From: Luca Sofri
To: Christian Rocca
Subject: Duce de qua, duce de là
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Caro Christian, metti in borsa una maglia pesante, vieni via da quei posti fighetti di quarta mano tipo Formentera dove vai tu, che è come essere a Milano al bar Magenta in mutande, e vieni a Campo Imperatore, Gran Sasso. Non c’è un cane, solo rare gite parrocchiali, molte mucche e una montagna mai vista. Si dorme bene, al fresco, e se ti piazzi nell’albergo fascista in cima alla seggiovia ti mostrano tale e quale la stanza dove dormiva il duce sorvegliato da duecento carabinieri, in questi giorni nel ’43. L’avevano sballottato da Roma a Ponza alla Maddalena e poi quassù, dove passava il tempo rimuginando sulla sua gloria perduta. Lui pensava di essere finito, l’avevano destituito con uno schiocco di dita senza che sospettasse nulla e aveva pure sessant’anni, e invece arrivarono i tedeschi dal cielo e se lo portarono via: gli toccò farsi un altro anno e mezzo di repubblica di Salò. L’avessero lasciato buono imbriccato quassù, oggi sarebbe un tranquillo signore di 117 anni, altro che piazzale Loreto. Mi sono sdraiato sul suo letto, aveva un plaid ispido e pesante, porterà sfiga?
From: Christian Rocca
To: Luca Sofri
Subject: Formentera
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Caro Luca, permettimi di odiare la montagna, ché quella sì che è roba da fighetti veri. A me piace il mare, e Formentera è imbattibile, nonostante quest’anno sia arrivato un mucchio di gente con gli zaini griffati dei tour operator. Nell’isola, poi, c’è in ballo una gara importantissima. Dicono che sia il campionato più bello del mondo. Funziona così: prendi tre punti se concludi con una ragazza, ma soltanto se concludi davvero. Due punti, invece, se il rapporto è di quelli che un presidente americano definisce "impropri". Un solo punto, che serve pur sempre a smuovere la classifica, lo prendi per qualsiasi altro tipo di contatto fisico. I soliti vitelloni in trasferta, dirai tu. No, c’è anche una copertura culturale. La trovi in un libro di John King uscito in Italia qualche mese fa, "Cacciatori di teste". C’è un gruppo di tifosi del Chelsea che riempie il vuoto tra una partita e l’altra con queste prodezze amatorie. A Formentera, in vantaggio c’è il mio amico Giuseppe con 26 punti in 15 giorni (1,8 punti di media, rischia quasi un impeachment il giorno). Ma sulla vittoria finale non ci scommetterei, specie se qualcuno decide di giocarsi il micidiale bonus da 10 punti. Il regolamento parla chiaro e li assegna a chi fa lo stronzo, in senso tecnico, nella borsetta di una ragazza.
From: Luca Sofri
To: Christian Rocca
Subject: Re: Formentera
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Caro Christian,
sono sbigottito. Mi chiedo come abbiano potuto fare senatore a vita la Levi Montalcini invece del tuo amico Giuseppe. Qui sul Gran Sasso l’unica gara è il Quesito con la Susi della Settimana Enigmistica, ma io esibisco molto in giro le Nike Air Hyperflight che abbiamo comprato a New York. Sono così spaziali e strafighe che a Milano mi vergognerei ad andarci in giro: qui le mucche sono piuttosto invidiose ma non lo danno a vedere. Le deve aver disegnate un aficionado di Burning Man – le Nike, dico, non le mucche – quel bivacco di pazzi postfricchettoni che fanno ogni anno nel deserto di Black Rock in questi giorni. Ho letto che i fedelissimi si lamentano che la festa si stia un po’ imborghesendo, ma dev’essere una roba fenomenale. L’anno prossimo, Burning Man.
From: Christian Rocca
To: Luca Sofri
Subject: Re: Re: Formentera
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Caro Luca,
ascolta me. Non sei ancora in pensione, lascia stare le mucche e la montagna e vieni qui. E’ per il tuo bene che lo dico. Puoi portarti le Nike, se vuoi. Qui siamo tutti sì-global e nonostante in spiaggia si stia nudi, nudi davvero, le scarpe sono ammesse. Gli italiani, come al solito, sono dei fenomeni: costretti dalle usanze locali ad abbandonare il costumino firmato, si bardano di tutto punto tranne che lì, sul pisellino. E dunque: infradito Nike, orologione subacqueo, occhiali Prada e in testa la regolamentare bandana batik (anche se quest’anno è in calo, ed è un bene per il paese). Nudismo super accessoriato, lo chiamo io che non faccio punti né mi tolgo il costume. Io mi godo lo spettacolo.
From: Luca Sofri
To: Christian Rocca
Subject: Palahniuk
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Caro Christian, fai bene a non toglierti il costume, che poi i commenti arrivano anche qui in Italia in un battibaleno e mi metteresti in imbarazzo. Se lì in spiaggia vanno di moda le competizioni erotiche a sfondo letterario, comunque, vorrei consigliarvi un libro che si chiama Choke, che ho appena finito di leggere. L’autore è Chuck Palahniuk (si pronuncia Polòniik, credo), quello che aveva scritto Fight Club, e la storia è altrettanto eccessiva e forte. C’è un giovane sessodipendente che frequenta centri di riabilitazione dove incontra un campionario di depravazioni sessuali spettacolare, con particolare attenzione alle inserzioni rettali e ai maniaci di sesso nel cesso dell’aeroplano. C’è un sacco di altre cose, nel libro, che lo rende formidabile, ma per voi ho uno dei personaggi che racconta l’emozione della sua prima masturbazione adolescenziale: "La prima pippa che mi sono fatto, fui certo di averla inventata io. Guardavo quel mio mucchietto di roba e pensavo: "con questo ci divento ricco"."
From: Christian Rocca
To: Luca Sofri
Subject: Cile
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Caro Luca, forse stiamo sboccando un po’ troppo. Credo che sia colpa del caldo e di questo ritorno della musica latinoamericana. Due palle così. La notizia positiva, in tempi di sproloqui sul Cile, è che il leader degli Inti-Illimani, Horacio Salinas, si è rotto pure lui di quei puebli unidi e di quei flauti andini. E ha lasciato il gruppo, come Jack Frusciante. Il mio amico Walter, invece, che è per metà siciliano e per l’altra di Santiago, è l’unico al mondo che se gli dài del cileno è felice come un bimbo. Figurati che va in giro con la maglia di Zamorano, uno che a tirar calci in uno stadio è peggio di Pinochet. E’ sempre così, quando si usano le parole come insulti: dà i del macellaio a Milosevic ma non ti accorgi che i macellai, come i cileni, esistono davvero. Ovvio che s’incazzino. Un’ultima cosa: in vacanza mi sono portato quattro libri (Un amore di Dino Buzzati; La macchia umana e The dying animal di Philip Roth; e In caso di disgrazia di Georges Simenon). Li ho scelti a caso tra quelli che dovevo leggere, e sai una cosa? Tutti e quattro hanno la stessa trama: un uomo anziano che perde la testa per una ragazza giovane giovane. Secondo te, quanti punti vale?