Renosubject
Max, maggio
Recensire Rep. del 30 aprile 1993
Il giorno del voto parlamentare su Craxi
Il Foglio, 28 aprile 2003
Francis McInerney, I presume
E’ uno dei clienti di Amazon più prolifici nel recensire i libri in uscita (circa 150 recensioni l’anno). Ed è anche uno dei più apprezzati dal pubblico di Amazon. Uno scrittore gli ha mandato le bozze del suo nuovo libro, e McInerney gliele ha corrette dando all’autore un paio di consigli. Risultato: il libro, The Da Vinci Code, è intesta a tutte le classifiche di libri.
28 aprile
Slate in attivo
Per la prima volta in sette anni, la rivista on line della Microsoft chiude in attivo il primo quarter. La rivoluzione comincia ad avere effetti.
28 aprile
Un uomo forte
Daniel Pipes crede che per l’Iraq ci voglia una Tataurk o un Chiang Kai Shek
28 aprile
Jazz & Ds
Il Foglio, 26 aprile
Altri 10 milioni di dollari per mr. Galloway
Anche il Christian Science Monitor trova documenti contro il deputato pacifista inglese, pare a libro paga di Saddam.
26 aprile
Chalabi è mio e di Hitchens
Anche Christopher Hitchens difende il capo dell’Iraqi National Congress dalle assurde accuse dei radical chic. La prima delle quali è: manca dall’Iraq da 40 anni. A parte che non è vero (ha combattuto nel 1991 e dal Nord del paese ha organizzato un paio di colpi di Stati finiti male) ma da quando l’esilio è considerato un argomento a sfavore?
26 aprile
Questo blog si è trasferito a New York
25 aprile
Anche Clinton stava con Blair
Scoop del Guardian: incontri segreti sull’Iraq tra ex ricercatori di terze vie.
25 aprile
Gli squali gentiluomini
Tom Mockridge e gli altri uomini di Murdoch in Italia
25 aprile
Recensire Rep.
25 aprile
Incredibile ma vero
Sul Manifesto di ieri, a firma di un uomo che vorremmo conoscere, Roberto Silvestri, compare un articolo sul festival di Cannes, boicottato dai perfidi americani. Tutto come previsto, poi c’è questa frase:
“Infine l’epidemia della polmonite, così atipica che non può essere spuntata lì per caso, visto che in difficoltà c’è Pechino, e che potrebbe bloccare in patria tutte le delegazioni, artisti e affaristi, dell’Asia, Giappone escluso. Mentre i film asiatici vincono da tempo tutti i premi e ovunque. E quelli arabi saranno tenuti a distanza?”.
Secondo l’uomo in questione, gli americani avrebbero infettato la Cina (polmonite preventiva), non per abbattere il regime comunista ma per non far vincere la Palma d’oro a un film cinese. E’ un mondo bellissimo.
(Come mi ha scritto Olga d’Amato: Addio, miei concubani)
24 aprile
La pur glamour Alcamo
Pietrangelo Buttafuoco sul Foglio
24 aprile
Cambiare il Dipartimento di Stato
Il discorso di Newt Gingrich (secondo National Review uno dei più importanti dal 1946) sulla nuova politica estera americana.
24 aprile
Ron Rosenbaum non va alla riunione dei compagni di Yale organizzata da George Bush alla Casa Bianca
A occhio e croce non ci andrà neanche Oliver Stone.
24 aprile
Jay Garner
Non vi piace Jay Garner? Si stava meglio quando c’era Saddam? Nessuno vi vuol far cambiare opinione. Ma si prega almeno che vengano risparmiate ai lettori le castronerie come quelle odierne di Mara Novella Oppo sull’Unità. Non le piace il taglio dei pantaloni, e passi. Non riesce a capire la differenza tra un militare e un ex militare (è facile: come un comunista e un ex comunista), e passi. Ma che dipinga Garner come uno arrivato lì per caso, quando è stato l’architetto del Kurdistan liberato e autogovernato (dai curdi, dagli amati curdi) pare un po’ forte anche per l’Unità.
