Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 7 marzo 2003

La prima pagina di Repubblica
(Rep.) di ieri, 6 marzo, Giorno II della Nuova Era Forte, Disobbediente
e Rococò, si apriva con "La Br Lioce: alleati con
l’estremismo islamico". I comunisti e gli islamici, insieme.
Il tema è importante, così Redazionalmente Corretto
decide di fare un esperimento con i suoi lettori. Questo: Rep.
riporta una frase che oltre a dare per appurata la connessione
tra i due tipi di terrorismo fa addirittura un passo avanti.
Voi dovete indovinare chi è l’autore. La frase è:
"All’intesa tra i brigatisti rossi e i terroristi islamici
sono di fatto associati gli iracheni". Chi l’ha detto? Oriana
Fallaci? Roberto Tortoli? Donald Rumsfeld? No, sennò si
sarebbe prontamente mobilitato l’umoralista Michele Serra. Non
sono stati loro. E chi allora? Un’altra frase: "C’è
un interesse comune di questi tre partner del terrore a far esplodere
i fronti interni dei paesi occidentali, in particolare quelli
che si sono schierati al fianco degli Stati Uniti". Tutti
insieme in un unico "asse del male". Red. Corr. ora
vi dà la risposta ma prima, per un attimo, pensate se
questa cosa l’avesse detta il Cav. o l’avvocato Taormina: che
cosa sarebbe successo? Quali editoriali indignati avremmo letto?
E, invece, quelle parole sono di Magdi Allam, l’islamologo di
Rep.
Sul fronte Onu, Rep. titola "Blix: L’Iraq sta disarmando"
ma nell’articolo, più correttamente, spiega che il disarmo
riguarda soltanto "i missili" e aggiunge che "su
altre materie, in particolare le armi chimiche e biologiche ci
sono ancora molte verifiche da fare". In generale, scrive
ancora Rep. senza farne cenno nella titolazione, "il capo
degli ispettori è tutt’altro che soddisfatto".
Ottimo l’articolo di Alexander Stille, ovviamente rovinato dai
titoli: "La fede di Bush"; "Un crociato alla Casa
Bianca"; "Il presidente cristiano e radicale scuote
l’America laica"; "Tutti i leader americani erano religiosi,
lui è stato il primo a farne una pratica politica".
Pratica politica? Stille scrive l’esatto contrario: "Credo
che Ari Fleischer, che non è cristiano ma ebreo, sia credibile
quando sostiene che Bush, profondamente devoto, non è
indotto ad agire dalla sua religiosità". Stille probabilmente
parla di Rep. quando scrive che "specialmente in Europa,
alcuni articoli dipingono Bush come una figura messianica, religiosa".
Scrive ancora Stille: "Le invocazioni a Dio di Bush suonano
più inusuali alle orecchie europee di quanto non suonino
a quelle americane". E questo nonostante tutti i presidenti
americani abbiano sempre usato citazioni bibliche. Un motivo
c’è, spiega Stille ai republicones: "Gli americani
sono maggiormente liberi di parlare di religione perché
la religione è stata accuratamente distinta dallo Stato.
Gli europei, invece, sono molto più preoccupati se i politici
usano espressioni religiose, perché la religione in Europa
è sempre stata religione di Stato, ispiratrice di molte
guerre fratricide". Ben detto, nonostante al desk non abbiano
capito.
Straordinaria l’intervista di Vittorio Ragone a Oscar Luigi Scalfaro
(OLS). Prima domanda: "Presidente Scalfaro, naturalmente
lei ha partecipato al digiuno". Ecco la risposta dell’icona
istituzionale: "Entro certi limiti sì". Eh?!
"Entro certo limiti sì"? Che cosa vuol dire?
Ha mangiato o ha digiunato? C’è stato o non c’è
stato? S’è fatto servire mezze porzioni? Mezze penne anziché
penne rigate? Imbarazzante. Incurante della figuraccia, OLS continua:
"Entro certi limiti sì anche se le norme ecclesiali
prevedono che dopo i sessanta si sarebbe esonerati". Red.
Corr. non trova le parole per commentare. Rep. invece che intervistare
un altro, gli fa altre 10 domande. OLS chiude così: "Il
digiuno ha voluto dire: che cosa fa ognuno di noi per partecipare
alla sofferenza del mondo, al pericolo del mondo, alle violenze
che ci sono nel mondo?". Eh, appunto, che cosa diavolo ha
fatto OLS, sia pure "entro centro limiti", per partecipare
alla sofferenza del mondo? Du’ spaghi anziché la solita
cofana.
(continua)

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