Napoli, esterno giorno.
Per fare colazione con le sfogliatelle di Attanasio serve pazienza. Capannelli di persone affollano la stradina laterale alla grande piazza della stazione. La piccola bottega è piena di gente, e c’è il numerino come alla salumeria del supermercato. Ci mettiamo in coda, abbiamo una missione gastronomica. E mentre aspettiamo, siamo incuriositi da un napoletano sui cinquant’anni, che parla con una signora anche lei in attesa di conquistare la dolce guantiera.
«Ci sta molta più gente fuori da Attanasio che fuori dal Cristo velato. Ormai Napoli è così. La gente viene per mangiare le sfogliatelle qui e la pizza là, invece di venire a vedere il Caravaggio o Napoli sotterranea».
Il turismo enogastronomico, che per decenni abbiamo evocato e costruito, sul quale abbiamo fatto incontri, strategie, tavole rotonde, sul quale abbiamo teorizzato e meditato, è decisamente una solida realtà. Un ristorante stellato cambia il contesto del territorio, non c’è cantina che non abbia una sua versione di ospitalità. E non c’è persona che non si metta a pianificare un viaggio senza aver prima consultato una guida ai ristoranti, ai locali e ai prodotti tipici della zona che andrà a visitare. Anzi, spesso quella pizza, quella sfogliatella, quell’olio o quel vino diventano la vera motivazione del viaggio, il suo obiettivo prioritario. E le attrazioni culturali sono invece un addendum, un di cui, e diventano meno importanti rispetto al farsi un selfie con la specialità tradizionale di turno.
La comunicazione del valore delle nostre specialità agroalimentari ha centrato il suo obiettivo, ma – forse – ha esagerato i suoi effetti, diventando di fatto l’unico prodotto culturale interessante per chi vive i territori da turista. Quando avremo il giusto equilibrio tra arte, artigianato e proposta enogastronomica, ma soprattutto avremo lavorato bene anche sui piccoli territori e non solo sui grandi e celebri luoghi iconici dell’Italia avremo davvero raggiunto lo scopo di far diventare il nostro Paese un riferimento unico per i turisti.