La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di ieri, 30 settembre, si apriva
con "La Finanziaria della discordia". Ma occorre fare
un passo indietro, e dare un’occhiata a Rep. di domenica. Intanto
c’era un editoriale di Eugenio Scalfari che spiegava perché
"un probabile evento di piccole dimensioni si sia rapidamente
trasformato in una questione di dimensioni planetarie".
Condivisibile se "l’evento di piccole dimensioni" fosse
stato il "probabile" fallo di mano di Alessandro Del
Piero nel finale di Juventus-Parma, ma Scalfari invece parlava
della guerra all’Iraq.
Domenica su Rep. è successa un’altra cosa, anzi ne sono
capitate due, episodi entrambi esemplificativi di un nuovo genere
giornalistico nel quale giganteggiano i segugi di Rep: il contro-scoop.
Succede questo: un cronista di Rep. (ma spesso agiscono in coppia)
scova una notizia in esclusiva per la gioia del direttore, Ezio
Mauro, il quale in riunione di redazione può orgogliosamente
annunciare: "Ce l’abbiamo solo noi". Un paio di giorni
dopo, gli stessi giornalisti fanno un contro scoop che smentisce
sempre in esclusiva lo scoop precedente. E’ un’arte
raffinatissima, questa. Carlo Bonini e Giuseppe D’Avanzo (Bon.
& Dav.), autori dell’inchiesta-ce-l’abbiamo-solo-noi-ma-poi-ce-ne-siamo-dimenticati
su Telekom Serbia, la settimana scorsa hanno smascherato le menzogne
dell’uomo che confermava le tangenti nell’affare Telekom Serbia.
Bravi, sia allora nello scoop sia ora nel contro-scoop.
Tra venerdì, sabato e domenica c’è stato il capolavoro
di un’altra celebre coppia di Rep., Attilio Bolzoni e Francesco
Viviano (Bol. & Viv.). I due, venerdì, hanno scritto
delle dimissioni di due pm palermitani per alcuni contrasti con
il procuratore capo. In realtà ce-l’avevano-anche-al-Corriere,
ma sempre di scoop si trattava. Sabato, i due inviati di Rep.
hanno raccontato che Roberto Scarpinato e Pietro Grasso "sono
quasi venuti alle mani". In Procura ci sarebbe stata "una
lite furibonda" e "a dividere i due è stato
Guido Lo Forte". Domenica l’auto-scoop, sempre a firma di
Bol. & Viv., dal titolo: "La pace di Grasso e Scarpinato".
Rep. svela che non ci sono state dimissioni, tanto meno "irrevocabili",
e che i due magistrati vanno d’amore e d’accordo. Dice Scarpinato
ai due autori di scoop e contro-scoop: "C’è qualcuno
che mette in giro voci non vere. Ma come si può dire una
cosa del genere?". Già, come si fa? "E comunque
dice ancora il pm questa volta non c’è stato
alcun caso Palermo". Bol. & Viv., però sono già
pronti per la prossima puntata. Scarpinato, infatti, dice che
"tutti i magistrati del pool hanno indagini delicate, molte
sono già note ma tante altre sono segrete". Quali
indagini segrete? e su chi, di grazia? E’ uno scoop? o è
un contro-scoop? E’ un linguaggio mafiosetto o solo antimafiosetto?
Bol. & Viv. inspiegabilmente non chiedono altro né
sentono il "dovere di informare" i lettori. Sbagliano,
perché la cosa sta a cuore a Ezio Mauro, domenica autore
della quarta puntata di "Il dovere di informare/4".
La vicenda è quella dello scoop di Rep. che svelò
la decisione della mafia di uccidere Cesare Previti e Marcello
Dell’Utri. Previti, da allora, non fa altro che accusare Rep.
di averlo segnalato come bersaglio mobile ai mafiosi in circolazione.
Mauro non ci sta e gli risponde punto per punto. La sua tesi
è la sublimazione della teoria del contro-scoop, nella
variante che si nega lo scoop ma in favore del concorrente. Il
direttore di Rep., infatti, dice che "Previti non può
continuare a fingere di ignorare che altri due giornali, già
il 26 luglio, avevano annunciato esplicitamente, fin dai titoli,
le minacce di morte".
Rep. di domenica aveva anche un bellissimo editoriale di Sandro
Viola, sui rapporti Europa-America. Viola cita ovviamente il
saggio di Robert Kagan, ed è la quinta volta che Rep.
ci gira intorno senza mai sentire "il dovere di informare"
che il saggio è stato pubblicato da un piccolo giornale.
Arriviamo, infine, a ieri. Ottimo l’articolo di Salman Rushdie
in difesa dello scrittore francese Michel Houellebecq, costretto
a difendersi davanti a un tribunale per le sue idee sulla civiltà
islamica. Vedremo se Rep. avrà il coraggio di difendere
anche Oriana Fallaci, quando la giornalista comparirà
davanti allo stesso tribunale.
La prima pagina della cronaca di Milano ospita un cazziatone
del comico interista Paolo Rossi nei confronti dei due telecronisti
di Telepiù, a suo dire colpevoli di non aver esaltato
il bel gioco dell’Inter: "Ragazzi scrive Compagnoni
e Altafini hanno sbagliato completamente partita () e non è
la prima volta che Altafini che stimo come comico
ci dà addosso". Ragazzi, è uno scoop, ce-l’avete-solo-voi.
Ma per una volta il contro-scoop ve lo fornisce Red. Corr: ieri,
il telecronista della partita non era Altafini ma Beppe Bergomi.
(continua)
1 Ottobre 2002