La società civile non esiste, almeno come ce la stiamo raccontando in questi giorni di delirio e di interviste a un tale che nel 2002 si fa ancora chiamare Pancho. Anche il Rotary è società civile, così come i Lions e il Kiwanis e in fondo anch’io, nel mio piccolo, mi sento della partita con la Fidaty Card e i Punti Fragola dell’Esselunga. Ma voi ce lo vedete un farmacista di Barletta che si arrampica su una balaustra del PalaVobis e invoca più manette per tutti?
Certo, nella vita può succedere di tutto, specie dopo le performance di Furio Colombo che un tempo guidava la Fiat in America e ora la Mercedes per Di Pietro. D’accordo, il mondo è bello perché vario e solo gli stupidi non cambiano idea e bla-bla-bla. Ma è la solita storia: se un gruppo di persone si riunisce, e manda fax e fa girotondi e dice cose di sinistra o anche solo qualcosa del genere, i capiservizio dei giornali stabiliscono che si tratta di società civile. Una cena conviviale del Rotary no, si trova ai margini del consesso civile, dove alcuni miserabili dissero si era cacciato Leonardo Sciascia perché aveva guarda un po’ criticato gli eccessi di società-civilismo.
Ecco, queste sono le regole. Se manifesti per mettere al gabbio un assessore di Forza Italia sei società civile; se fai un comitato per spedirci un clandestino sei un lanzichenecco. Se vuoi abrogare l’articolo 18 rappresenti un pericolo per la democrazia; se t’acchiappi la pensione-baby un’iradiddio. Se ti difendi con il codice di procedura sei un criminale; se carichi i caramba un figo pazzesco e ti intestano pure un viale. Se sei uno scrittore anti Berlusca sei una risorsa per la democrazia; se sei l’editore che gli pubblica i libri sei indubitabilmente una risorsa, ma che diamine, anche un paranazista. Se poi ti capita di essere Zaccaria sei di garanzia; se sei Rossella, invece, un salariato di Berlusconi. Se voti per Mastella dipende: una volta incivile e un’altra civile.
Questa mistica della società civile è una boiata pazzesca. Le chiavi per entrarci sono sempre in mano loro, di chi vuole che si dica sempre qualcosa di sinistra. Anzi, non basta. E’ necessario esserlo, di sinistra. E poi vestirsi di sinistra, mangiare di sinistra, frequentare gente di sinistra, vedere i cineforum e magari tifare Inter che è la squadra ideale per la sinistra marcondirodirondello. Fatelo pure, ma non spacciate per cose di sinistra il giustizialismo e la via carceraria alla civiltà. La cosa incredibile è che costoro non lo sanno, non pensano di essere sopra le righe, credono davvero di fare la cosa giusta, quella corretta e migliore per le sorti dell’umanità. Non riescono neanche a immaginare che possa esistere qualcuno che sulla scheda mette la croce sul nome di Elio Vito. Loro sono superiori geneticamente, pensano che al di fuori dei girotondi non ci siano Valori o Ideali, solo becerume. Anche i retori più brillanti sono così, anche Michele Serra che l’altroieri ha ammesso di provare vergogna per aver praticato l’elogio della gogna e ieri s’è pentito e ha scritto che non si diverte così da un sacco di tempo. Io non voglio dire che la società civile fa schifo, dico che i cittadini non si esprimono soltanto nei Palavobis ma anche nelle Palacabine elettorali, e i conti spesso non tornano con la rappresentazione fatta da quei giornali convinti che Nanni Moretti sia importante anche per chi vive fuori dalle terrazze romane e dalla cerchia dei Navigli.
Dall’antimafia di Orlando al Ccd
La società civile è il corpo elettorale, oltre c’è spazio solo per la rivoluzione partigiana se si pensa che in Italia ci sia un regime affarista, razzista e paranazista. Rivoluzione partigiana, sui monti, con i morti e le rappresaglie, non con i girotondi e le comparsate su Mediaset. Adriano Sofri sul Corriere glielo ha spiegato, ma faranno finta di niente, anzi hanno pure provato ad attribuirgli cose che non ha detto.
Altra cosa è mobilitare i cittadini su proposte, su visioni alternative di società, così come ha fatto da solo e per trent’anni Marco Pannella. Con i referendum popolari, le petizioni, le matite, i moduli e i banchetti. In questi giorni, per esempio, quella scombiccherata palestra di società civile che è il movimento radicale raccoglie le firme su 25 leggi di iniziativa popolare, che potranno piacere o no ma non si possono liquidare con l’aggettivo "noiose" come ha fatto Serra, lo stesso Serra che si sbellica se qualcuno vuole mettere gli schiavettoni a Berlusconi.
La società civile è quella che si organizza in single-issue movements, comitati su un singolo argomento, così come hanno spiegato il politologo Moisei Ostrogorsky e un qualsiasi film americano. Viceversa va a finire come in Sicilia, dove nacque la madre di tutte le società civili e forcaiole di questo decennio: il movimento antimafia. Qualcosa di buono c’era anche lì. Molti miei coetanei che prima di allora non si erano mai interessati alla vita pubblica, grazie a Leoluca Orlando hanno capito che si può vivere nella società in un modo diverso e finanche lottare per un ideale. Ora sono tutti del Ccd.