Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 13 marzo 2003

La prima pagina di Repubblica
(Rep.) di ieri, 12 marzo, Giorno III della Nuova Era Forte e
Mielista, si apriva con "Iraq, si tratta sull’ultimatum".
Ieri molte cose belle e corrette su Rep. Intanto l’editoriale
di Ralf Dahrendorf. Bello, davvero. Il politologo spiega che
cosa vuol dire avere la leadership, e giunge alla conclusione
che Tony Blair e José Maria Aznar sono grandi guide perché
credono "che Saddam Hussein sia un capo di Stato malvagio,
che costituisce una potenziale minaccia per i paesi vicini e
più in generale per il mondo, e se ne deve andare".
Secondo Darhendorf, è una posizione "tanto più
ammirevole in quanto viviamo in un’epoca in cui i leader politici
si adeguano ai sondaggi di opinione e ai pareri espressi dai
cosiddetti focus group che in sostanza dicono loro cosa debbano
pensare". Per questi motivi, scrive Darhendorf, "il
più evidente e flagrante difetto di leadership è
da attribuirsi al cancelliere Gerhard Schroeder". Peccato,
al solito, che Rep. abbia titolato male: "Se la leadership
è senza consenso", come se quello di Dahrendorf fosse
un giudizio negativo.
Ripetiamo, c’erano buone cose su Rep. La brava Emanuela Audisio,
per esempio, racconta in prima pagina che in Australia bendano
i portieri per affinare l’istinto a parare i rigori: "Se
la fortuna è cieca, il metodo omeopatico potrebbe funzionare:
inutile aguzzare la vista, meglio brancolare nel buio".
Voi direte: embè? Non capite: anche Obi Wan Kenobi (che
la Forza sia con lui) in Guerre Stellari addestrava Luke Skywalker
a combattere bendato.
Altre cose buone. Il bel commento di Claudio Rinaldi sul moralismo
della destra sui compensi di Paolo Mieli, rovinato da una punta
di moralismo sulla "sontuosa pensione di Antonio Baldassarre",
il quale peraltro in pensione andra fra 13 anni. Ma, soprattutto,
c’è il ritorno di Marco Travaglio, stavolta reggente il
taccuino a Francesco Saverio Borrelli. Titolo dell’intervista:
"Mani Pulite oggi sarebbe impossibile". Sicuro, oggi
sarebbe davvero impossibile, specie se Rep. continuasse a nasconderli
in uno striminzito taglio basso di pagina 18.
Ultima cosa buona. Rep. ha aperto il dibattito sull’editoriale
di Adriano Sofri: cari pacifisti, siamo contrari a questa maledetta
guerra, ma se dovesse davvero iniziare dovremmo tifare Bush e
non Saddam, o no? Risposta di Vittorio Agnoletto alla Vittorio
Agnoletto: "Non ci sentiremo sconfitti e obbligati a scegliere
tra due contendenti verso i quali ci continueremo a sentire estranei
e in opposizione". Sta con Saddam.
Molto bella l’intervista di Antonio Monda a Tom Wolfe, il Balzac
di Park Avenue. Peccato che sia stata rovinata da un sommario
secondo cui avrebbe "appena pubblicato Un uomo Vero".
Appena? E’ uscito cinque anni fa. Il libro appena uscito è
un altro (in Italia, ché in America c’è già
da tre anni): La bestia umana.
Purtroppo ci sono anche le cose scorrette. Una pagina di Gabriele
Romagnoli dal Cairo su una canzone antiamericana che va fortissimo
nei vicoli. Un servizio però già uscito sul Washington
Post. Niente di male a copiare, anzi qui siamo favorevolissimi,
però bisogna dirlo, oppure sviluppare.
Anche l’umoralista Michele Serra è scorrettuccio. Scopre
che Bush cita Dio ogni 5 minuti e se ne indigna. Ovviamente non
gliene fregava niente quando lo faceva Bill Clinton. Lo fanno
tutti i presidenti, come ha magistralmente spiegato Norman Mailer
qualche giorno fa proprio su Rep.
Chiudiamo con l’incipit di un articolo di Cinzia Sasso: "E
Milano, che faranno i movimenti di Milano, l’avanguardia che
ha portato in piazza migliaia di persone, di fronte all’invito
a partecipare all’assemblea del centro sinistra?". Ce lo
chiediamo da mesi: che faranno le avanguardie? "Dopo tanti
girotondi tutti insieme, davanti al primo vero appuntamento politico,
i girotondini si presentano divisi: ‘No grazie’, hanno deciso
di rispondere le Girandole; ‘Sì grazie’, hanno invece
nell’animo di rispondere i Girotondi"; "Stasera alle
20.30 in via San Marco, alla Scuola Serale Gandhi, ci sarà
la riunione". Non avete capito niente? Vi siete dimenticati
che nel film "Bianca" c’era la Scuola Marilyn Monroe?

(continua)

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