Caro Christian, sono dentro la rivincita dei nerds con quindici anni di ritardo. Nell’ultimo mese ho comprato i seguenti. Il nuovo iBook Macintosh che per ora mi sta facendo venire il mal di mare: il System X sarà anche straordinario (e per farlo non hanno violato tutte le leggi antitrust del mondo, se non altro), ma io tengo a portata di mano il sacchetto per vomitare. E la notte mi sogno di essere inghiottito da bolle colorate traslucide. Poi, il DVD. Figata, in molti film ci sono un sacco di optionals e scene accessorie che prima mi parevano una fregnaccia da fanatici: adesso passo il tempo a vedere Paul Newman e Robert Redford sul set di Butch Cassidy o a Il padrino con i sottotitoli in portoghese. Controfigata, tendi a comprare un film al giorno e non sai più cosa fare dei VHS, soprattutto quelli che hai comprato con le riviste. Infine, il lettore di CD portatile Samsung che legge anche i CD di mp3. Ottimo, anche se qualche volta fa il difficile con gli mp3 masterizzati sul Mac: adesso vado in giro con il lettore e soli due cd, 120 pezzi ciascuno (uno per quando sono di buon umore e uno per quando sono di buon umore, ma ho sonno). E fra poco esce il lettore mp3 iPod Apple, che pare un gioiellino. Del ferro da stiro e della lavatrice ti parlo un’altra volta.
Caro Luca, io invece sbandiero da un mese circa. E’ diventata una malattia, me ne rendo conto. Alla manifestazione in solidarietà con gli Stati Uniti sono andato con tre bandiere. Una, ovvio, americana. Un’altra: britannica. Una terza: israeliana (quella che mi hai regalato tu). Le prime due per motivi autoevidenti, per la terza purtroppo qui in Italia bisogna spiegare: Israele è l’unica democrazia da Gibilterra a Nuova Delhi (più in là, poi, è peggio). Per pareggiare i conti patriottici mi sono messo ad riascoltare un po’ di musica italiana. Roba vecchia, anche se so già che il nuovo di Elisa mi piacerà moltissimo. Dunque ho ripreso Rimmel e Bufalo Bill di De Gregori che ora hanno ristampato e rimasterizzato eccetera. Ebbene, sono fantastici. Veramente belli, ancora oggi. I testi, poi. Specie quando dicono: "Tra la vita e la morte/tra la vita e la morte/avrei scelto l’America".
Caro Christian,
e mi ricordo infatti un pomeriggio triste, continua la canzone. E qui si fa la faccia pensosa. Vista la tua recente passione, ti ricordo anche "Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre", malgrado piuttosto abusata. Il tuo messaggio mi ha convinto, e sono andato a comprare anch’io i primi De Gregori, "Alice non lo sa" e quello con "Dolce amore del Bahia". Se esce un DVD di De Gregori dal vivo nei primi Ottanta, lo compro. Dopo, ha detto cose sbilenche e pubblicato un live all’anno. Niente da capire.
Caro Luca, e allora visto che ci siamo diciamole tutte sugli italiani. Guccini è insopportabile, tutto. E poi il Premio Tenco, che pretende di rappresentare la buona musica italiana, è una ciofeca. Quest’anno si è aperto ai giovani e ha omaggiato Sergio Endrigo. Io preferisco di gran lunga Sanremo, male che vada ti fai un sacco di risate. C’è poi la cosa più importante: il Battisti migliore è l’ultimo, quello che non ha venduto niente. Quello con i testi di Pasquale Panella (altro che Mogol!!!). Anche se mi rendo conto che in spiaggia è più facile canticchiare "le bionde trecce/gli occhi azzurri e poi/le tue calzette rosse" piuttosto che "assumi pose inesplose/e non ti pungi più/non fai più la raccolta/ di incanti ardenti ed arsi". Ma vuoi mettere quel fantastico cd "La sposa occidentale"? Ora che ci penso è anche un inno alla superiorità della nostra civiltà sui burqa islamici.
Caro Christian, a costo di fare la figura del cerchiobottista, vorrei difendere l’inno a tutti gli sfigati del mondo, quel momento imbarazzante per l’umanità intera in cui lui dice "scusa, credevo proprio che fossi sola, credevo non ci fosse nessuno con te, scusami tanto se puoi, signore chiedo scusa anche a lei". Io mi vergogno per lui ogni volta che lo sento. Anche se sono d’accordo con te che "Fatti un pianto" è artisticamente superiore. Uno dei momenti più alti della musica italiana, insieme alla musica di Twin Peaks di Angelo Badalamenti (tra l’altro, pare che sia molto bello "Mulholland Drive", il nuovo film di Lynch, ancora con Badalamenti). Comunque, da Pasquale Panella, o da Stefano Bartezzaghi, o da uno psicologo del linguaggio, io vorrei capire finalmente qualcosa del misterioso fenomeno per cui metà della popolazione italiana quando deve dire Jovanotti, Trapattoni e Casarini, dice "Jovannotti", "Trappattoni" e "Casarin". Facci caso. Sto cercando di capire se sono sempre gli stessi.
p.s. a me "Autogrill" di Guccini piace.
Caro Luca, facciamo un po’ d’ordine sennò a furia di fare gli anticonformisti finiamo col dire meraviglie del Festivalbar. Dunque: è uscito anche il primo live dei Radiohead. Bello, breve e con un solo brano inedito. E’ sul genere dei due precedenti e quindi probabilmente non ti piacerà. Ti consiglio, al solito, anche un disco jazz: l’ultimo di Keith Jarrett, "Inside out". Altre quattro cose flash. Un film: "No man’s land". E’ una commedia tragica (si può dire?) sulla guerra in Bosnia. Con una formidabile accusa di inefficienza all’Onu. Due libri: "Piattaforma" di Michel Houllebecq, un genio della scrittura che dice cosettine tipo queste: "Bisogna tentare di pervertire i valori islamici e cercare di portarsi a letto le musulmane". L’altro è "Note di Note – Parole per raccontare la musica". Sono i deliri notturni di Filippo Facci, geniale giornalista-scrittore che ha raccolto i suoi scritti sulla musica in un libro per stupire le ragazze e cercare di portarsele a letto. Facci, per la cronaca, non fa distinzione di religione.