23 aprile
Recensire Repubblica
23 aprile
La rivoluzione
Ian Buruma, come qui è stato scritto più volte, spiega sul Times che quella iniziata dall’Amministrazione Bush è una rivoluzione di ex gente di sinistra, intellettuali neoconservative e cristiani evangelici. Con tre precedenti: la rivoluzione americana, i Kennedy e Reagan. Buruma cita il colloquio Perle-Cohn Bendit (pubblicato dal Foglio) e il libro di Paul Berman (recensito dal Foglio).
Articolo su Ian Buruma.
22 aprile
Tante scuse
No, non è la Rai: è la Cnn
No, non è la sinistra italiana: è Schroeder
No, non è la Curia: è l’arcivescovo di Canterbury
Il Foglio, 22 aprile
La riunione è andata benissimo
Kanan Makya fa sapere che la riunione dell’opposizione irachena
è stata un successo (e una sconfitta per Cia e Dipartimento
di Stato).
22 aprile
Ho detto questo?
Nicholas D. Kristof, che è un signore, ammette di aver sbagliato tutto sul conflitto in Iraq e lo scrive sul New York Times. (Poi però si avventura in previsioni che potrebbero portare ad altre scuse).
22 aprile
Una guerra per il petrolio
E’ una storia brutta, ma dalle carte segrete irachene viene fuori che il capo della sinistra parlamentare anti guerra prendeva 375 mila sterline di dividendi petroliferi da Saddam. Lui, George Galloway, nega. Qui i documenti segreti.
22 aprile
Gli aiuti al terzo mondo
Da quest’anno arrivano più soldi da tassisti, camerieri e domestici emigrati che dai governi occidentali.
22 aprile
Redazionalmente Corretto
22 aprile
Fassinate/3
Lettori riportano le parole di Fassino a Otto e mezzo.
22 aprile
Il terrorismo è una boiata pazzesca
Con Saddam, l’America ha fatto scoppiare la bolla del terrorismo. Lo scrive Thomas Friedman
20 aprile
Fassinate/2
Piero Fassino smentisce oggi al Foglio questo mio articolo (Fassinate) che gli spiegava, tra le altre cose, che sostenere, come ha fatto a Otto e mezzo, che l’Onu non c’è in Kosovo e non c’è in Bosnia è perlomeno stravagante. Fassino sfida i lettori del Foglio a riguardare la cassetta di Otto e mezzo. Non ho gran voglia di perdere tempo, ma se qualcuno avesse visto la trasmissione, letto le fassinate e poi la sua risposta, e gli fosse ancora rimasta voglia di intervenire lo può fare qui. Rolli, blogger di valore, lo ha già fatto.
Su Wittgenstein se ne parla a lungo, c’è anche una trascrizione ufficiosa del Fassino.
19 aprile
Recensire Rep.
19 aprile
L’unica riunione di blogger che Camillo riconosce (Ora il link è giusto)
18 aprile
Nicole goes to Tehran
La Kidman in Iran, arma di distruzione di ayatollah.
18 aprile
Tim Robbins, il Nanni Moretti d’America
Dice che la sinistra americana manca di leadership:
“I have to say it is pretty embarrassing to live in a country where a five-foot-one comedian has more guts than most politicians. We need leaders, not pragmatists that cower before the spin zones of former entertainment journalists. We need leaders who understand
the Constitution”. Il comedian è Daniele Luttazzi?
18 aprile
Ho ragione, hai torto, va’ al diavolo
Bernard Lewis racconta l’incontro/scontro di civiltà sul
numero di maggio di Atlantic Monthly
18 aprile
Fassinate
Non solo Melandri, anche il segretario dei Ds la spara grossa sul Kosovo.
Il Foglio, 18 aprile
Cari De Bortoli e Mauro
sull’Iraq niente abiure e vendette, ma forse dovete una riflessione ai vostri lettori.
Il Foglio, 17 aprile
Vogliono essere ringraziati
Editoriale del Foglio
17 aprile
Siria e Iran
Michael Ledeen sullo Spectator.
Anche Thomas
Friedman è per il regime change (senza guerra) in
Siria, anche perché prendi 2 e paghi 1 (il Libano è
in omaggio).
17 aprile
E’ uscito, infine, il libro del nuovo formidabile genio.
James Frey.
17 aprile
Red. Corr.
17 aprile
Red. Corr.
