Un’indagine condotta dall’organizzazione non profit britannica Earthsight ha rivelato che numerose aziende europee stanno eludendo le sanzioni imposte alla Russia, continuando a importare illegalmente compensato di betulla attraverso paesi terzi come Turchia e Kazakistan. Questo commercio, stimato in oltre 1,5 miliardi di euro, coinvolge tutti i ventisette Stati membri dell’Ue era stato già segnalato alla Commissione europea lo scorso anno che in risposta aveva esteso il dazio antidumping sull’importazione di legno compensato di betulla dalla Russia anche a Kazakhstan e Turchia da cui sono stati importati oltre quarantatré milioni di euro di compensato in trentuno aziende di nove Paesi membri (Bulgaria, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Polonia, Paesi Bassi, Romania e Ungheria). Prima di arrivare in Kazakistan Turchia. La maggior parte del legname delle foreste russe passa attraverso la Cina.
Secondo Earthsight, sette dei dieci principali esportatori russi di compensato di betulla continuano a rifornire l’Unione europea. Due di queste aziende sono legate a oligarchi miliardari che hanno incontrato Putin il giorno stesso dell’invasione dell’Ucraina. Alexei Mordashov, uno di questi, figura nella lista delle sanzioni dell’Ue, mentre Vladimir Yevtushenkov è il principale azionista della più grande impresa di legname russa.
Le prove raccolte da Eartsight e fornite alle autorità competenti, conterebbero registrazioni di telefonate, incontri sotto copertura e documenti interni trapelati, che mostrano come produttori europei di giocattoli, pavimenti e mobili, nonché il più grande produttore mondiale di pareti da arrampicata, l’azienda bulgara Walltopia, continuino ad acquistare compensato di betulla da esportatori che ammettono di commercializzare legname illegale. Un altro cliente è la società estone Technomar and Adrem, che fornisce pavimenti alle catene alberghiere Radisson, Hilton e Marriott. Altri clienti includono Werxal in Polonia, che rifornisce il rivenditore di mobili Black Red White, e il produttore di giocattoli bulgaro Komfort, il grossista spagnolo Forest Trafic.
Nonostante le raccomandazioni della Commisione l’applicazione delle sanzioni rimane sporadica e insufficiente a fermare il commercio illegale, che continua a prosperare. Secondo Earthsight una mossa efficace potrebbe essere l’ampliamento delle sanzioni sul legname per includere i prodotti realizzati con legno russo in paesi terzi, semplificando così l’applicazione delle leggi nazionali.
«I contrabbandieri, mossi dal desiderio di profitto, riescono facilmente a far transitare il compensato tramite paesi terzi e introdurlo in Europa passando per punti di ingresso poco sorvegliati. È talmente semplice che si stima che fino a un quinto del compensato di betulla attualmente in vendita in Europa provenga da legname russo illegale. Con l’andamento della guerra in Ucraina che non mostra segnali di miglioramento, esortiamo il governo italiano a indagare su tutte le forniture di compensato di betulla in entrata nel paese e a mettere fine a questo commercio macchiato di sangue», ha spiegato Tara Ganesh, responsabile del team legname e sanzioni di Earthsight.