La classifica del 2025Per Politico è Giorgia Meloni la persona più potente d’Europa

In meno di un decennio, la leader di Fratelli d’Italia è passata dall’essere «una pazza ultranazionalista» a essere eletta primo ministro italiano, diventando una figura con cui Bruxelles, e ora anche Washington, possono dialogare

(Photo by Roberto Monaldo / LaPresse)

«Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk – l’uomo più ricco del mondo e il consigliere principale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump – il numero che componi è quello di Giorgia Meloni». In meno di un decennio, la leader di Fratelli d’Italia è passata dall’essere «una pazza ultranazionalista» a essere eletta primo ministro italiano, diventando una figura con cui Bruxelles, e ora anche Washington, possono dialogare.

Con questa motivazione, il giornale Politico ha incoronato la presidente del consiglio Giorgia Meloni come persona più potente d’Europa nella sua classifica del 2025. «L’ascesa della premier l’anno scorso ha fatto rabbrividire i centristi di tutto il continente e non. Ma un anno dopo essere diventata leader della terza economia più grande dell’Ue, Meloni ha sfidato le aspettative e si è costruita un significativo (seppur cauto) fan club», scrive il quotidiano.

Gli analisti pensavano che le lotte interne avrebbero inevitabilmente spaccato la sua coalizione di governo di destra, e a Bruxelles non c’era entusiasmo per lei, scrive Politico. Ma negli ultimi due anni Meloni ha consolidato il suo governo «come uno dei più stabili dell’Italia post-bellica. Nonostante il Paese sia gravato da un debito pubblico pari al 137% del prodotto interno lordo, le previsioni economiche non sono così fosche da spaventare gli investitori stranieri, attratti da un clima politico insolitamente tranquillo».

Da un lato «si è mossa per attuare riforme costituzionali che aumenterebbero significativamente i poteri del primo ministro», dall’altro continua ad alimentare la sua base di estrema destra. Politico ricorda ad esempio il divieto di organizzare i rave, leggi contro l’immigrazione e la criminalizzazione della maternità surrogata.

Le sorprese più grandi sono arrivate in politica estera, scrive Politico. Prima di diventare premier, Meloni sembrava essere uno dei tanti amici di estrema destra del presidente russo Vladimir Putin: «Si è opposta alle sanzioni contro Mosca dopo che aveva annesso illegalmente la Crimea nel 2014 e nel 2018 si è congratulata con Putin per la sua “rielezione”, affermando che rappresentava “la volontà inequivocabile del popolo russo”. Ancora nel 2022, poco prima che Putin lanciasse la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina, Meloni ha affermato in un’intervista che l’Italia aveva bisogno di “una pace laica con la Russia” e ha accusato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, la cui amministrazione aveva lanciato avvertimenti urgenti sull’imminente offensiva, di “usare la politica estera per nascondere i problemi che ha in patria”. Non c’è da stupirsi che l’ascesa al potere di Meloni abbia preoccupato la Casa Bianca», riporta Politico.

Ma, continua, Politico, Meloni si è rivelata «il camaleonte politico per eccellenza», e «si è reinventata come una sostenitrice della linea dura contro la Russia». E «poco dopo l’invasione su vasta scala, ha criticato “l’inaccettabile atto di guerra su larga scala della Russia di Putin contro l’Ucraina”», ricorda Politico. Poi il giornale ricorda lo scherzo telefonico dei comici russi e aggiunge: «Il prossimo anno elettorale sarà cruciale per Meloni, che è anche presidente dei Conservatori e Riformisti Europei, una famiglia politica che include il partito nazionalista Diritto e Giustizia della Polonia e i Democratici Svedesi di estrema destra».

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