16 aprile
L’oroscopo antiamericano di Repubblica
Red. Corr.
15 aprile
Molti problemi con i potenti mezzi del Foglio.
14, 15 e 16 aprile
Mauro Suttora su Newsweek
14 aprile
I-box
Apple non comprerà Universal, ma venderà singole
canzoni una per volta, a 92 centesimi di euro. Dal Wall Street
Journal.
14 aprile
Il saccheggio è finito con l’arrivo delle truppe americane
Il saccheggio era quello di Saddam. Da Slate
14 aprile
Recensire Rep.
Il Foglio, 14 aprile
Recensire Rep. e scoprire che è il Corriere
Il Foglio, 13 aprile
Una guerra antifascista
Paul Berman, il Bob Kagan della sinistra, spiega in un libro che quella al terrorismo islamico è la continuazione delle guerre al totalitarismo occidentale.
Il Foglio, 12 aprile
Cara sinistra, ti saluto
John Lloyd, ex dicettore di New Statesman, scrive e dice: sull’Iraq
non abbiamo capito niente”.
Il Foglio, 12 aprile
Apologia del saccheggio
Il Foglio, 12 aprile
Elogio di Tony Blair
Angelo Panebianco sul Corriere.
12 aprile
Chalabi intervistato da Fiamma Nirenstein
Il presidente dell’Iraqi National Congress.
12 aprile
Redazionalmente Corretto
Il Foglio, 12 aprile 2003
Neoconservatori? Neo-radicali forse è la parola giusta
L’Economist sulle idee di Paul Wolfowitz and Co.
Qui l’editoriale del Foglio di oggi che dice la stessa cosa:
I
conservatori vogliono la rivoluzione e la libertà, i progressisti
no
11 aprile
Che cosa fare dopo Saddam?
E’ semplicissimo. Bush non deve fare Bush.
Il Foglio, 11 aprile
Lou Reed nel correntone
Grazie a Emmebi scopro che Lou Reed ha rielaborato in versione hip hop (in realtà Lurìd è l’antesignano del rap e dell’hip hop) Walk on the Wild Side. E s’è messo a canticchiare slogan anti Bush. Sfiga.Proprio mentre gli iracheni lo ringraziano.
11 aprile
It’s one o’clock and time for lunch,
Grazie a Camillo (un altro) scopro che Phil Collins ora disegna
orologi Swatch.
11 aprile
Ci facciamo sempre riconoscere
Il Daily Telegraph (e il Figaro) raccontano l’arrivo dei comandanti americani all’albergo Palestine di Baghdad, dove abitano i giornalisti. L’albergatore dà il benvenuto ai militari e offre loro da bere. A un certo punto succede questo: “A star Italian television presenter, who until a few days ago had been friendly with the former head of the Iraqi press centre, piped up in the same angry tone. “World opinion considers you invaders. What do you say to that?”
“I haven’t seen the television for a long while,” said Col McCoy. “We had to fight hard to get here. But we have seen people cheering our entry into Baghdad.”
La star della televisione italiana, fino a pochi giorni fa molto amichevole con il capo della propaganda irachena, forse è la stessa che ieri sosteneva che gli americani avevano ucciso deliberatamente i giornalisti del Palestine. Ma, oltre a Daily Telegraph e Figaro, ci ha pensato anche Bernardo Valli a spiegarle che cosa è successo.
10 aprile
Recensire Ballarò
La gaffe di Zuccopycat e la competenza geopolitica di Giovanna Melandri.
10 aprile
Redazionalmente Corretto
Il Foglio, 10 aprile 2003
W Jena
Il corsivo del Manifesto di oggi è mica male.
10 aprile
W Liberazione
Liberazione di oggi ha il miglior titolo tra tutti i giornali italiani. Bravi. Breve, efficace, diretto, esplicito. Così giusto e importante che l’hanno voluto mettere nella testata.
10 aprile
Attenzione, sto ascoltando il disco rock più bello dell’anno
You are Free (ma non è per il titolo, invero significativo)
di Cat Power.
10 aprile
Talking Gun
Il pistola che parla.
Il Foglio, 9 aprile
“Grazie Bush”
Domanda: oggi a Baghdad gli iracheni liberi festeggiano, sabato a Roma gli italiani pacifisti che faranno?
