La prima pagina di Repubblica
(Rep.) di ieri, 24 febbraio, Giorno III della Nuova Era Forte,
Disobbediente, Franca & Tedesca, si apriva con il Papa: "Digiuniamo
per la pace". Ma il tema che più appassiona i republicones
è quello del boicottaggio dei treni attuato dai disobbedienti
di Luca Casarini. Il problema per un lettore normale è
capire che cosa trasportino questi benedetti treni. Sabato l’articolo
a tutta pagina era titolato così: "Falò pacifista
sui binari, dirottato il treno con le armi". Bene, quali
armi portano questi treni? Stanno trasportando missili anti Saddam?
Da Vicenza? Agli articolisti non pare importante. Solo dopo una
colonna e mezzo, e in un inciso, si apprende che il treno trasporta
"una trentina di vagoni carichi di jeep e armi pesanti e
a bordo militari statunitensi in tuta mimetica". Jeep, dunque.
Non meglio precisate "armi pesanti" e, per quanto in
tuta mimetica, militari statunitensi. Domenica, tra gli "appelli
alle coscienze dei macchinisti" a non guidare i "convogli
della morte" si scopre nel buon articolo di Fabrizio Ravelli
che sul treno ci sono "carri merce carichi di fuoristrada
Humvee, lanciarazzi, ruspe, vettovaglie". Vettovaglie e
ruspe. Sui lanciarazzi neanche Rep. è sicura. Scrive Carlo
Gulotta, ispiratissimo: "Eccolo il treno della guerra. Ecco
la motrice a passo lento, poi i vagoni. Saranno una quindicina.
Sopra gli armamenti per la guerra contro il Rais". Bene,
quali sono? "Autoblindo. Scavatrici gigantesche". Gigantesche,
e poi? "Trattori". Ah, però. E poi? "Mezzi
blindati per il trasporto truppe". Già detto, gli
autoblindo. Cos’altro? "Ecco gli Hummer". Ehi, sono
sempre gli stessi: Hummer, Humvee, autoblindo o mezzi blindati
è uguale. Continua Gulotta: "I gipponi 4×4 che i
marines di Bush useranno per correre sulla sabbia verso Baghdad".
Jeep, insomma. Sempre lo stesso autoblindo. Eppure Sergio Cofferati
dice che "è inquietante che circolino treni con le
armi Usa". Secondo Rosy Bindi quei treni trasportano "le
bombe". Ieri, finalmente, il generale Luigi Ramponi ha spiegato
che sono balle. Su quei treni ci sono "mezzi di collegamento,
di radiotrasmissione, di trasporto, rifugi, container attrezzati
a mò (sic) di abitazione, il logistico per i campi, dalle
cucine ai letti". Non ci sono "bombe, né missili",
al massimo "missili anticarro". Insomma nessun pericolo
né "provocazione". Eppure Rep. domenica ha titolato
così l’articolo di Gulotta: "E dai vagoni i marines
sbeffeggiano i no global". Vero? Leggiamo: "Nella carrozza
di coda un Rambo con la mimetica e i capelli rasati a zero guarda
i manifestanti, fa ‘ciao ciao’ con la mano". Cattivoni.
Infine il giapponese Franco Cordero dalla sua isoletta. Ha paragonato
il Cav., (mica per la guerra, per la Cirami), a Gengis Khan,
Tamerlano, Saddam e Hitler. Come un Gino Strada che non si sa
spiegare.
(continua)
25 Febbraio 2003