Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 1 aprile 2003

La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di ieri, 31 marzo, Giorno XII
della Nuova Era Forte & Andreottiana, si apriva con: "Scontro
Rumsfeld-generali". Anche domenica, in prima pagina, c’era
un articolo di Zuccopycat dal titolo simile: "Ora i generali
accusano Rumsfeld". Ricapitoliamo: sul giornale di domenica
"i generali accusano Rumsfeld", su quello di ieri c’è
"uno scontro tra Rumsfeld e i generali". E’ successo
qualcosa di nuovo, rispetto a domenica? No, non è successo
niente. La notizia è sempre la stessa, contenuta in un
articolo del New Yorker uscito ieri ma anticipato sabato. Ieri
la smentita di Rumsfeld, che Red. Corr. riprende dal Corriere,
ché su Rep. non si capisce niente: "Il piano è
di Tommy Franks, ed è brillante", ha detto Rumsfeld.
Il generale, Tommy Franks, riporta Vincenzo Nigro nel suo ottimo
"punto strategico", ha dato ragione a Rumsfeld: "I
piani sono miei ­ si legge su Rep. ­ la guerra la guido
io". Eppure va segnalato che Rep. ha dedicato alla questione,
oltre alla prima pagina, anche la seconda ("Il Generale
Franks rivendica i piani Usa"), la terza ("L’autodifesa
di Rumsfeld"); la quarta ("Tutti gli errori del Pentagono"),
metà della quinta con una cartina esplicativa dei piani,
e la settima ("L’esercito contro tutti, la battaglia del
Pentagono"). Cinque pagine e mezzo di confusione per una
notizia già data il giorno prima e sintetizzabile in una
sola frase: "Hanno sbagliato i piani".
Magdi Rummy Allam continua la sua solitaria battaglia per spiegare
ai republicones "l’internazionale del terrore con una leadership
a due teste, Saddam e Bin Laden". Rummy spiega anche per
quale motivo Saddam fa bruciare il petrolio nelle trincee dislocate
intorno a Baghdad. E’ il tema che da settimane si pongono i due
inviati di Rep. in città, Bernardo Valli e Renato Caprile.
Secondo Caprile, potrebbe servire a Saddam per verificare la
direzione del vento in vista di un uso dei gas. Magdi Allam è
più concreto: "Saddam ha cinto d’assedio 6 milioni
di abitanti di Baghdad, creando una trincea piena di petrolio
che brucia e un reticolato di filo spinato elettrificato. La
popolazione darà lo scudo umano dietro il quale si proteggerà
dall’attacco dell’esercito americano". Tra l’altro la stessa
sensazione di essere "chiuso ma non ancora prigioniero"
ce l’ha anche Valli. Il quale fa intendere che i giornalisti
ammassati forzosamente nell’albergo Palestine sembrano quasi
degli scudi umani. Valli continua a non vedere militari in giro
e crede che il regime si sia rifugiato nei sotterranei della
città e che "controlli la capitale e gli altri grandi
centri abitati da posizioni invisibili". Insomma Rep. aveva
ottimi spunti per indagare e raccontare i possibili scenari di
guerra. E invece ha fatto molta fuffa sui piani dei generali.

Rep. di ieri ha un merito. Quello di aver comprato dal Sunday
Times lo straordinario e agghiacciante racconto di Marc Franchetti
sulla strage di iracheni compiuta da quei marines che temevano
un attacco suicida, e sulle mostruose tattiche dell’esercito
iracheno di mandare avanti donne e bambini per cogliere di sorpresa
gli alleati.
Finalmente Rep. riflette sul pericoloso, per la sinistra, "peggiorismo"
integralista di Sergio Cofferati con un editoriale di Massimo
Giannini.
Infine D, l’inserto femminile che da tempo ci dà soddisfazioni.
A pagina 34 c’è una bella storia raccontata bene da Gabriele
Romagnoli su una danzatrice del ventre. La storia, però,
Romagnoli l’aveva già raccontata il 5 febbraio su Rep.it.
(continua)

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