9 aprile
La sindrome di De Villepin
Cosa farebbe Dominique de Villepin di fronte ad uno scenario come questo? Il paese più potente del pianeta, autoproclamatosi capofila dell’Occidente, sferra un attacco non provocato e di dimensioni schiaccianti contro un grande Stato musulmano e lo conquista. Il leader dell’attacco afferma di avere agito in modo preventivo e quindi, in definita, per autodifesa. Sostiene inoltre di portare i valori occidentali ed una nuova èra nel Medio Oriente. Ma la strada scelta non è priva di ostacoli: l’opinione pubblica mondiale lo mette alla berlina, accusandolo di atrocità contro musulmani innocenti.
Come si comporterebe de Villepin in un simile frangente? Dipende dal paese in questione. La descrizione può andare bene per l’America di George W. Bush, ma certamente anche per la Francia di Napoleone Bonaparte, il quale invase e occupò l’Egitto nel 1798 (in parte come mossa preventiva contro l’impero britannico).
Il Foglio/New Republic, 9 aprile
I libri sull’Iraq consigliati da Slate
Qui se ne sono letti 5 su 8.
9 aprile
Pulp Fiction/Snuff Movies
In uno dei palazzi di Saddam è stato trovato un dvd di Pulp Fiction, ma se il dittatore né odiato né amato dai pacifisti italiani avesse chiesto un paio d’ore di filmati al figlioletto Uday, forse si sarebbe divertito di più. E gratis.
9 aprile
Ottimo articolo di Gianni Riotta
Oggi sul Corriere. Ovviamente on line non si trova, il search del sito del Corriere l’avrà progettato Hans Blix.
9 aprile
Vassilis Tsabropoulos
Attenzione, sto ascoltando il più bel disco jazz/vecchia-europa dell’anno.
9 aprile
Playlist
Nuova rubrica musicale del New York Times sui dischi che stanno ascoltando i loro critici. Io vorrei ascoltare questo (attenzione è prodotto Mark Linkous degli Sparklhorse).
8 aprile
Foto taroccate
Un fotografo del Los Angeles Times ha fuso due suoi scatti e ne ha fatto uno più attraente tanto da essersi meritato la prima pagina del Los Angeles Times. Qualcuno ha notato che un paio di civili iracheni comparivano due volte. Una furbata, anche se il senso della foto non è stato manipolato. Il Los Angeles Times lo ha licenziato (si metterà a ritoccare le fote delle nostre calendarine?)
Qui le scuse del direttore.
(Grazie sempre a Guido. Ma c’era anche su Emmebi)
8 aprile
Il tabellone
8 aprile
16
La guerra di Bush?
8 aprile
Pan per focaccia
Gianluca Neri aveva gentilmente sfotticchiato Camillo, e Camillo si attrezza a stampare i post di Gianluca Neri: qui.
8 aprile
Redazionalmente Corretto
Il Foglio, 8 aprile 2003
I Pulitzer 2003
8 aprile
Ed Koch voterà Bush e boicotta la Francia
Il mitico ex sindaco liberal di New York sostiene che i Democratici siano migliori dei Repubblicani, ma Bush he’s doing that better than Gore would have, and I don’t know anyone who would do it as well at this moment in the Democratic party”. E, sulla Francia, invita al boicottaggio: “I think I was the first to urge it [the boycott]. The major boycott would be urging people, myself included, not to go as a tourist to France. They make hundreds of millions of dollars through tourism. End it. Jew and gentile, nobody should go to France as a tourist”. Dal New York Sun.
7 aprile
Wolfowitz, l’idealista
Bel ritratto di Paul Wolfowitz sul Washington Post. (grazie a
Paferrobyday)
7 aprile
Effetti collaterali
“Uno degli effetti collaterali minori della guerra in Iraq è aver messo in circolazione la parola ‘neoconservative’, ma i neconsoervatori c’erano anche prima di questa guerra”. Necrologio di Daniel Patrick Moynihan, padre dei necon. Dal New Yorker.
7 aprile
Renosubject nel mondo
Sul Guardian Charles Moore, il direttore del Daily Telegraph, e Piers Morgan, del Daily Mirror, si scambiano mail. Con un modello.
