Camillo di Christian RoccaRE: NO SUBJECT di Christian Rocca & Luca Sofri

From: Luca Sofri
To: Christian Rocca
Subject: Okefenokee
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Caro Christian, parlando di ragazze, la ragazza che mi piace di più, dopo la ragazza che mi piace di più, si chiama Femi Oke. Fa le previsioni del tempo sulla CNN, non so di dove sia prima di essere americana, forse nigeriana, forse si chiama Femi Oke e basta. Muove nuvole e tornado con una goffa grazia impegnandosi seriamente a mettere ogni cosa al suo posto e ha un’aria mortificata quando il risultato mette a rischio i weekend. Ma è al tempo stesso fatalista nei confronti del grande disegno meterologico e con garbo imbarazzato restituisce rapidamente la linea ai conduttori del notiziario, per non disturbare. Mi piacerebbe portarla a casa e presentarla ai miei, Femi Oke – non fosse per alcuni impedimenti – e sentirmi in un Indovina chi viene a cena? rovesciato, con la mia mamma che le chiede che tempo farà domani, tra il dolce e il caffè. Chissà se usa l’ombrello. Conosci nessuno che mi possa invitare a una festa dove c’è anche lei?

From: Christian Rocca
To: Luca Sofri
Subject: Anchorgirls
Sent:

Caro Luca, che cos’è questa svolta intimista? E’ andato male il weekend? Sei single da troppo tempo? Provo a risponderti: alle feste hanno smesso di invitarmi, però c’è un tipo che un incontro con Femi – un "date" direbbe lui – potrebbe organizzartelo. Si chiama Pierluigi Diaco, fa il giovane Dj e parla molto di sé: stai tranquillo che conosce Ted Turner. Comunque io non guardo mai le previsioni del tempo, non ci credo, mi sembrano stregonerie, e non capisco questa ossessione degli americani (anche degli inglesi però) per i weather report. Che poi gli unici Weather Report che mi interessano hanno le maiuscole e suonano Birdland. Come te, invece, guardo le giornaliste dei Tg. Ecco la mia short list, direbbe il tuo amico Luttazzi togliendola di bocca a Dave Letterman: 1) Annalisa Spiezie del Tg5; 2) WXWXWW 3) la biondina di Sky news; 4) la bruna con gli occhi neri del Tg3; 5) la prima che sostituirà Lilli Gruber. Detto ciò, indovina chi porterei a cena dai miei? Quella modella che nella pubblicità di Versace sta sdraiata e mostra di sé soltanto il culetto nudo. Non per vedere la faccia dei miei, ma la sua, eccheccazzo!

From: Luca Sofri
To: Christian Rocca
Subject: Re: Anchorgirls
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Caro Christian,
delle ragioni che mi fanno seguire le previsioni del tempo ti ho detto. Non so se abbiano tutti un debole per la stessa ragazza, o se si tratti di una sorta di convenzione sociale tra un certo rango di persone, quelli che controllano che tempo fa a Tokyo, che rifiutano il pasto sull’aereo e che hanno tutti i cd del Buddha Bar. Che per il pasto sull’aereo non hanno tutti i torti, quello dell’Alitalia potrebbero usarlo per l’innevamento artificiale nelle località sciistiche. Facci caso, esiste cibo più sprecato al mondo, a parte quello con cui nutrono Morgan dei Bluvertigo? Ci ingrasserebbe il Senegal, con la roba che buttano via le compagnie aeree. Credo che nemmeno le leggendarie ruspe che spappolavano la frutta siciliana in sovrammercato arrivassero a tanto. Chissà se succede ancora: ne sai niente, tu che sei del posto e possiedi sicuramente degli aranceti? (rispondimi con comodo, quando hai finito la cassata).

