Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 7 novembre 2002

La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di ieri, 6 novembre, XXXVII
Giorno della Nuova Era Riformista, si apriva con Casa Cirami:
"La salva-Previti diventa legge". La soap di Liana
Milella sui commi nascosti nella legge Cirami ieri era mesta,
malinconica: "Non un applauso", notava Milella fin
dalla prima riga.
Per mezza colonna l’autrice ha scritto frasi brevi, taglienti,
con ritmo sincopato, come a voler condividere con i lettori il
dolore per il triste epilogo della fortunata serie di articoli.
Poi, d’improvviso, uno scatto d’orgoglio: "A ogni buon conto
è finita". Casa Cirami chiude i battenti? Siete pazzi.
Il lutto è già elaborato, Milella non molla: "Ora
comincia il conto alla rovescia per vedere quando la Cirami diventerà
operativa e cosa succederà nei tribunali. Sappiamo che
reca con sé un codicillo (vai Milella, vai, ndr), passeranno
solo 24 ore tra l’uscita in Gazzetta Ufficiale e la possibilità
di applicarla". Non si capisce di che cosa parli, ma è
un passo di bellezza rara. Così come quest’altro passaggio:
"E a palazzo della Consulta, com’era previsto, si fermerà
anche l’eccezione d’incostituzionalità sul legittimo sospetto
che non era nel codice. Adesso la Cirami lo prevede appieno".
Tenete le cinture allacciate, Casa Cirami non si ferma più.
La Milella espone il menu delle prossime puntate: "E giù
le prossime mosse tra Camera e Senato: netta distinzione delle
funzioni tra pm e giudici". E fin qui ci siamo. Poi: "Stop
alla progressione automatica in carriera". Di che cosa parla?
Di Marco Travaglio, al quale Rep. tiene il computer spento? Ancora:
"Unicità dell’ufficio in procura". Sì,
forse parla di Travaglio. Conclude Milella: "Un Csm che
non sia terza Camera legislativa, né vertice degli uffici
giudiziari, immediata attuazione del giusto processo e distinzione
tra il pm e la polizia giudiziaria. Sul 41 bis, sì ai
ritocchi". Sì ai ritocchi? Avremo di che passare
l’inverno. A meno che i Vertici di Rep. non la censurino . Ieri
le prime avvisaglie: un articolo titolato "Ciampi blocca
la Ciramina" (sì, la Ciramina) è stato affidato
a Barbara Jerkov.
Rep. ieri ha pubblicato un altro articolo di Marco Lodoli (Lodo),
romanziere Einaudi, proprietà Mondadori. Lo scrittore
Mondadori Lodo da un mesetto ha un’ossessione, è convinto
che siano diventati tutti scemi: "Cosa sta accadendo nelle
menti degli italiani, come mai ho l’impressione che lo stordimento,
se non addirittura una leggera forma di demenza, stiano soffiando
come scirocco in troppi cervelli, giovani e meno giovani?".
Eh?!?! Ma chi si crede di essere, Giorgio Bocca? "Così
si diventa idioti ­ continua Lodo Mondadori ­ E’ un processo
inesorabile, matematico, terribile, ed è un processo che
coinvolge anche gli adulti, sia chiaro". Continuando così,
scrive Lodo Mondadori, "diventeremo solo dei mentecatti".
Fine.
Volti pagina e c’è Curzio Maltese (Kurz.). Le prime 92
righe sono le solite smargiassate anti Cav., poi però,
in fondo, c’è una sorpresa: trentasette giorni dopo la
Svolta Riformista di Rep., il messaggio è arrivato anche
a Kurz.: "La Margherita di Rutelli sembra aver elaborato
una strategia che coniuga il massimo di antiberlusconismo politico
(legge Cirami, conflitto d’interessi) con il massimo di moderazione
sociale (articolo 18, riforma pensionistica)".
Poi le pagine di cultura: "Un confronto tra Umberto Eco
e Gianni Vattimo", tratto da MicroMega. Si parla di girotondi
e di rivoluzione. Il Semiologo e il Filosofo del Pensiero Debole.
La forma è epistolare, Caro Eco, Caro Vattimo. Uno si
immagina un dibattito colto, altissimo. Invece.
Comincia Vattimo: Caro Eco, da che parte stai? Mi sembri un "gatto
un po’ sornione"; dovresti "allargarti a una felinità
più attiva". Risponde Eco: Caro Vattimo, sei "poco
documentato sulla mia opera omnia, mentre io conosco benissimo
la tua"; i tuoi ragionamenti sono "bizzarri" e
"alquanto petulanti", ricordano "i processi di
buio a mezzogiorno (citazione dotta di semiologo del libro di
Arthur Koestler, ndr) e certi attacchi di Togliatti al Politecnico
vittoriniano, col tono di una convocazione a dar prove di ortodossia".
In breve: Vattimo è stalinista. Anzi una caricatura di
stalinista: "Beato te che passi evidentemente molto tempo
dal barbiere e leggi tante riviste". Caro Vattimo, continua
Eco, dici che mi riferivo a te quando "ho fatto quell’affermazione
sui filosofi al potere", ma non ti sei accorto che parlavo
di Marcello Pera, non di te: "Suvvia, non sei l’unico filosofo
del mondo". (continua)

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