New York. La citta’ avra’ un nuovo quotidiano, se ne parlava da tempo e sono in molti ad aspettarlo. E’ il New York Sun, nelle edicole dei cinque quartieri di New York (Manhattan, Brooklyn, Queens, The Bronx e Staten Island) tra poco meno di un mese, da martedi’ 16 aprile e al prezzo di mezzo dollaro per copia. Sara’ un piccolo giornale, battagliero e con poche ma sapide pagine opinion-oriented, con interventi ed editoriali "outspoken", cioe’ che non la mandano a dire. L’idea folle e’ quella di far vedere i sorci verdi al New York Times, anzi di dichiarargli proprio guerra, di riuscire a costruire con mezzi limitati un giornale che sia meno noioso dell’ingessatissimo Times (e chissa’ che cosa farebbero questi del Sun se dessero un’occhiata ai nostri quotidiani).
Sara’ un giornale neo conservative, secondo una famosa definizione di Andrew Sullivan – giornalista di destra sui temi della politica estera e dell’economia ma libertario su diritti civili e questioni sociali -, e con la quale ormai si descrivono quegli intellettuali che un tempo sono stati di sinistra e ora non piu’.
ancora accorti che le tasse che si pagano in citta’ sono troppo alte, ne’ che c’e’ un problema abitativo enorme".
Lipsky odia con tutte le sue forze l’establshment, percio’ detesta il New York Times, che ne e’ l’organo ufficiale. Un giornalista che per anni ha lavorato con lui dice al Foglio che "Lipsky e’ uno di quelli a cui piace seminare zizzania, provocare discussioni e menare le mani, in senso figurato ovviamente. Ma alla base di tutto c’ il suo profondo amore per il mestiere e per il ruolo che spetta ai giornali".
Il New York Times e’ una vera fissazione per quelli del Sun, tanto che il managing editor, cioe’ il numero due di Lipsky, Ira Stoll, da due anni dirige un sito Internet, una newsletter quotidiana, che ogni santo giorno fa le pulci al piu’ grande giornale della citta’. Il suo giornale on line, che e’ gia’ una specie di anteprima del Sun, si chiama Smartertimes.com, "smarter than Times", "piu’ intelligente del Times". Tutte le mattine, il trentenne Stoll pubblica un’attenta recensione del numero in edicola del NYT, spiegando in che cosa ha sbagliato, quali errori logici ha commesso, perche’ ha scritto una cosa piuttosto che un’altra e cosi’ via. Al Sun sono convinti che il New York Times sia diventato lento, compiacente con i poteri e inaccurato. Al punto, dicono, che anche un cittadino medio di Brooklyn ormai si rende conto della quantita’ di inesattezze pubblicate.
Il Sun uscira’ cinque giorni a settimana, dal martedi’ al sabato, e avra’ il tradizionale formato lenzuolo dei quotidiani moltiplicato per 9 pagine scritte, fino a un massmo di 12 o 18 a seconda del carico pubblicitario, che peraltro e’ in forte calo tanto che molti giornali americani in questi giorni hanno ridimensionato le redazioni e le sezioni. L’obiettivo e’ quello di vendere 60 mila copie, un’inezia rispetto al milione e centomila del Times, che mercoledi’ ha dato la notizia dell’uscita del Sun in una manciata di righe. Al Post (534 mila copie) e al Daily News (734 mila) non sembrano preoccupati dal nuovo concorrente, sanno che non ci sara’ una vera competizione, in fondo sono tabloid popolari e il Sun avra’ un pubblico piu’ alto.
"The New York Sun" non e’ una testata nuova, tutt’altro. Risale al 1883 il primo numero, ed era un giornale popolare vicino ai temi degli immigrati e dei sindacati, poi chiuse nel 1950. La testata e’ la stessa di allora, di un bel colore rosso e con un disegno di un sole nascente tra due signore che rappresentano la Giustizia e il Lavoro. Il nuovo Sun e’ edito da una societa’ guidata da Conrad Black, l’odiatissimo magnate canadese proprietario del Chicago Sun Times, del Jerusalem Post, dello Spectator, del Daily Telegraph di Londra e di una quota del settimanale neo conservative New Republic.
Mercoledi’ e’ stata presentata la redazione, composta da giornalisti provenienti da Forward, Talk, New Yorker, Wall Street Journal, American Spectator e finanche qualche veterano dell’odiato NYT. Gli opinionisti di punta saranno Peggy Noonan, che fu speech writer di Ronald Reagan, l’ex speech writer di Rudy Giuliani e "l’eroe della guerra fredda" Michael Ledeen, che avra’ anche una rubrica dedicata al bridge.
22 Marzo 2002