7 aprile
7 aprile 1977
Oggi è l’anniversario di uno dei più mostruosi processi della storia italiana. Il processo 7 aprile, il maxi-processo ad Autonomia Operaia. L’applicazione del Teorema Calogero, i cui effetti devastanti per lo stato di diritto sono stati estesi alla lotta alla mafia, e oltre. Il mio amico Emilio Vesce si è fatto 5 anni e 5 mesi anni di galera, da innocente, e in attesa del processo. Carcerazione preventiva. Altro che Guantanamo. E’ morto il 12 maggio di due anni fa.
7 aprile
“Moderato io?”
Bel ritratto di Dick Cheney, di Gianni Riotta.
(Sul Corriere, per cui o lo leggete oggi o tanti saluti).
7 aprile
Spam spam
La mezz’ora Internet concessa ai soldati americani per comunicare con le famiglie è rovinata dalle junk mail di chat line, offerte di mutui e casinò. Ma anche gli americani avevano inviato ai vertici iracheni migliaia di mail con appelli alla diserzione. (Grazie a Guido)
7 aprile
Uno dei nostri
Michael Kelly.
Il Foglio, 6 aprile
Né con il petrolio né contro l’acciaio
Redazionalmente Corretto.
Il Foglio, 6 aprile
Lo sdoganamento politico di Guia Soncini
“Il Foglio, giornale che però non si sottrae al gioco e su cui Guia Soncini è la sola a battersi con scherzose dichiarazioni d’amore in difesa di D’Alema”.
di Paolo Mieli
6 aprile
Kagan e i liberal, intellettuali che fanno politica bipartisan
Il Foglio, 5 aprile
Blair è un neoconservative?
Il Foglio pubblica un’analisi del capo della redazione politica
della Bbc.
5 aprile
E finità l’era di Woodstock?
Il Foglio, 5 aprile
Redazionalmente Corretto
sfotticchia Red. Corr.
Touchè.
5 aprile
Saddam è nostro
Un articolo di Bernard Lewis sulle responabilità europee.
5 aprile
E’ morto Michael Kelly
Era embedded in Iraq con la terza divisione di fanteria, era un columnist del Washington Post (qui il suo ultimo reportage), era editor at large e primafirma di Atlantic Monthly, il miglior mensile d’America. Era molto bravo, e senza paraocchi.
Qui il ricordo di Andrew Sullivan:
HE LOSS OF MIKE: I’m simply stunned by the news of Mike Kelly’s death. He was a beautiful writer, a brave polemicist, a prickly, funny man, a superb editor, and a friend. He died in action, which is perhaps as he might have wanted it. I can’t think of anything more to say right now in the moments after reading this awful news, except that please pray for his young family, his wonderful wife, and his wider family and friends. He was a great journalist and a good, good man. May he rest in
peace.
4 aprile
Ho scritto psichedelica?
I trent’anni di The Dark Side of the Moon.
Capital, aprile
Chi ha armato l’Iraq/2
L’Istituto svedese SIPRI, Stockholm International Peace Research Institute, ha analizzato il flusso di armi arrivate al regime di Saddam nel periodo 1973/2002, cioè fino all’anno scorso. Lo studio completo si trova qui.
Interessanti questi dati:
il 57 per cento delle armi irachene proviene dall’Urss/Russia;
il 13% dalla Francia
il 12% dalla Cina
lil 7% dalla Cecoslovacchia
il 4% dalla Polonia
il 2% dal Brasile
l’1% (a testa) da Danimarca, Romania, Egitto e Libia.
E gli orribili Stati Uniti? Qual è la percentuale di armi che Saddam ha comprato dagli Stati Uniti che prima armano e poi distruggono?
1 per cento.
4 aprile
Delors spiega alcune cose a Chirac (e alla sinistra italiana)
Un amico importante mi segnala l’intervista di Jacques Delors al Financial Times di ieri l’altro. L’ex presidente della Ue, uomo di sinistra, pensa che Chirac stia guidando la Francia verso un cul-de-sac diplomatico. Delors non vede di buon occhio la visione messianica degli americani, ma crede che limitarsi ad opporvisi non porti da nessuna parte. Delors, in pratica, sta con Blair. Come Bush.
