Milano. Sabato mattina, ore 9. Pietro Taricone entra in palestra. Occhiali a specchio, montone grigio, maglietta Prada, pantaloni neri. Sul ring lo attendono il fotografo di Max e la sua troupe. Pietro si spoglia, lo cospargono d’olio, si mette in posa. Per quattro ore di fila. Una veloce pausa pranzo (pizza, insalata – ma ‘o guerriero non ha gradito) e si continua per altre tre ore. Fa un freddo cane. L’ultima posa è sotto la doccia. Il fotografo gli dice che è stato bravissimo. "Ciao". "Ciao". Si baciano sulle guance. L’appuntamento è per l’indomani.
Alle 16.30 Pietro entra nell’atelier di Dsquared, il marchio americano che veste Lenny Kravitz e Madonna nell’ultimo videoclip. Taricone è diffidente, gli vogliono appioppare un paio di stivali da cow boy metropolitano lunghi sessanta centimetri. Comincia a provare i capi. Pantalone scampanato di pelle nera, camicia bianca senza maniche con collo alto e giacca lunga turchese. Sembra Tony Montana, il suo mito impersonato da Al Pacino in "Scarface". Inforca anche un paio d’occhiali a specchio con piercing sulla goccia destra: <Ao, così so’ pronto pe’ Hollywood>. Ride, ridono tutti. Poi dice: <Ma non possiamo esagera’, io so’ Pietro da Caserta, porcoggiuda>. Non stacca neanche per un attimo lo sguardo dallo specchio: <Mi piaccio, che ci devo fa’?>.
Alle sei del pomeriggio rientra in albergo, si siede sulla poltrona e comincia a parlare. Io mi accomodo su una sedia sopra un paio di calzini smessi. Un cameriere ci porta un caffè, Taric si alza dalla poltrona. Vaga per la stanza alla ricerca di un borsone. Lo trova ed estrae un contenitore di vetro. Dentro c’è una polvere marroncina e un misurino. <Sono proteine, il mattone del muscolo>. Pietro prende un bicchiere, ci versa l’acqua, poi le proteine, misurate con scrupolo. Mescola la sbobba con il suo spazzolino da denti. Grazie a Dio non dalla parte delle setole. Mentre gira e rigira spiega: <Per mantenere il tono muscolare ho bisogno di un grammo di calorie per ogni chilo corporeo. Peso settantadue chili, dovrei assumerne settanta grammi il giorno. Quaranta me li sparo così, il resto mangiando regolarmente>. Pietro, che cosa vuoi fare da grande?
La cosa meno genuina possibile.
Cioè?
L’attore. Vorrei fare l’attore, così il tuo te lo tieni per te. Devi fare in modo che gli altri sappiano che stai recitando. A quel punto sarai giudicato su questo, se sai recitare o meno, e non se scopi bene o scopi male.
E se ti dicono che non sai recitare?
Torno a fa’ l’amministratore di condomini a Caserta.
Mentre se ti dicono che scopi male?
Il bullo gli tira un pugno.
Hai già qualche proposta cinematografica?
Io voglio fare le cose che mi piacciono. Per tirar su due lirette ho sempre fatto cose che non mi interessavano. Ora ho ‘sta possibilità, pensa che sogno
Capisco, ma di concreto?
Vorrei fare subito uno spot bello, come dico io. Mi pago un affitto a Roma e una scuola di recitazione e poi
E poi che cosa?
Scompaio per un poco.
Già adesso non è che ti fai vedere tanto
Sì, ma stavolta sul serio. Mi hanno consigliato così.
Chi te l’ha consigliato?
Il mio manager.
Hai già un agente?
Sì, si chiama Cristiano Cucchini, cura gli affari di Raoul Bova, Alessandro Gassmann e Maria Grazia Cucinotta. Mi ha detto che a primavera potrebbe già esserci qualcosa per me. Una fiction, un film non lo so. A me piacerebbe lavorare con Paolo Virzì. E con Martin Scorsese, ovviamente.
Perché ti sei affidato a un manager?
Perché è un casino, cumpa’. Immaginati questa scenetta: mio fratello e io, nella mia cameretta di Caserta, ci siamo messi a chiamare le aziende, la Nike e altre, per capire se interessava avermi come testimonial. I numeri di telefono li abbiamo cercati con il 12 della Telecom Parlava Maurizio perché la star non si deve sputtanare direttamente. Loro dicevano sì, Taricone ci interessa, ma poi c’è ‘sto problema dell’esclusiva.
Con Aran, la società che ha prodotto il Grande Fratello
Da solo non ce la posso fare. E allora mi sono messo a cercare un agente. Ne ho visti tantissimi. I più importanti, e anche qualche imbroglione. Uno mi ha proposto un film di arti marziali ad Hollywood. Era un imbroglione. Ma, fìdati, anche se ho un manager alla fine faccio quello che mi pare.
E adesso che cosa ti pare?
Un film porno. Così, per spiazzare tutti quelli che mi dicono di non sputtanarmi, di fare cose "alte", intellettuali. Te lo immagini, un film zozzo con Rocco Siffredi e Pietro Taricone Bisogna prendere tutti per il culo, fare i cafoni, come il rapper Puff Daddy. Oppure faccio come Tom Cruise.