From: Christian Rocca
To: Luca Sofri
Subject: Re: Re: Anchorgirls
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Caro Luca, possiedo un aranceto ma non mangio arance (fanno troppo bene): sarà per questo che non mi mandano le ruspe?
Mi interrogo anch’io da anni sul cibo plastificato che danno sull’aereo, ma non ho mai visto nessuno che rifiuti la sbobba, anche se sono le quattro del pomeriggio e gli scodellano un’insalata gamberetti, tonno e cetrioli. Che poi ha lo stesso sapore della torta di mele che ha divorato su un Milano-Helsinki di due anni prima. Una volta, in volo verso le Maldive (sì, mi spiace deluderti, ci sono stato e mi sono pure piaciute), avevo appena preso sonno, quando una hostess mi ha portato delle scaloppine ai funghi. Erano le cinque del mattino. Mi sono guardato intorno e tutti mangiavano di gran gusto. Boh. A me piacciono le tratte transoceaniche per i film in anteprima. Infatti sono invidioso di una mia amica che ha già visto Almost famous. Tu che ne sai?
Un’altra cosa: devi leggere assolutamente "La versione di Barney" prima delle elezioni del prossimo mese, ti inizierà al politicamente scorretto e ti tornerà utile nel segreto dell’urna.

From: Luca Sofri
To: Christian Rocca
Subject: Wilma dammi la clava
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Caro Christian,
altro che deludermi, io alle Maldive ci traslocherei (c’è campo?): dici che il clima è adatto per Femi Oke? Lei lo saprà senz’altro, comunque. Almost Famous l’ho appena visto in una versione pirata ignobile scaricata dalla rete. Ogni tanto si vedeva uno spettatore alzarsi e andare in bagno, però mi è piaciuto lo stesso e tornerò a vederlo. Dopo cinque minuti il bambino mette su Tommy della sorella e comincia a sfogliare una serie di copertine di dischi da commuoversi, ma non voglio rovinarti la sorpresa. Sulla versione di Barney (dici che nel segreto dell’urna ci si annoia parecchio, eh?) l’altro giorno mi sono giocato una battuta su Fred Flintstone, convinto di essere spiritosissimo, ed è venuto fuori che anche quella stava già nel libro e ho fatto la figura del pirla. Quindi credo che non lo leggerò. E poi piace solo agli uomini e quindi non mi torna buono con Femi Oke, che mi sembra più un tipo da concerto dei Blur (vincitori morali della contesa con gli Oasis, sarai d’accordo) o di Lenny Kravitz (vincitore morale della contesa con Gianni Bella, ma il dato è più controverso).
Ad ogni modo, se davvero hai voglia di sentire questa storia, io invece leggerò per l’ennesima volta Il giovane Holden – che poi è un po’ Barney da giovane – e al diavolo le celebrazioni del cinquantenario e compagnia bella: quello è il più fenomenale libro che sia mai stato scritto, parola mia. Roba da restarci secchi.

From: Christian Rocca
To: Luca Sofri
Subject: Rock
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Caro Luca, così non vale. Io voglio sapere tutto di Almost Famous. Voglio quei dischi, voglio quelle copertine, voglio quel film. A patto che non ci sia neanche una nota di Elton John. Davvero. Perché, vedi, il vulnus, come direbbe Bossi, è proprio questo: ti fanno i film sulla tua infanzia, sui tuoi dischi, sui tuoi cantanti maledetti, sulle zampe d’elefante, sui deliri pschidelici, e poi e poi ci mettono Elton John. Uno ha passato l’adolescenza a pane e King Crimson, a merende e Genesis (fino all’uscita di Peter Gabriel, ovvio), a paletta e Rolling Stones e poi tutti gli altri; ha sopportato che gli amici lo guardassero male e che alle feste non si divertisse perché c’era Donna Summer e il Giocagiué, ecchecavolo questo poverocristo ora si sarà guadagnato il diritto a un film su misura o no? Certo, poi, con gli U2 e i Rem, li abbiamo fregati, ma c’è sempre un Lionel Richie dietro l’angolo ricordatelo. Grazieaddio Mojo di marzo aveva in copertina Genesis e King Crimson. O è una mia allucinazione? Sai, l’altra sera, sul satellite, ho rivisto il "live at Pompei" dei Pink Floyd. Pazzesco, ancora oggi. Preso da un botto di nostalgia, ieri ho comprato da un rigattiere una specie di grammofono da gita in campagna: marca Lesaphon, o qualcosa del genere. Funziona, anche se qualsiasi disco suona come in un film di Pupi Avati. E ho deciso di far riparare anche il mio vecchio Brionvega, quello molto anni 70 con le due casse a forma di cubo. Baci e saluti a Femi (che se s’intende davvero di tempo saprà spiegarti l’inenarrabile incipit di "Pioverà" di Peppino di Capri: "Habibi ene’, tra i pomodori sto pensando a te").

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