ossocollo friulano, caciocavallo pugliese, Parmigiano e pepe. Mantenendo lo stesso impasto del panettone, l’inserimento di questi prodotti salati rimanda ai paninetti morbidi di quando si era piccoli, serviti in occasione dei compleanni. «Ci siamo lasciati ispirare dai ricordi dell’infanzia» afferma Roberto. All’interno il Panettone Bombetta assomiglia a un panettone sfogliato grazie ai grassi dei latticini che formano una alveolatura importante e omogenea. Il profumo tende al latticino, e in bocca la sapidità dell’ossocollo controbilancia perfettamente la dolcezza dell’impasto.

 

Panettone Barocco di Bonfissuto (Canicattì, Agrigento)
Per il Natale 2024, la pasticceria di Canicattì propone una nuova collezione di panettoni artigianali dedicata all’arte e alla sicilianità, spaziando tra classici e “panettoni artistici”, ognuno ispirato a una diversa forma d’arte, fino a giungere a Barocco Siciliano. In una scatola dalla grafica elegantissima, che fa fare bella figura soprattutto quando si è ospiti, una combinazione di farine di grani antichi siciliani, fragoline, canditi di arancia e limoni di Sicilia e glassa alle nocciole offrono il conforto finale perfetto. I profumi sono intensi, ma non stucchevoli. La fetta conferma al morso i profumi degli ingredienti.

Panettone frutti di bosco e cioccolato bianco di Infermentum (Stallavena, Verona)
Dopo una lunga sperimentazione, con l’obiettivo costante di celebrare l’essenzialità della natura, per il Natale 2024 Infermentum presenta un panettone frutti di bosco e cioccolato bianco. Alla base, un impasto nato dalla farina integrale e l’immancabile lievito madre, che fanno da base a un bouquet di profumi e sapori percepibili già dall’apertura della confezione di carta pane. Alto e senza glassa, al taglio rivela una fetta ordinata e ben “condita”. Il morso conferma il piacere dei singoli ingredienti.

Il panforte e i ricciarelli di Beatrice Volta (Olmi, Pistoia)
I dolci tradizionali delle feste in Toscana hanno una caratteristica unica: il profumo. Beatrice Volta nella sua pasticceria artigianale di Olmi li prepara come da tradizione. Così il panforte profuma non solo di canditi, ma anche di miele di acacia, e soprattutto di zenzero, di cannella, di anice stellato, di cardamomo. È il profumo del Natale, ricco di arancia e mandarino, oltre che di spezie. Molto dolce, racchiude il pregio delle nocciole di Viterbo e delle mandorle siciliane. Un dolce antico, dall’aroma complesso, “rinascimentale”, che contrasta con la facilità dei dolci a cui spesso siamo abituati nelle feste. Ugualmente legati alla tradizione regionale sono i ricciarelli, dolcetti alla mandorla, a loro volta caratterizzati da un gusto antico: pasta di mandorle siciliane (il tratto dominante) e scorza di arancia, in un connubio perfetto di dolcezza. Consistenti e morbidi, i ricciarelli raccontano una storia antica, che risale alle corti toscane e a quei nobili che, di ritorno dalle Crociate, portavano con sé, si dice, ricette deliziose come questa.

Gran Cioccolato di Gennaro Bottone (Napoli)
Gennaro Bottone ha intrapreso un cammino improntato alla qualità. Parola abusata e non sempre confermata dal risultato venduto nel pirottino, nel caso del creatore di Dolce Idea si esprime al meglio non solo nei panettoni, ma anche nelle creme spalmabili, totalmente naturali, che accompagnano i grandi lievitati. Il panettone Gran Cioccolato con abbinata la crema Nocciola Dark omaggia la versione bassa, con i profumi tostati del cioccolato sulla glassa e una fetta ricca di profumi e soddisfacente al morso. Da non dimenticare il tocco finale della crema. Creazione perfetta per gli amanti del fondente.

Panettone “Guilt-Free” di Excelsior Hotel Gallia (Milano)
Excelsior Hotel Gallia di Milano propone tre varianti del panettone. Accanto alla versione tradizionale e alla versione “Anima esotica”, ai clienti viene proposto il panettone “guilt free”, un’edizione limitata a basso contenuto di zuccheri che però non sacrifica il gusto. Infatti, a dare corpo al grande lievitato in versione bassa ci sono i sapori dell’uvetta australiana e un tocco di sciroppo di malto di riso, che bilancia la dolcezza senza sovrastarla. Presenti anche golose gocce di cioccolato Noalya senza zucchero, aggiunte anche nella glassa.

Panettone pistacchio e amarene di Cantiano di Rossini Bistrot (Pesaro)
Giachino è il nuovo laboratorio artigianale di pasta, pane e lievitati nato in collaborazione con il maestro pasticcere Michele Falcioni di Rossini Bistrot, nel cuore di Pesaro, inaugurato con le prime infornate di panettoni per questo Natale. Burro, farina, zucchero, uova e frutta secca, nessuna pasta o crema confezionata, ma tutto preparato internamente a partire dagli ingredienti di base, come il pistacchio da cui si ricava una pasta. Dodici ore di lievitazione del primo impasto e sei ore di lavorazione tra la lavorazione del secondo impasto e la formazione del pirottino. Poi, un’ora di cottura. Tra le versioni disponibili – tra cui c’è anche la versione senza lattosio del tradizionale – c’è anche quello con pistacchio e amarene della vicina Cantiano, tra i prodotti dell’Arca del Gusto Slow Food.

Panettone tè matcha, yuzu, zenzero, mango e cioccolato bianco di Il Vizio (Perugia) e Forno Cecchini
Una nuova dimensione internazionale è quella che si può ritrovare nel panettone artigianale del ristorante Il Vizio di Perugia. Frutto della collaborazione tra lo chef Marco Gargaglia e il maestro pasticcere Giorgio Cecchini del Forno Cecchini di Marsciano (Perugia). Un panettone artigianale che si ispira al food concept del ristorante, (tre bacchette e tre mappamondi per il Gambero Rosso), celebre per la sua proposta di sushi e cucina etnica contemporanea con influenze dal Sol Levante e materie prime locali. Questo panettone artigianale è più di una semplice reinterpretazione. Oltre all’impasto unico, morbido e fragrante lavorato con lievito madre, si distingue per una copertura di glassa al cioccolato bianco e tè matcha, che regala un contrasto visivo e gustativo notevole. All’interno, un arcobaleno di sapori arricchisce l’esperienza: il tè matcha giapponese, che dona il caratteristico colore verde brillante; lo yuzu, tipico agrume nipponico che aggiunge freschezza; lo zenzero per una piacevole e caratteristica spinta di sapore; il mango e la vaniglia per una nota fruttata e dolce. Come complemento, all’interno della confezione, un vasetto di crema spalmabile al tè matcha, per esaltare i sapori del panettone.

Contributi di  Alessio Cannata, Maria Vittoria Caporale, Francesca Ciancio, Cristina Gambarini, Daniela Guaiti, Stefania Leo, Thea Papa, Norma Judith Pagiotti, Flavio Scheggi

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