4 aprile
Veltroni telefona a Rocca
E parlano di questo.
Così scrive l’Espresso di oggi a pagina 22.
4 aprile
Il Riformista
E’ un bel giornale, lo leggo con piacere, è interessante, il direttore è molto intelligente, è blairiano, se la sinistra fosse questa ne sarei un elettore convintissimo, ma può farmi un piacere? Può evitare di ripubblicare documenti che abbiamo già letto sul Foglio? Grazie.
(Dopo un Bernard Lewis e un documento bipartisan americano, ieri il forum tra Daniel Cohn Bendit e Richard Perle già pubblicato sul Foglio il 26 marzo)
4 aprile
Non ci pensare neanche per scherzo
Il Financial Times di ieri era preoccupatissimo, ma sperava che si trattasse di un pesce d’aprile in ritardo, dalla dichiarazione di Romano Prodi: se gli Stati membri me lo chiederanno sono disposto a rimanere oltre il 2004.
Oggi, invece, un avvertimento a Berlusconi: il Parlamento italiano, bocciando il Gasparri bill, gli ha chiesto di risolvere il conflitto d’interessI
4 aprile
Sensi a Moratti: “Con Batistuta ti ho bidonato”
Strepitoso titolo del Corriere della Sera. (Peggior sito italiano
di giornale).
4 aprile
Il Rubicone di Adriano Sofri
Editoriale del Foglio a commento di questo
articolo di Adriano Sofri.
4 aprile
Un uomo, una mozione
Esilarante ma tragica cronaca della giornata parlamentare a sinistra.
4 aprile
Pizzabox o Ibox, nasce il primo Mac compatibile
4 aprile
E suona, no?
Molti fan dei Pearl Jam (il loro disco Riot Act è bellissimo) hanno lasciato il concerto quando Eddie Vedder si è messo a comiziare contro il presidente, fino a impiccare una maschera
di Bush al microfono.
4 aprile
La vita senza Al Qaida
Reportage da Ansar al Islam, il territorio iracheno amministrato dagli uomini di Bin Laden e ora liberato dagli alleati.
4 aprile
La pacifista che lavora al Pentagono
Wired racconta la storia di Nancy Connel, l’ex studentessa che fino al 1987 cercava di convincere gli scienziati a non sviluppare ricerche di armi biologiche. Ora guida il biodefense research
lab di Newark, finanziato dal Pentagono.
4 aprile
Gentili signori Leonardo-non-so-come, Francesca Mazzucato,
sul blog Rolli ho letto di vostre poco cortesi polemiche nei confronti di un mio commento a un articolo del Boston Globe.
(segue)
3 aprile
La rabbia e l’orologio: il ritorno giornalistico di Oriana Fallaci
Oriana Fallaci pubblica oggi sul Wall Street Journal un’intervista a un prigioniero di guerra iracheno.
Il prigioniero nelle mani di Oriana inizia così:
“Ascoltami, ti prego. Non andartene. Sono così solo. Quando parlo sento meno dolore. Ascoltami e guardami che cosa mi hanno fatto. Dodici, colpi, dodici”.
(Ma prigioniero e intervista sono di 12 anni fa).
3 aprile
Sì logo
Il logo “Iraq” sugli schermi Rai a me piace. Spesso
è la migliore cosa che c’è.
3 aprile
“Mentre noi liberiamo l’Iraq, l’Europa è impegnata a renderci schiavi”.
Gli inglesi sono fantastici.
3 aprile
L’antiamericano è Bush
Analisi intelligente di Jonathan Freedland sul Guardian. L’America non è imperialista, non lo è mai stata. L’idea stessa di impero è antiamericana. Bush, dopo l’11 settembre, vuole portare gli Stati Uniti a occupare un ruolo che non hanno mai voluto occupare. Vero. Ma ora chi lo dice alla sinistra italiana che c’è da difendere Kissinger?
3 aprile
Mr. Gandhi, che cosa pensa dell’Occidente?”E’ una buona idea”.
Su Repubblica un ottimo articolo sull’assurdità di chiedere il cessate il fuoco/vittoria di Saddam scritto da Sofri grande e qui riportato via Sofri piccolo (non il più piccolo, ora).