Cioè?
Hai visto Magnolia? In quel film Tom Cruise faceva il docente di machismo, teneva corsi per risvegliare il maschio che c’è in noi. Potrei produrre una videocassetta. Con lo stesso slogan di Tom Cruise: <Viva il cazzo, viva il cazzo>.
E la televisione?
Non mi piace proprio. Ho fatto l’uno contro tutti da Costanzo e basta. Mi fermo lì.
Perché?
Vado in televisione solo se ho qualcosa da dire.
Il guerriero Taricone non ha niente da dire?
Ho parlato per 100 giorni, ho detto tutto. Io non sono un intellettuale, al massimo posso parlare con il corpo. Ma ora ho gli addominali appannati e poi mi avete già visto nudo per tre mesi.
Perché ti vogliono in tv?
Perché io racconti le mie emozioni, le mie passioni ma stiamo pazziando? L’atteggiamento bullesco serve proprio a questo: per cautelare la propria intelligenza. Io lo chiamo pudore.
Che cosa non abbiamo visto in tv dei vostri 100 giorni?
Cumpa’, non avete sentito gli odori. Nella casa c’era un concentrato di ormoni: avevano tutti voglia di scopa’
Ma tu da spettatore avresti visto il Grande Fratello?
No, purtroppo sarei stato uno di quelli che oggi lo critica.
Parteciperesti a Survivor?
Sì, guaglio’ quello è tosto. Loro meriterebbero più successo di noi. Ma forse non sarà così.
Quanto hai guadagnato finora?
I dieci milioni del Grande Fratello. Poi ho fatto un bel po’ di soldi per una serata a Capodanno in una discoteca napoletana.
Com’è andata?
E’ venuto un tipo a casa mia. Aveva una valigetta. L’ha aperta. Era piena zeppa di soldi. L’ho abbracciata, e mio fratello mi ha detto: "Pie’ non far vedere di essere così attaccato ai soldi". Non ci potevo credere, e non ho capito più niente. Sono andato in discoteca e ho fatto 40 minuti di comizio cafon-populista. Dovevate vedere com’ero vestito, sembravo un boss. Accanto a me c’erano due guardie del corpo di due metri.
Che cosa hai fatto con questi soldi?
Ne ho dati un po’ a mia madre, poi ho sistemato alcune cosette di famiglia. Il resto l’ho depositato. Il direttore della banca mi ha scritto una lettera: gentile Taricone, complimenti – spero continui a depositare da noi.
E la Harley Davidson, te le sei comprata?
No. La Ducati però mi darà una Triumph per qualche mese. Quella che Tom Cruise usa in Mission impossible. Pare che mi metteranno a disposizione anche una Ferrari da provare all’autodromo di Monza.
Quanto ti ha pagato Max per questo servizio?
Niente.
Lo trovi giusto?
No, però Max lo volevo fa’, mi piace.
Che giornali leggi?
Mio padre compra Repubblica. Gli piace Giorgio Bocca, io lo leggo al cesso ma è pesantissimo. Mia madre legge Il Foglio di Giuliano Ferrara da quando ha pubblicato la rubrica "Pietromania". Lei mi dice: "Pietro, ma com’è difficile ‘sto giornale". E io rispondo: Mamma,leggi, leggi e impara.
Ti sei rivisto in tv?
Sì, mi avevano preparato le videocassette con le sintesi, poi ho visto anche la Gialappa’s. Mia madre mi ha preparato anche i ritagli dei giornali, ci ho messo due settimane per leggere tutto. Aveva nascosto gli articoli che secondo lei potevano farmi male. Ma li ho scoperti.
E sono stati davvero dolorosi?
A volte sono rimasto stupito, ma un articolo non dimenticherò mai perché mia madre ci ha sofferto tanto: una certa Maria Rita Parsi, di professione psicologa, ha detto che ho "un cervello di plastica".
Quando sei uscito dalla casa, che curiosità hai avuto?
Grande Fratello a parte, ho chiesto ai miei che cosa fosse successo di importante. Mi hanno raccontato dello scontro Bush-Gore che deve essere stato una figata e mi hanno raccontato delle alluvioni in Italia.
Qual è l’ultimo libro che hai letto?
"La via del samurai" di Yukio Mishima che racconta il codice etico del samurai.
Prima il gladiatore, poi Conan, adesso il samurai: ma allora sei proprio un bullo?
Il samurai cerca sempre la via della morte, per questo è così forte nell’affrontare la vita. L’ho fregata a Mishima, questa
Quale libro vuoi leggere ora?
Glamorama di Bret Easton Ellis, racconta il mondo corrotto della moda e dello spettacolo. Devo leggerlo, sembra scritto apposta per me: è la storia di un ragazzo venuto dal nulla con un corpo bellissimo.
Tu quanto ti alleni in palestra?
Tre volte a settimana faccio kick boxing, due ore e mezzo per volta. Negli altri tre giorni faccio pesi. Non di più, sennò fa male.
Racconta un allenamento tipo di Taricone.
