A ruota liberaLa decarbonizzazione del settore automobilistico deve essere guidata dal mercato

Seconda una analisi del Centro per le politiche europee (Cep) L’Ue dovrebbe consentire un approccio più flessibile nella regolamentazione delle emissioni di CO2, adottando politiche che garantiscano la protezione del clima senza compromettere la competitività dell'industria automobilistica continentale

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Affrontare la crisi del settore automobilistico con flessibilità: l’Unione europea dovrebbe consentire una maggiore apertura tecnologica e una decarbonizzazione guidata dal mercato all’interno degli standard di emissioni di CO2 per conciliare una solida competitività con obiettivi climatici ambiziosi. Questo è il risultato di uno studio del Centre for European Policy (Cep) commissionato dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea).

Secondo i ricercatori del Cep, l’industria automobilistica europea è sotto pressione su due fronti. Da un lato, a causa della mancanza di domanda, non è ancora in grado di vendere un numero sufficiente di veicoli elettrificati in Europa per rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. Dall’altro, rischia di perdere i mercati internazionali per i veicoli a combustione e ibridi efficienti a favore dei concorrenti globali. La domanda in questo segmento persisterà a livello mondiale ancora per molto tempo.

Lo studio illustra una serie di opzioni politiche per consentire un approccio flessibile alla decarbonizzazione. I ricercatori del Cep spiegano che in questo modo è possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Ue mantenendo al contempo la competitività globale del settore automobilistico europeo.

Martin Menner, economista del Cep e autore dello studio insieme a Götz Reichert, André Wolf e Jan Voßwinkel, sottolinea: «All’interno dell’Ue, il futuro sistema di scambio di emissioni Ets 2 limita efficacemente le emissioni di CO2 e garantisce il raggiungimento degli obiettivi climatici nel trasporto su strada. Pertanto, non è dannoso per la protezione del clima se l’Ue consente maggiore flessibilità all’interno dei limiti di CO2. In questo modo, i produttori europei possono adattarsi a condizioni in continuo cambiamento».

Menner mette in guardia contro la perdita di mercati redditizi a favore dei concorrenti globali: «Con uno sguardo ai mercati internazionali, l’Ue dovrebbe consentire alla sua industria automobilistica di sviluppare ulteriormente motori a combustione efficienti in Europa a lungo termine – in linea con gli approcci aperti alla tecnologia adottati da Cina e Stati Uniti».

Invocando una strategia equilibrata per una decarbonizzazione guidata dal mercato, Menner aggiunge: «L’elemento più importante sarà la mobilità elettrica. Condizioni quadro adeguate, come un’infrastruttura di ricarica sufficiente e un’attuazione tempestiva dell’Ets 2, sono essenziali per questo. Ma abbiamo anche bisogno di una prospettiva a lungo termine per un mercato interno di veicoli a combustione e ibridi efficienti alimentati da combustibili alternativi, al fine di mantenere nell’UE posti di lavoro orientati all’esportazione, valore aggiunto, nonché ricerca e sviluppo».

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