3 aprile
Veltroni, blair on you
Walter Veltroni è uno dei politici di sinistra che non ha sbarellato su questa guerra. Ieri ha fatto un’ottima intervista alla Stampa che è piaciuta anche a gente insospettabile. Ha detto di essere contro Bush, ma filo-americano. Nella lunga intervista, condivisibile, ci sono scritte molte cose. Manca solo una parola: Blair.
3 aprile
Il New York Magazine celebra se stesso
Trentacinquesimo compleanno con la lista dei 100 personaggi che hanno cambiato New York, gli it boys e le it girls (una è l’italiana Marisa Berenson), le 17 band che hanno cambiato il rock e l’hip hop, i 10 segni della disgustosa americanizzazione della città, e i migliori titoli dei giornali (preferito: “Headless body in Topless bar”).
3 aprile
Sullivan vs Marshall (in italiano)
Opinioni di due intelligenti bloggers americani.
(Sullivan è più intelligente)
3 aprile
Arriva la rivoluzione/in italiano
Sul Foglio una sintesi di questo
editoriale di Thomas Friedman.
3 aprile
Questo articolo di oggi del Los Angeles Times
è uguale a questo.
3 aprile
Importate la democrazia, piuttosto
Secondo Liberazione, giornale che vuole importare il comunismo, l’America è “un falso mito di libertà e democrazia”.
Non se avete capito. Ripeto, allora:
secondo Liberazione, giornale che vuole importare il comunismo, l’America è “un falso mito di libertà e democrazia”.
2 aprile
Arriva la rivoluzione
Definitivo articolo di Thomas Friedman, moderato intellettuale di sinistra anti Bush (uguale uguale alle parole dei neconservative, che secondo i giornali italiani sarebbero fanatici piduisti).
2 aprile
Piani sbagliati, resistenza nemica, morti e i liberati non insorgono: il D-Day
Il Foglio, 2 aprile
Uh, oh. Luca Sofri dovrà di nuovo dissentire da Michele Serra
2 aprile
Perché stavolta non marcio
Nat Hentoff, uno di sinistra dura e pura. Sul Village Voice.
E’ un pesce d’aprile? Come Carmen La Sorella sul Corriere?
Sarà un pesce d’aprile? Come Carmen
Lasorella sul Corriere?
1 aprile
Quelli che sperano nel peggio, perché solo il peggio gli darebbe ragione
La sinistra dell’autogol.
Il Foglio, 1 aprile
Il dopo?
Parlare del dopo Saddam, a guerra in corso, fa impressione però oggi sono usciti tre articoli sulle divisioni tra Dipartimento di Stato e Pentagono sul dopoguerra (diatriba che sul Foglio e su Camillo abbiamo più volte scritto: per esempio qui). Comunque. Qui l’articolo del Guardian, qui quello del Washington Post. Il più interessante è quello del New York Sun, dove si parla del Chalabi di Powell (Ahmed Chalabi e il dissidente iracheno che piace a Rumsfeld e ai neconservative ma non a Cia e Dipartimento di Stato). Bene: il Chalabi di Powell è l’ottantenne Pachaci.
1 aprile
Facci, l’amerikano padano
Giornata dura per il mio amico Filippo Facci.
Il Manifesto, il quale farà bene a verificare le cose che scrive prima di metterle in pagina, lo definisce prima “falco” (nel titolo) e poi “filoamericano più convinto” nel testo. Ora se c’è una cosa che Facci è, come tra l’altro scrive ogni 5 minuti, è proprio “ANTIamericano convinto”. Il Manifesto lo cita a (s)proposito di un suo articolo sul Giornale, con il quale da posizioni antiamericane si augurava – tuttavia – la rapida vittoria alleata. Il giornale comunista voleva dimostrare che i dubbi su questa guerra ce li hanno anche i filoamericani più convinti. I dubbi ce li abbiamo tutti, ma Facci sosteneva esattemente il contrario.
Siccome i mali non vengono mai da soli. Venerdì un vecchio articolo di Facci è stato pubblicato sulla prima pagina della Padania.
1 aprile
Il premier americano
Andrew Sullivan sul Foglio racconta l’innamoramento degli americani
per un un inglese di sinistra.
Il Foglio, 1 aprile