Camillo di Christian RoccaRE: NO SUBJECT di Christian Rocca & Luca Sofri

Caro Christian,
la musica è cambiata. Rolling Stone, la rivista del rock con la ock maiuscola, è in crisi: così da un paio d’anni si è buttato sulle Britneyspears e paperelle simili. Non contenti, adesso hanno reclutato un nuovo direttore: un inglese che prima faceva FHM, mensile inglese di successo planetario per giovani lobotomizzati in cerca di tette, birra, rutti e videogames. Tempi che corrono. Sarà che siamo vecchi, ma il vecchio Rolling Stone era un giornale vero, quello di Almost Famous e del libro di Lisa Cody. Lo hai letto? Sul mondo del rock e sulla discografia è un ottimo romanzo. Il disco più famoso del protagonista si chiama Hard Candy, che è – credo per caso – anche il titolo del nuovo cd dei Counting Crows, la mia rock band preferita. Meno casuale è che la rockstar del libro sia assediato da fans convinti di possedere qualcosa di lui e che la settimana scorsa i fans di Adam Duritz dei Counting Crows lo abbiano criticato per aver posato per un servizio fotografico su GQ americano. E lui ha risposto sul sito: adesso state esagerando, questi non sono fatti vostri, io mi sono divertito. Avete già le mie canzoni, che sono un bel pezzo della mia vita: il resto non vi riguarda. Crescete e diventate adulti. Insomma li ha mandati affanculo, con il coraggio che non hanno molti suoi colleghi: quelli che il pubblico ha sempre ragione, anche se poi ti spara mentre gli fai un autografo.

Caro Luca,
segnati questa e non fare battute sceme. L’altro giorno ero in un negozio di dischi di Toronto, in Canada. Guardavo qua e là, e intanto ascoltavo una musica country che stranamente mi piaceva. Mi sembrava impossibile. Devi sapere che io odio la musica country. Per la verità è al decimo posto delle musiche che non sopporto. (Ecco la classifica dei generi che per usare un tuo eufemismo manderei affanculo: 1) funky; 2) smoothing jazz; 3) brasiliana; 4) rap; 5) Jovanotti; 6) soul; 7) techno-house; 8) acid jazz; 9) hip-hop; 10) country). Ti dicevo: sentivo questa musica e mi piaceva, c’era qualcosa di familiare. Poi ho sentito un muggito di mucche seguito da un rumore di motosega e ho capito tutto. Era The Wall, fatto in versione country. Tutto il disco dei Pink Floyd con i violini e i banjo, e le mucche e la motosega al posto dei bambini e dell’elicottero della versione originale. Loro, i pazzi, si chiamano Luther Wright & The Wrong. Vengono da Toronto, e non credo che li facciano uscire.

Caro Christian,
quando si è piccoli ed europei si odia il country. Poi si cresce e si capisce che metà del migliore rock americano viene da lì (vogliamo parlare di Neil Young, visto che sei in Canada?). Alt-country, per esempio, è l’etichetta (alt sta per alternative) affibbiata a molte band delle migliori, come Sparklehorse, Giant Sand, e Wilco, prima che qualcuno si inventasse il post-rock. Adesso si parla pure di emo-rock, che non è musica da trasfusioni ma vorrebbe avere a che fare con le emozioni. Ma, dice ancora Duritz, alla fine si tratta solo di trovate del marketing per aiutare i negozi di dischi a fare ordine negli scaffali.

Caro Luca,
scusami se insisto, ma i canadesi sono strani. Dopo che il Senato americano ha riconosciuto ufficialmente quello che si è sempre saputo e cioè che il vero inventore del telefono è l’italiano Antonio Meucci, il Parlamento canadese ha votato una risoluzione che sostiene: Pochi cazzi, l’inventore è, e resta, il nostro Alexander Bell. Come la risolviamo? Tanto più che qui in Canada ne hanno un’altra bella tosta tra i piedi. Chi ha inventato il Trivial Pursuit? Scott Abbott e Chris Haney, due giornalisti di Montreal, dicono che è roba loro, ma è spuntato un altro tipo, tal David Wall, che dice di aver avuto l’idea e di averla raccontata a Haney nel 1979. Wall è sicuro: faceva autostop, salì sulla macchina di quel giornalista e gli raccontò la sua idea. L’affare si è complicato perché Wall, per sua stessa ammissione, era ubriaco e durante il viaggio si fece alcune canne. Io li amo i canadesi. Sai un’altra cosa? Conoscono soltanto una scrittrice, ed è Oriana Fallaci. E io ho fatto un figurone perché sapevo tutto di Oriana, avendo letto il magnifico libro-biografia che ha appena scritto Maria Giovanna Maglie.

Caro Christian, trovo un po’ esagerate le biografie dei santi, figuriamoci un ritratto della Fallaci. Invece ho letto "Un caso freddo", che mi avevi consigliato. Salvo la freddezza del caso (sembra un articolo di cronaca nera di cento pagine) era fantastico: banditi, polizia, il male e il bene, tutto il repertorio. Quanto al Trivial, secondo me sta a "Chissà chi lo sa?" di Febo Conti come il calcio moderno sta alle zuffe fiorentine. E questo mi fa ricordare che devo comprare per tempo il biglietto per Livorno-Fiorentina, il derby più imperdibile del prossimo campionato. Non ti dico per chi tengo, che sennò non mi fanno tornare nella mia città. Altro che Toronto e Montreal.

Caro Luca,
sono andato al cinema. Ma mica è facile andare a vedere un film qui. Qui a Montreal, dico. Con ‘sta storia che in Quebec sono un po’ francesi, un po’ americani. Volevo vedere The sum of all fears, il filmone sulle paure americane di subire un attentato nucleare. L’attore è Ben Affleck, uno che odio molto più della musica country (in quanto ex fidanzato di Gwyneth Paltrow). La ragazza alla cassa mi ha detto: "Il film è in francese, con sottotitoli inglesi". Stavo per ridarle il biglietto quando la sua collega ha urlato: "Ma no, che dici? E’ in inglese, con sottotitoli francesi". E’ seguita una specie di rissa. "Calma", ho detto io, "cerchiamo di capirlo dal titolo: vi risulta The Sum of all fears oppure La somme des toutes le peurs?". Non c’è stato niente da fare. Era tardi e sono andato a vedere The Bourne Identity, in inglese. E’ il classico bel film hollywoodiano sugli spioni della Cia. C’è Matt Damon, che è bravo, e Franka Potente, che è quella di Lola Corre. Lei non si capisce se sia carina o no. Di sicuro ha la spalla destra cadente, e secondo me questi sono problemi gravi. Ah, dimenticavo: poi ho visto anche The Sum of all fears. Ho prenotato un vagon-lit e me lo sono goduto in un bel cinema di Toronto.

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