Warning!Nell’ultimo discorso Biden parla di transizione pacifica a Trump, ma con un rischio oligarchia

Il presidente ha fatto gli auguri all’amministrazione di Donald Trump e ha promesso un passaggiobmorbido del potere, ma ha anche messo in guardia dagli abusi di potere

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Nelle intenzioni di Joe Biden, l’ultimo discorso da presidente doveva esprimere la volontà di una transizione armoniosa. Ma ben presto sono arrivate le stoccate a Donald Trump: «Oggi in America sta prendendo forma un’oligarchia caratterizzata da estrema ricchezza, potere e capacità di influenzare l’opinione pubblica».

Biden aveva iniziato rendendo omaggio alla democrazia liberale americana, sottolineando l’importanza di rafforzare le istituzioni che rappresentano il popolo e di mantenere un’attenta separazione dei poteri. 

Poi ha rivendicato un ruolo significativo nel cessate il fuoco negoziato tra Israele e Hamas, notizia giunta durante il suo discorso alla nazione. Ha respinto con forza l’idea portata avanti dai repubblicani, ovvero che il merito di questo successo sul fronte mediorientale sarebbe stato di Trump: «È uno scherzo?», ha chiesto al pubblico, e ha invece sottolineato quanto la sua amministrazione si è impegnata nella diplomazia internazionale ottenendo grandi risultati. 

Ancora, ha voluto mettere in risalto i risultati economici raggiunti dopo la fine dell’emergenza pandemica, sottolineando l’efficacia delle politiche adottate dal suo governo.

Ma a far notizia, nella notte, è stato il passaggio in cui il discorso è diventato un warning, un incisivo avvertimento riguardo il rischio di una deriva per gli gli Stati Uniti, che potrebbero scivolare verso una sorta di oligarchia, a causa dei poteri forti che si stanno alleando per concentrare nelle mani di pochi la massima libertà di azione, sciolta da un vaglio democratico.

Le reazioni

In un lungo tributo, Nancy Pelosi, la potente ex speaker della Camera che ha convinto Biden a ritirarsi dalla sua campagna presidenziale del 2024, lo ha ringraziato per il suo servizio e ha elencato i successi del presidente, scrivendo su X che Biden e Kamala Harris si sono «guadagnati un posto nel pantheon della democrazia americana».

Sempre su X, Barack Obama ha ringraziato Joe Biden «per la sua leadership, la sua amicizia e il suo spirito di servizio a questo paese, che amiamo». Non solo: gli ha attribuito il merito di aver salvato l’economia dopo la crisi del Covid-19. «In un momento in cui la nostra economia barcollava, lui ha guidato quella che sarebbe diventata la ripresa più forte del mondo, con 17 milioni di nuovi posti di lavoro, aumenti salariali storici e costi sanitari più bassi».

I repubblicani sono stati più severi e hanno sfruttato le osservazioni di Biden sull’equità e sui principi democratici per esprimere dure critiche a proposito di Hunter, il figlio del presidente: «Ha ribadito il dovere e la responsabilità nel portare avanti il più ambizioso dei progetti, quello per una tassazione giusta. Lui o Hunter Biden hanno pagato delle tasse sui milioni di dollari guadagnati tramite accordi esteri e commerciando in cariche pubbliche?” ha scritto la deputata Nancy Mace sui social media.

Come l’ha presa il partito

La reazione del Congresso al discorso di Biden non è stata poi così sorprendente: i democratici hanno lodato il presidente, mentre i rappresentanti repubblicani gli hanno augurato buona fortuna ma soltanto dopo aver condannato molti passaggi critici della sua amministrazione.

Il contesto politico americano rimane quindi teso e polarizzato. A confermarlo sono stati i discorsi di insediamento degli amministratori scelti da Donald Trump. Per esempio quello Pam Bondi, scelta come procuratore generale, ha promesso di porre fine alla militarizzazione del Dipartimento di Giustizia, tema caro ai repubblicani. Bondi ha poi sostenuto che il dipartimento avesse preso di mira Trump durante l’intero mandato.

Nel frattempo, Marco Rubio, nominato da Trump alla guida del Dipartimento di Stato, ha dichiarato ai senatori di aspettarsi novità nel conflitto Russia e Ucraina per arrivare alla pace,, criticando apertamente anche la NATO per non aver investito abbastanza nella difesa.

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