Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 17 aprile 2003

La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di ieri, 16 aprile, Giorno
I della Nuova Era Scurdammoce ‘o Passato, si apriva con: "Iraq,
tremila soldati italiani". L’editoriale è di Massimo
Giannini, il casco blu di Rep. Il titolo è oscuro, "L’urgenza
di Berlusconi", il contenuto è così intricato
che davvero non si capisce dove voglia andare a parare. Proviamo
a fare una sintesi: Rep. dà la colpa a Berlusconi per
l’assurda divisione all’interno della sinistra tra chi non vuole
mandare aiuti e carabinieri al popolo iracheno e chi è
né per Bush né per l’Arma. Rep. ha pubblicato un
lungo articolo di Hans Magnus Enzensberger intitolato "le
illusioni dei pacifisti". Enzensberger ne dice di ogni,
e Rep. pubblica con una nonchalanche formidabile, come se Enzensberger
parlasse ad altri. L’attacco è questo: "Una delle
poche gioie profonde che la storia ci riserva, è la fine
di un tiranno". A Rep. l’hanno sempre pensata così?
Red. Corr. crede di no, tanto che Marco Ansaldo (Ansa), inviato
a Mosul, sostiene che "la prima vera reazione all’arrivo
degli Stati Uniti nel territorio iracheno si è scatenata
ieri a Mosul". Bene, e qual è "la prima vera
reazione all’arrivo degli Stati Uniti nel territorio iracheno"?
I baci e i fiori? Le statue abbattute? La rivolta armata contro
i kamikaze e i militari che si ostinavano a combattere? Macché,
secondo Ansa "la prima vera reazione all’arrivo degli Stati
Uniti nel territorio iracheno" è questa: "Americani,
fuori dall’Iraq. Via gli occupanti dal nostro paese". Ok,
torniano a Enzensberger: "Non è la prima figuraccia
che fanno coloro che diffidano e ammoniscono, non è la
prima volta che le preoccupazioni che tormentano i tedeschi si
sono rivelate precipitose". Rep. si occupa dei pacifisti
tedeschi, riuscirà prima o poi a raccontare i propri fallimenti?
"Anche la Serbia di Slobodan Milosevic si sarebbe dovuta
trattare grazie all’amata pace, con le molle, ogni intervento
nei Balcani avrebbe minacciato di suscitare un incendio di incalcolaboli
dimensioni. E i talebani! Chi li avesse attaccati, avrebbe avuto
contro l’intero mondo islamico, un quadro apocalittico".
Il finale è un monito per i republicones: "Un po’
più di coraggio per la libertà, una parvenza di
minore presunzione non guasterebbe in questo contesto".

Bello l’articolo alla Concita De Gregorio (Conc.) di Alessandra
Longo, specie quando scrive che alla proposta di astenersi sulla
mozione del governo "i baffi di Mussi vibrano di indignazione".

Federico Rampini ha scritto un altro articolo sulla Fox News,
la tesi questa volta è questa: è stata la tv di
Murdoch, l’alleato fedele, a vincere la guerra. Vero. Fox News
ha incrementato di molto gli ascolti, ed è passata da
un milione e 300 mila spettatori a oltre tre milioni. Spiegare
però che gli americani stanno con Bush grazie a un "impero
mediatico" che ha "un solo precedente: l’editore Hearst
che ispirò il Citizen Kane di Orson Welles" è
ridicolo. Fox News fa tre milioni di spettatori, ma la Nbc più
di 15 milioni, e Abc e Cbs seguono a poca distanza. L’unico giornale
americano di Murdoch è il New York Post, secondo giornale
di New York (un milione di copie in meno del "pacifista"
New York Times). Poi c’è il settimanale Weekly Standard,
influente alla Casa Bianca ma che in edicola vende poche migliaia
di copie. (continua)

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