Lavoro per gruppi muscolari. Un giorno bicipite e tricipite; un altro alleno petto e spalle; il terzo giorno faccio la cosa più dura: gambe e dorso.
Il tuo colpo del ko.
La kick boxing è come la guerra. Le gambe sono la cavalleria: aprono il fronte e rompono le righe avversarie. Ma le battaglie si vincono con la fanteria, cioè con le braccia.
Nella casa facevi spesso metafore filosofiche. Citavi Hobbes, Locke, Nietzche.
Sfottevo sempre il Grande Fratello. Quando faceva il duro con noi, quando ci voleva punire, io lo sfidavo e dicevo: ma sei il Leviatano, cioè il potere assoluto di Hobbes, oppure Barpapapà, il cartone animato.
E cos’era?
Barpapapà. Cedeva sempre.
Che scuola hai fatto?
Il liceo scientifico.
Con che voto ti sei diplomato?
Cinquanta, mi hanno fregato le assenze.
Ti piaceva la filosofia, dunque?
Facendo l’intellettuale si scopa facile. Andavo da una e le dicevo: Eraclito dice "panta rei", tutto scorre. Per cui, peccere’: scopamo. E quella ci cascava. Poi mi affascinava il pensiero della destra mitologica, l’incarnazione della forza, Fichte, l’architettura ideologica del fascismo. E mi chiedevo sempre: chi è cchiu forte Kant o Hegel?, Gentile o Croce?
E l’università?
Mi mancano sette esami per laurearmi in giurisprudenza.
Ti rimetterai a studiare?
Spero di finire. Che dici: ora che mi conoscono, i professori mi agevoleranno?
Al provino per il Grande Fratello hai fatto il bullo o l’intellettuale?
Eravamo a Napoli, c’era caldo. Andrea Palazzo, uno degli autori, uno intelligente, quasi un filosofo, era stanchissimo perché aveva già selezionato migliaia di persone. Con lui c’era una bella ragazza della produzione. Lui per mettermi in imbarazzo mi fa: "Te la scoperesti". E io: "Certo". "Prima devi corteggiarla", mi dice.
Tu che cosa hai risposto?
Gli ho detto: "Lei è una intellettuale, quindi non ci devi perdere tempo a parla’, la devi prendere per i capelli e sbatterla al muro".
I tuoi ex compagni li senti?
Con Cristina parlo spesso al telefono. Ogni tanto sento Marina. Anche Sergio. E Roberta.
Che cosa dici a Cristina?
Lei è educata, non sa dir di no. Le devo spiegare che non può far la pubblicità delle pentole alle televisioni private.
Qual è il tuo attore preferito?
Sono cinque: Tom Cruise, Bruce Willis, Al Pacino, Mel Gibson e Sean Penn.
Dimmi un nome italiano.
Giancarlo Giannini è un grande. Chissà se mi ha visto in tv
Vai ai concerti rock?
So’ andato una volta sola, a Bologna a vedere gli U2. Assurdo, non vedi un cazzo e non senti niente. Accanto a me c’era uno con l’impermeabile che si faceva una sega. Mio cugino, che è gelosissimo, lo voleva scannare perché era con la fidanzata.
Che musica ascolti?
Le colonne sonore. Vangelis, soprattutto. L’ho scoperto con Momenti di gloria. Poi la musica di Braveheart, fantastica.
Non hai un gruppo preferito?
Mi piacciono gli U2 e i Radiohead, il rap quello cattivo e anche i neomelodici.
Chi sono i neomelodici?
Sono i nuovi cantanti napoletani. Uno di questi è Tommy Riccio, canta "Nu latitante", inno alla dura vita del latitante di camorra.
E’ vero che sei stato con un transessuale?
Sì. E’ imbarazzante. Mi raccomando, sfuma. Una sera con gli amici siamo andati a fare il classico puttan-tour. Ma li avete mai visti i femminielli napoletani? So’ proprio belli, dentro a ‘ste Mercedes comunque ci siamo fermati, ed è stata un’esperienza affascinante e molto simpatica. Questo travestito voleva sessantamila, mi ha portato in un Basso. C’era freddo. Mi ha lanciato il preservativo, messo la crema per lubrificare e guaglio’, gli piacevo proprio.
Chi è stata la tua prima fidanzata?
Catherine, francese. Avevamo 16 anni.
Quante donne hai avuto da quando sei uscito?
Non esco mai. Mi piacerebbe sfruttare con le donne ‘sto successo. Che ne so scendere giù in strada, schioccare le dita e portarmene tre in camera.
Perché non lo fai?
Perché mentre molti dei miei ex compagni hanno lasciato i fidanzati, io mi sono riavvicinato alla mia ex. Si chiama Marinella. Con lei sono stato cinque anni.
Tua madre dice che con lei spesso ti trasformavi in un cucciolone.
Sì, ora Marinella fa la banana.
La banana?
Sì, la valletta vestita da banana in un programma televisivo locale.
Quindi, è ufficiale? Pietro Taricone si è fidanzato?
Sai che ti dico? quasi quasi mi sposo.
1 Gennaio 2001