Il FOGLIO 13 e 19 Gennaio 2001
IL FOGLIO 13 GENNAIO
Signor direttore – Destra e sinistra ora litigano su Satyricon. Ma il punto non è se Daniele Luttazzi faccia una bella o una brutta trasmissione, il punto è che imita The Late Show di David Letterman che va già in onda tutte le sere su Raisat (in replica dalla Cbs). Non copia (che è un’arte), imita. A essere pignoli, il punto non è nemmeno questo: già con Barracuda, Luttazzi imitava Letterman.
Questa volta però, oltre il format, la scenografia, le smorfie, le classifiche, le battute sui candidati, le matite, la tazza di caffè e molto altro, Luttazzi si è impossessato anche dello strip. Un quasi plagio. La mutandina dello scandalo, per la cronaca, se l’era già tolta Madonna il 31 marzo 1994.
Christian Rocca
IL FOGLIO 19 GENNAIO
Signor direttore – Sono già stato pietromaniaco e non vorrei trasformarmi in luttazzifobico ma la tentazione è forte (non me ne voglia Adriano Sofri), specie dopo la puntata di Satyricon di mercoledì. La formula è sempre quella ispirata, molto ispirata, allo show di David Letterman, solo che Luttazzi non fa ridere. In studio c’era Luciana Castellina. Bene, ho pensato, adesso le farà vedere i sorci verdi. E invece, la Castellina ha spiegato che quando è andata in America si è accorta delle terribili condizioni di lavoro in cui versavano i metalmeccanici. "Un italiano ha detto non avrebbe mai cambiato le proprie condizioni con quelle di un operaio americano". Lo sferzante e corrosivo Luttazzi che cosa le ha ribattuto? Forse se il medesimo metalmeccanico italiano avesse fatto pari e patta con un omologo sovietico? No, il corrosivo e sferzante Luttazzi ha detto: "E da noi ora vogliono introdurre la flessibilità". E poi: "Lo sa che il 7 per cento degli italiani possiede il 44 per cento della ricchezza del paese?". Ma la Castellina, secondo la quale "la guerra non è mai di sinistra", era ancora sconvolta delle condizioni sociali dello statunitense medio: "I bambini americani sono costretti a vedere soltanto film americani". Una tortura. Attonito, ho girato su Raisat, c’era il Letterman vero che intervistava Sean Penn, uno che mangia i bambini facendo film americani.
Christian Rocca
Milano. Daniele Luttazzi si è fatto un gran regalo. Con Carlo Freccero, patron di Raidue, ha deciso di sospendere Satyricon dopo le ennesime e stupidotte polemiche sulla sua trasmissione. Ora è un martire, e anche vittima di una destra becera e bacchettona (ma forse soltanto stupidotta). Luttazzi forse è volgare forse no (sì, comunque) ma chissenefrega. Il punto come si dice in questi casi è un altro. Anzi sono due. Luttazzi non fa ridere e copia. Mercoledì sera, per dirne una, ha intervistato Paolo Flores d’Arcais, sai che sghignazzate Luttazzi, poi, è un bel tipo. La settimana scorsa ha scritto una lettera a Repubblica pretendendo scuse da quei giornalisti (i nomi, please) che hanno osato insinuare che egli s’ispiri un po’ troppo a "The Late Show", lo spettacolo di Dave Letterman sulla Cbs. "Dovete fare degli esempi precisi" ha intimato. Eccoli (grazie a Guia Soncini, la più grande esperta italiana di Letterman – dopo Luttazzi, ovvio): 1) Lo slogan "vere lettere da veri spettatori"; 2) la rubrica "Know your current events" (conosci l’attualità); 3) la domanda "Know your cuts of meats" (conosci i tuoi tagli di carne); 4) gli slip di Madonna, 9 anni prima di Anna Falchi; 5, 6, e 7) il lancio delle matite e la tazza di caffè, le smorfie, la postura; 8) le battute (tutte) sulla coppia Berlusconi-Rutelli uguali spiccicate a quelle (precedenti) su Bush-Gore; 9) la gag sul dibattito tra i candidati premier; 10) la top ten.
Luttazzi ribatte: "Tutte le battute di Satyricon sono originali". Tutte proprio no, ma se si riferisce alle coraggiose scudisciate sulla rinascita del partito socialista, sul tesoro di Craxi, su Baget Bozzo e sugli oscuri inizi di Berlusconi allora ha ragione: non sono copiate da Letterman e sì, sono originali (a pensarci bene, originali mica tanto). La voglia di originalità a volte però gioca brutti scherzi, pare che tre settimane fa Luttazzi abbia detto anche questa frase: "Sono 18 anni che faccio questo show, e migliora ogni giorno" (scrivo "pare", perché me lo hanno riferito). E’ la battuta che Letterman ripeteva sempre lo scorso anno quando c’era qualcosa che non funzionava nel programma (caro Daniele, la settimana scorsa Letterman è entrato nel diciannovesimo anno di attività). Luttazzi copia? Naaa.
Nella lettera a Repubblica, il comico romagnolo cita uno dei saggi sulla televisione americana in vendita su Amazon. E dice, a ragione, che in realtà il suo debito non è nei confronti di Letterman ma di Johnny Carson (che peraltro incoronò suo erede Letterman). E in effetti Luttazzi pesca anche da altri programmi americani: l’idea delle foto manipolate graficamente, la rubrica "Come sarebbe un figlio nato da Tizio e Caio", è presa dallo show di Conan O’Brien.
E, ancora: Luttazzi scrive che "Satyricon fa un passo oltre: gli ospiti vengono coinvolti in sketch umoristici. Una mia idea che nessun talk show americano ha". Eppure così, tanto per ricordarne una tra le mille il 31 dicembre 1999, alle 10 di sera, il sindaco di New York Rudolph Giuliani ha fatto il conto alla rovescia per la mezzanotte e, al conduttore che insinuava un malfunzionamento del suo Rolex, ha replicato "Non è possibile, me l’ha venduto un ambulante in Times Square".
Insomma, signor direttore, non è Luttazzi che imita Letterman, è vero il contrario. (E comunque Corrado Guzzanti è un genio). P. S. Se vogliamo dirla tutta, Daniele Lut-tazzi in realtà non si chiama Daniele Luttazzi, ma Daniele Fabbri. Da quando si fa chiamare Daniele Luttazzi può finalmente farsi cucire le iniziali sulle camicie: D. L. Come Dave Letterman.
Christian Rocca
Signor direttore – Maurizio Costanzo avrebbe subìto un attentato mafioso perché era contrario alla discesa in campo di Silvio Berlusconi. E Paolo Borsellino morì, guarda caso, due giorni dopo aver detto che le procure si stavano interessando alla Fininvest. Alé: non solo plagi e antisionismo, ieri da Luttazzi c’era anche Marco Travaglio. Magic moments e la solita merda a palate.